domenica 31 luglio 2011

SCRIVERE È UN TIC -i segreti degli scrittori

Come sempre non scriverò una recensione dato che non credo di sapere esattamente in cosa consiste una recensione, però stavolta mi concederò una breve premessa perché mi piace ricordare che ogni tanto c'è magia anche nella mia vita (intendo dire anche se non si direbbe a giudicare dalle mie continue lamentele su tutto e tutti.).
Sono incappata in questo libro MERAVIGLIOSO per puro caso, guidando* il carrello nello spazio libri dell'ipermercato Carrefour (*verbo usato non a caso dato che in quel centro commerciale ci trovo i carrelli peggiori nella storia dei grandi supermercati, e perché sostengo fermamente da sempre che per usarli bisognerebbe prendere un patentino) prima di impegnarmi a fare la spesa.
Odio fare la spesa, così gironzolare tra gli scaffali dei libri e toccarne qualcuno (più spesso non mi limito a toccarli ma vado oltre e compro) mi rende il compito meno pesante. È un contentino, un compromesso soddisfacente e cosa ancora più importante, una pratica che nell'80% dei casi mi fa portare a casa libri di cui poi mi innamoro pazzamente, con in più il 15% di sconto perenne.
Premesso ciò, questo libro di Francesco Piccolo mi è letteralmente caduto in mano come manna caduta dal cielo: un libro e un autore di cui non avevo mai sentito parlare che raccoglie in poche pagine un tesoro di inestimabile valore per ogni aspirante scrittore. Quando l'ho visto e l'ho preso ero a corto di tempo e non ho neanche dato uno sguardo all'indice: mi sono fidata del sopraccitato connubio tra palpatina consolatoria e sconto fisso e ho messo il libro nel carrello, per poi scoprire una volta a casa che era esattamente ciò di cui avevo bisogno in questo periodo della mia vita (qui sta la magia), in cui mi chiedo quasi ogni giorno se non sia il caso di darmi all'ippica e al sudoku anziché alla letteratura.
Il libro è come una partita di ostriche piene di perle: ogni capitolo ne contiene una, ogni riga fa sorridere, sognare, venir voglia di impegnarsi di nuovo per qualcosa in cui a volte si smette di credere.
Aspiranti scrittori (ma anche non) un consiglio di tutto cuore: LEGGETELO!!! E poi tenetelo sempre a portata di mano perché è come una luce che nel buio della notte vi guida sicuri fino a casa...(♥)

"Da qui si può capire che le due civiltà non comunicano facilmente.
Quella dei lettori-scrittori è una civiltà in minoranza, e come tutte le minoranze presuntuosa e sicura di stare dalla parte giusta. Quindi tenta di attrarre individui dell'altra civiltà per farli passare nella propria e individuo dopo individuo, negli anni, diventare maggioranza. Ci prova con ragionamenti tortuosi, offerte promozionali e ficcanti regali di Natale; sempre con scarsi risultati. Perché gli altri, che ascoltano ogni volta con volontà quanto sia meraviglioso diventare dei lettori, continuano a mostrarsi molto scettici. Fin dai tempi della scuola, si sono formati un'idea sui libri; anzi, si sono formati un'idea su quelli che li scrivono, sulle storie che s'inventano, che li convince poco - e che comunque non li riguarda. Come se facessero parte di un altro mondo, appunto.
Hanno sempre immaginato che gli scrittori fossero dei poeti e che i poeti scrivessero quando soffrono per amore, quando c'è la luna piena e soprattutto quando arriva l'ispirazione. Dicono: come Leopardi (e non era vero, per Leopardi); quelli che ne sanno un po' di più, dicono: come Baudelaire (e non era vero nemmeno per Baudelaire). Allora, mentre immaginavo cosa rispondere a tale pregiudizio, mi capitava di leggere parole come queste di Giorgio Scerbanenco:



Il profano pensa che l'ispirazione sia qualche cosa di magico che chi scrive deve star lì ad aspettare, quando viene, e se viene. È molto bello pensare al poeta che guarda il cielo azzurro in attesa dell'ispirazione. Ma non è così. Si scrive quando si vuole, e l'ispirazione, forse, non esiste. Come in tutte le cose, bisogna soltanto avere voglia di scrivere, averne piacere. Anche per stirare un mucchio di biancheria o per fare una maglia con i ferri bisogna averne voglia e piacere, se no si lavora male e si sbaglia. Non è l'ispirazione che manca al poeta che guarda il cielo azzurro, è la voglia."


