giovedì 30 agosto 2012

COSÌ

Tempo fa avevo un sogno.
Adesso mi chiedo che fine ha fatto...


PS: niente Camp NaNoWriMo di agosto. Mi rifarò a novembre?

sabato 18 agosto 2012

POST CICLOTIMICO (E NON RILETTO)

Ho un problema.
È un mix di paura, apatia, rabbia e dolore shakerati ma non mescolati.
Sono sensazioni che si fanno sentire una per volta, non hanno nemmeno più il volto e la voce di Persefone (anzi, poverina, ho trascorso giorni e giorni a consolarla...) ma la mia, il che mi sembra infinitamente peggiore. Adesso non posso più incolpare qualcuno da cui prendere le distanze, posso fare i conti soltanto con me stessa.
Non ho più fede e non riesco più a credere di poter fare...non lo so, una cosa qualunque.
In realtà sto facendo "cose". Sto scrivendo tanto per cominciare, e mi sembra anche discretamente.
Sto un po' vivendo, ma sempre su chi va là perché non sia mai che io mi lasci andare, non sia mai che io sia troppo felice, perché se sono troppo felice mi capiterà subito qualcosa di terribile.
Ecco l'idea fissa che non se ne va.
Quando leggo certi manuali sembra tutto così semplice: dimentica, smetti di guardare al passato, non pensarci più ormai è finito, guarda avanti, fa pensieri positivi e io vorrei tanto entrare in quest'ordine di idee, ma non ci riesco. Se guardo attentamente alla mia vita interiore non credo di avere nemmeno un chakra a posto. Non so dove sono le mie radici, se ci sono, e ho un gran casino dappertutto.
E ho paura.
Che non ce la farò.
Che sarà sempre così.
Che mi ucciderò un giorno, a forza di avere paura e di pensare che non ce la farò.
Forse non so nemmeno che cosa voglio davvero, se tutto quello che finora ho sognato è stato dettato da un mero bisogno di attenzioni, come quando ero piccola e dicevo di voler ballare, e poi mi sono accorta che ballare non faceva per me ma stringevo i denti e somatizzavo per non dare un dolore agli altri. Sono veramente io quando amo, quando sono disponibile anche con chi mi ha sputato in faccia, oppure mi guida il desiderio di sentirmi ammirata, di sentirmi dire quanto sono brava e buona?
Un giorno, non so perché, sono finita a guardare degli esercizi di ginnastica ritmica su Youtube. C'era questa atleta italiana che aveva vinto la medaglia d'oro ed era corsa ad abbracciare suo padre, e lui stringendola a sé le aveva mormorato «Te l'avevo detto io che ce l'avremmo fatta!», e il cronista a quel punto aveva raccontato di come la ginnasta guardasse sempre verso suo padre prima di iniziare ogni gara. Il suo faro, la sua guida, il suo sostegno.
Perché dopo tanta terapia, dopo tanti sforzi e dopo aver detto e ridetto che ero stanca di questa mia lagna e che non mi sarei mai più commiserata, mi sono sciolta in lacrime?
Allora mi sono resa conto che ogni volta che ho chiuso gli occhi e ho fantasticato sul mio futuro, ogni volta che ho pensato di farcela, di sfondare, non l'ho fatto per me stessa, ma per poter guardare qualcuno che fosse orgoglioso di me.
Mi sento come se per cento passi in avanti ne avessi fatti ottocento indietro.
È davvero tutto come prima? Devo sul serio ricominciare da capo?
Vorrei trovare la risposta fuori, vorrei con tutto il mio cuore continuare a dare la colpa agli altri se sto come sto. Vorrei continuare a dire che è a causa di mio padre, di mia madre, dei miei nonni, delle amiche-nemiche ma non posso più farlo adesso. Non posso nemmeno prendermela con Persefone perché sarebbe ingiusto ma non me la voglio prendere nemmeno con me stessa, vorrei soltanto capire dove sta la soluzione.

domenica 5 agosto 2012

CAMP NANOWRIMO TWO -DAY 5 «CITAZIONE FAIGA»