Francesco Piccolo

sabato 30 luglio 2011

FIORE DI NEVE E IL VENTAGLIO SEGRETO

"Queste righe sono destinate a te. Ascoltami, ti prego. Sebbene sia povera e inadeguata, sebbene sia indegna di varcare la nobile soglia della tua casa, ti scrivo per dirti che è stato il fato a unirci. Le tue parole mi colmano il cuore. Tu e io siamo una coppia di anatre mandarine. Siamo un ponte sul fiume. In ogni luogo la gente invidierà il nostro legame privilegiato. Sì, il mio cuore ti è devoto e aspira a venire da te."


"Ma l'affetto tra due vecchie se stesse è completamente diverso. Per riprendere le parole di Madama Wang, il vincolo con la propria laotong ha origine da una libera scelta. Fiore di Neve e io non intendevamo alla lettera i nostri messaggi iniziali scritti sul ventaglio, è vero; eppure, nel momento in cui ci guardammo negli occhi per la prima volta all'interno della portantina, sentii scattare qualcosa di speciale tra noi: come una scintilla capace di accendere un fuoco, o un seme pronto a trasformarsi in una piantina di riso. Una sola favilla non basta a riscaldare una stanza, e un unico seme non può trasformarsi in un raccolto fruttuoso. L'amore profondo -l'affetto di un cuore sincero- ha bisogno di crescere. Allora non capivo la qualità ardente dell'amore e perciò pensavo alle risaie che vedevo durante le passeggiate quotidiane con mio fratello verso il fiume, quando ancora non avevo perso neppure un dente da latte. Forse sarei riuscita a far crescere l'affetto tra me e la mia laotong imitando gli sforzi di un contadino per ottenere una messe rigogliosa: con il duro lavoro, la volontà incrollabile e il favore della natura."


Lisa See

venerdì 29 luglio 2011

CULO RIDENS

Mah, boh, non lo so cosa mi è preso, una voglia improvvisa di un post breve e deficiente.
Se ce l'avessi allegherei anche una mia "foto del momento" perché oggi devo avere un aspetto particolarmente sfigato, dato che il marito al rientro per il pranzo mi ha detto che con 'sti capelli guardata da una certa angolazione sembro il cane di non so quale cartone animato.
Della serie: "Già mi sento secsi e attraente come un'ottantenne in gambaletti color carne..." e tu mi fai finire l'autostima dentro la tazza del cesso.
Eh ma vedi che un giorno mi faccio l'amante e allora mi riderà anche il culo!

Detto ciò, detto tutto.
A meno che non vogliate sciropparvi un post sull'argomento del giorno (LE PULIZIE DEL VENERDÌ) ... che il problema non è tanto il contenuto del post quanto il fatto che sarei perfettamente in grado di scriverlo perché l'aria fritta è un'altra delle mie specialità, ma siccome vi lovvo VI RISPARMIO, e vado a fare merenda.
Ciao.

PS: nonostante il mio impegno per ritrovare la connessione con il benessere cosmico continuo a essere intollerante nei confronti delle persone che non sono nella posizione ideale per dare consigli eppure li danno.
Ma starti zitta no?!?!??!?!

mercoledì 27 luglio 2011

SPECIALITÀ DELLA CASA: APRIRE BLOG!

Ok, è mercoledì, un aggiornamento ci sta.
Veloce veloce da leccarsi le orecchie, perché oggi mi dice bene e ho una fotta di scrivere non quantificabile (ultimamente è un evento più unico che raro, e penso che a motivarmi siano i sensi di colpa autofabbricati. Ma sia quel che sia, l'importante è che la fotta sia tornata. Amen!).

Negli ultimi giorni per sconfiggere una leggera crisi esistenziale mi sono data alla pazza gioia con una delle mie attività predilette: APRIRE BLOG.
Se avesse senso ne aprirei uno al giorno così, per gustare il sapore della novità.
Averne cinque a cui badare comunque mi dà lo stesso un'enorme soddisfazione e cosa ancora più importante, una scusa sempre pronta per non scrivere "il romanzo della mia vita" (e non intendo un romanzo modellato sulla mia esistenza ma quello che nella mia mente mi farà entrare in pompa magna nell'Olimpo dei super scrittori da super best sellerssss!).
Adesso per favore non strappatevi i capelli per l'emozione *bboni bbboni state bbbonii*

In realtà se questo blog (che amo moltissimo) svolge puramente la funzione di pattumiera dato tutto quello che ci butto dentro, gli altri non sono poi così diversi. Se infatti non mi do arie da scrittrice (ma in CRAZY INK trovate i miei racconti) me ne do ancora meno da fotografa (però in SADNESS & DECAY ci sono i miei scatti se avete piacere di guardarli), e figuriamoci da seria pensatrice (la funzione del neonato ROOM OF ANGELS dovrebbe essere questa, ma ancora non ho deciso a dire il vero). E tuttavia (ebbene sì, c'è un tuttavia) uno degli ultimi nati dovrebbe svolgere una funzione ben più nobile dell'autoincensazione/autoerotismo virtuale, e spero che così sarà.
Il titolo di questo blog è BE HAPPY: BE YOURSELF!
In poche parole, mi piacerebbe che per una volta nella vita raccontare i cazzi miei fosse utile a qualcuno. So bene di non essere quella che è sopravvissuta a una terribile tragedia e che è rimasta senza gambe e braccia ma nonostante questo ha ripreso a vivere, o che ha perso una persona cara e ne ha ricevuto una ferita profonda e difficilmente guaribile, ma so anche che ci sono tantissime persone come me che soffrono d'ansia e di crisi di panico o che sono ipocondriache per motivi che sembrano banali ma che invece non lo sono.
Io per prima continuo ad avere un chilotone di crisi al mese ma bene o male riesco sempre a tirarmi su, e vorrei condividere il mio entusiasmo con altre persone che si trovano nella mia situazione, o che qualcuno messo peggio potesse trovare nelle mie parole un po' di speranza o ancora, trarre io per prima da questo progetto la forza per tirarmi su nei momenti difficili.
Nel mio piccolo ho sempre cercato e sempre cerco di rendermi utile, ma la verità è che sono mediamente egoista e concentrata nelle mie fisime (perciò ho delle fisime. Che bella la vita nella sua semplicità!), e voglio provare per una volta a cambiare questa situazione, anche se ci vorrà un fantastilione di anni. In ogni caso non ho niente da perdere (mal che vada nessuno leggerà i miei sproloqui, dov'è il problema?) e tutto da guadagnare.
A parte questo, ho in cantiere un nuovo progetto per uno scritto (dato che non ne avevo abbastanza porco l'astrocazzo di Gundam >____<) e sto leggendo un libro ME-RA-VI-GLIO-SO di Francesco Piccolo intitolato "Scrivere è un tic -I segreti degli scrittori" (rimando eventuale pseudo-rece a quando l'avrò finito).
Potrei forse essere più felice di così?!?!!?
(In effetti sì, se i Linkin Park avessero piacere di tornare a fare un concerto in Italia sarei più felice visto che sono di nuovo in fissa, ma non volendo essere petulante fingerò che questa parentesi non esista.)

sabato 23 luglio 2011

DELLA SERIE...

...That awkward moment when you’ve been alone in your room for so long you forget how to behave in social situations...
Domani devo andare a un matrimonio, stare in mezzo alla gente, fare conversazione.
Non posso farmi togliere un dente senza anestesia piuttosto?!