Il fatto di dover andare a letto prima del solito stasera mi sta mettendo ansia (tecnicamente potrei sbattermene e andare a dormire alle cinque dato che non mi suona nessuna sveglia domani mattina, ma sono troppo presa a fare la "la cosa giusta" in questi giorni, e questo comprende andare a dormire entro mezzanotte. Meh.)
Non ho voglia di andare a letto, voglio stare alzata a leggere e a scrivere again and again, perché superato lo scoglio delle cento pagine è come se avessi preso una dose doppia di anfetamina: poco importa se sto scrivendo delle gran cagate, ho riempito cento pagine e cento pagine SONO TANTE, che tradotto significa che sto iniziando a credere di poter finire questo romanzo (capisco finalmente che quando lo zio Stiv (Stephen King) predica «FIGLIUOLISE VOLETE MANTENERE IL RITMO E IL FILO DELLA STORIA DOVETE SCRIVERE TUTTI I GIORNI» lo predica perché è così che funziona!!!).
Scusa zio, è colpa della Persy
che non capisce una renga!
Adesso che ho ingranato con il NaNo vivo in una specie di trip da cui mi risveglio per brevi momenti, perché ho uno stomaco sano che ogni tanto mi segnala di essere in riserva *per proseguire inserire le pappe, grazie* non fosse per quello mi dimenticherei non soltanto di mangiare, ma anche che esiste un mondo -che non sempre mi piace- al di fuori di quello in cui sto vivendo, dove c'è un novello Dottor Frankenstein che canticchiando cuce pezzi di carne umana per realizzare una sirena (NB: doveva essere una Sibilla ma proprio non sapevo come ficcarla nella storia...).
A questo proposito, dato che volevo fare una ***citazione FAIGA nel capitolo 12 parlando di Juan Cabana e le sue sculture dopo cena sono andata a caccia di informazioni, ma come spesso succede mi sono ritrovata a sguazzare dentro un mare di siti di criptozoologia pieni di foto di creature orripilanti, un po' come quando entro in Youtube per cercare un video qualunque e finisco per guardare le campagne antifumo e poi sto malissimo (perché sono idiota). A un certo punto mi è venuto un mal di stomaco che a momenti vomitavo, e non ho più capito se il problema stava nella criptozoologia oppure nella tegamata di lenticchie che avevo appena divorato a quattro palmenti, in ogni caso, viva lo sbocco di cui avrei fatto volentieri a meno (un sentitissimo vaffanculo alla mia curiosità).

Per il resto va sempre tutto su e giù, ogni tanto c'è "qualcosa" (inserire tra virgolette qualunque minchiata vi venga in mente) che mi turba e mi si pianta la schiena, ma dopo un'oretta sto di nuovo bene, vado a dormire serena e finisce che faccio sogni porno in cui sono contesa tra Tom Meighan e Sergio Pizzorno e quando mi sveglio non posso credere di avere così tanto sex appeal.
Speriamo di replicare stanotte, visto che di dormire non ho nessuna voglia.
Tchuss!

***citazione FAIGA dal capitolo 12:
«Ero un novello Dottor Frankenstein, manipolavo corpi vivi e corpi morti come creta, scolpivo e cucivo carne contro carne, cervello contro cervello canticchiando. In un certo senso in quegli istanti mi sentivo felice, quasi spensierato. Ero un artista, creavo per mia moglie.
Allestivo la sala operatoria pensando a cosa fare esattamente di Ashlee quando mi tornò alla mente Desmond Roblas, un collega appassionato di criptozoologia che anni prima era quasi impazzito di gioia alla notizia che sulle spiagge messicane era stato trovato il cadavere di un'autentica sirena. Era partito di volata per raggiungere il sito del ritrovamento ma era rientrato appena un paio di giorni dopo, deluso ma in fondo divertito per aver scoperto che la sua sirena era in realtà una scultura di Juan Cabana, un artista imbalsamatore specializzato in creature marine. Durante una cena a casa nostra mi aveva mostrato le foto di questa fantomatica sirena, e Selene aveva insistito per vederle nonostante l'avessi avvertita che avrebbero potuto turbarla. In effetti l'avevano turbata e poco dopo, a letto, mi aveva raccontato di quanto fosse dispiaciuta per quell'artista che aveva visto il brutto in esseri leggiadri e dolci come le sirene. Non aveva idea che esistessero sirene voraci e feroci nella mitologia, Selene conosceva soltanto le favole perché la sua anima vedeva il lato migliore e luminoso di ogni cosa, ma dopo ciò che era accaduto alla sua innocenza non mi era più difficile immaginare che anche lei vedesse quei sogni con i denti affilati, le branchie insanguinate e gli occhi senza palpebre.»

Oh, e se non è veramente FAIGA portate pazienza, sono solo alla prima stesura!

sabato 4 agosto 2012

CAMP NANOWRIMO TWO -DAY 4 «LA VITA ECCITANTE»

Scrivo.
E nelle pause tra un capitolo e l'altro intono certi Hallelujah che Händel mi fa una pluripremiata.
Adesso comunque è meglio se dormo anche un po'.
Non ho più l'età per tirare tardi, sto alzata più del dovuto per due sere di seguito e la terza ho bisogno del nastro adesivo per tenermi sollevate le palpebre fino alle 23.
La mia vita è molto eccitante, lo so.

PS: sto quasi a fine pagina 99, e ciò significa che più tardi quando mi rimetterò a smanettare supererò pagina 100 e avrò voglia di festeggiare. Perché insomma, cento pagine mi sembrano così tante da meritare una piccola festa...se sorvolo sul fatto che per riempirle ci ho messo quasi un anno.

mercoledì 1 agosto 2012

CAMP NANOWRIMO TWO -DAY ONE «MA ARRIVEDERCI STOCAZZO!»

Ho 3213543543 mila parole da scrivere e devo farcela in mezzora.
Niente, un post inutile ci stava in ogni caso.
Un post inutile ci sta sempre.

Oggi pomeriggio ho flirtato con un cane alla Libreria Galla, e il suo padrone che era un ragazzo fighetto con gli occhiali da nerd dopo che gli ho detto «Ciao!» mi ha risposto «ARRIVEDERCI!».
Ma arrivederci stocazzo, che se tutto va bene hai un anno meno di me!!!
E niente, la cosa non so perché mi ha indisposta. Non mi piace quando mi danno della signora.
Spero che al tipo cada il ciccio e che poi gli rimbalzi anche nel culo.