Vabbè, have a nice uicchend, pipol.
Qui hanno messo pioggia, speriamo di no per la sposa...(sposa bagnata sposa fortunata MA STICAZZI!)...

martedì 19 luglio 2011

THE FOTTH (ovvero LA FOTTA)

In sessione serale di scrittura.
ZERO SONNO, FOTTA A DUEMILA.

PS: comunque sì, questi continui sbalzi d'umore sono un problema lo so, perciò sto in analisi...

CEMENT IN MY HEAD

Certi giorni è tutto pesante come il cemento.
A volte se ci penso sono anche anni.




Basterebbe che smettessi di pensare.

martedì 12 luglio 2011

VANITY FAIR con KARMACOMA

L'ozio è il padre dei vizi e anche delle foto stronzole come questa.
È che ho perso giusto un paio di chiletti da quest'inverno e allora ecco, sono diventata un tantino vanitosa e mi flasho di continuo. Concedetemi un attimo di presunzione dopo anni ad autostima zero.

Quindi questa sono io adesso ovvero in fase pre-coma notturno, coi Massive Attack sparati in cuffia e due hamburger di soia inzeppati sullo stomaco.

Bau.

lunedì 11 luglio 2011

SONO DI NUOVO IN PIEDI

Ancora lei, l'Inquisitrice, WAS BACK AGAIN in pompa magna, e proprio nei giorni in cui è arrivato un caldo da vomito.
È tenace quella puttana, ma io lo sono di più, tant'è vero che mi sono presa la briga di stare seduta sull'asse del cesso per delle ore a piangere (non so perché ma l'asse del cesso mi è sempre stata congeniale quando si è trattato di farmi dei pianti, forse perché non trovo mai i fazzoletti e lì almeno ho il rotolo di carta igienica sempre a portata di mano...) e a pregare, perché me ne frega niente se sembro ridicola ma lo dico a gran voce che sono una che prega*, e all'inizio sembrava che non fosse successo niente, ma poi sono arrivati i commenti sul blog e ho gioito, insomma, in certi casi bastano anche poche parole per tirarsi su (a me piace fare discorsi di lunghezza spropositata partendo a fare analogie da Adamo ed Eva e aprendo 3654354314365 parentesi alcune delle quali non si chiudono mai, però non sono più così esigente con gli altri e so riconoscere il valore di un pensiero sentito anche se è una semplice frase).
E poi è arrivata la Ele in crisi pure lei, e com'è come non è ci siamo messe a fare la somma delle nostre sfighe et voilà, un chilotone di mail di reciproco sostegno e incitamento e l'Inquisitrice se ne va di nuovo a fare in culo speriamo per sempre.
Sono di nuovo in piedi.
E forse domani riesco anche a camminare.

*ci tengo a specificare il credente ma non praticante perché Dio è Dio e in Dio io credo, ma la religione è un altro affare, quella è fatta dall'uomo, e l'uomo NON È DIO, e i preti non sono persone a cui Dio ha dato una speciale investitura e che hanno quindi un particolare potere su di me, o che possono venire a dirmi come devo vivere la mia vita, e se quello che faccio è o non è un peccato.
Dio ci ama tutti così come siamo, STRONZI. Just saying...

venerdì 8 luglio 2011

E POI ARRIVA

...e poi arriva uno di quei giorni che non so, mi sveglio un'ora prima del solito e mi dico: "Ok, ne approfitto per leggere un po' che non ho mai tempo" e quel UN PO' si trasforma in quattro ore e dieci, il tempo di finire TUTTO il libro, perché non ho voglia di fare altro che stare seduta e sfogliare una pagina dopo l'altra col pensiero delle cose da fare che mi soffia dietro le orecchie.
E adesso son qui con un mal di schiena che non ci vedo, col secchiaio pieno di roba da lavare e non ho ancora pranzato, e devo portar fuori i gatti e poi dare una pulita in casa e magari anche una spolverata che c'è un dito di polvere dappertutto ma non riesco a muovermi dalla sedia. Non voglio muovermi dalla sedia, questa è la verità, non me ne frega un tubo né di mangiare né di stare nel mondo reale, il problema è che anche il mondo dei sogni, il mio mondo dei sogni, mi ha sbattuto la porta in faccia. È come se non fossi più capace di sognare, di fantasticare e di emozionarmi. Troppo spesso tutto ruota intorno alla schiena che mi fa male e alla voglia che ho di mandare tutto e tutti affanculo e partire, e ricominciare, a fare che cosa di preciso non lo so.
Volevo fare qualcosa di importante, di serio, aiutare altre persone e ho aperto un nuovo blog per cominciare, e poi non l'ho più aggiornato. Insomma, alla fine, chi me lo fa fare? La gente non ha bisogno di me, io non ho bisogno della gente. Volevo sì, ma forse non volevo abbastanza.
Forse è la stessa storia di ogni estate...che l'aspetto per tutto l'anno immaginando una vita piena di sole, e poi finisco a cuocermi le braccia sopra il pc, in casa, mentre intanto fuori il mondo corre.
Non mi piace sentirmi così, strappata a metà, ferma, bloccata, incapace, inerte e inutile, ma per qualche ragione nascosta dentro di me, ancora mi succede.

giovedì 7 luglio 2011

I MIGLIORI RACCONTI

"Siede alla scrivania. Afferra una lunga matita gialla e comincia a scrivere su un blocco. La punta di grafite si spezza.
Gli angoli delle labbra si piegano verso il basso. Le pupille si restringono nella maschera dura del volto. Con calma, la bocca stratta in un orribile squarcio senza contorni, prende il temperamatite.
Affila la matita e getta il temperamatite di nuovo dentro il cassetto. Ricomincia a scrivere. Mentre lo fa, la punta si spezza ancora e la grafite rotola sulla carta.
Il book..e le mie ginocchia lattiginose
Di colpo, la sua faccia diventa livida. Una rabbia selvaggia gli artiglia i muscoli del corpo. Urla alla matita, la maledice con un torrente di insulti. La fissa con un odio assoluto. La spezza in due con uno scatto brutale e la scaglia nel cestino con un trionfante: 'Ecco, vediamo un po' se ti piace stare lì dentro!'.
Siede teso sulla sedia, con gli occhi spalancati, le labbra tremante. È scosso da un fremito di rabbia incontrollata, che gli spruzza acido nelle viscere.
La matita è nel cestino, spezzata e immobile. È legno, grafite, metallo, gomma; tutto morto, incapace di rendersi conto delle furia bruciante che ha scatenato.
Eppure...
Se ne sta tranquillo in piedi, accanto alla finestra, e osserva la strada. Cerca di rilassare il corpo teso. Non sente il fruscio dentro il cestino, che cessa subito.


[...]
Cercò di indietreggiare, ormai svuotato della sua rabbia.
I tasti della macchina da scrivere si mossero sotto le sue dita.
Abbassò gli occhi. Non riuscì a capire se era lui a muovere i tasti o i tasti ad agire di loro volontà. Tirò indietro istericamente la mano, tentando di togliere le dita dalla tastiera, ma senza riuscirci. I tasti si muovevano più rapidamente di quanto il suo occhio riuscisse a cogliere. Erano una macchia indistinta. Li sentì che gli laceravano la pelle, gli scorticavano le dita. Erano ormai scarnificate. Il sangue cominciò a scorrere.
Gridò e arretrò ancora. Riuscì a liberare le dita con uno strattone e balzò all'indietro sulla sedia.
La fibbia della cintura si incastrò, il cassetto della scrivania venne fuori con violenza. Lo colpì allo stomaco. Gridò di nuovo. Il dolore era una nuvola nera che gli fluiva sopra la testa.
Abbassò una mano per chiudere il cassetto. Vide che dentro c'erano delle matite gialle. Sembravano fissarlo. La sua mano scivolò, sbatté sul cassetto.
Una delle matite lo infilzò.
Teneva sempre le punte affilate. Fu come il morso di un serpente. Ritrasse di scatto la mano con un rantolo di dolore. La punta si era infilata sotto un'unghia. Era penetrata nella carne viva, tenera."


Richard Matheson