giovedì 26 dicembre 2013

CHE BELLE LE FESTE

Non scrivo un post decente da giorni neanche a pagarmi, ho una lista di bozze che ormai non finisce più (adesso le cecchino tutte).
Che dire, insomma?
Natale è già passato, è arrivato talmente in fretta che neanche me ne sono accorta.

[Ho aspettato tutto il giorno che quel trippone di Babbo Natale mi deponesse i Cippilippi sotto l'albero ma niente, ormai è santo Stefano e ho perso le speranze. E dire che ero stata chiara nella mia letterina! E dire che ho chiesto una cosa facile quest'anno!! -L'anno scorso il regalo era più impegnativo, volevo che Jack White tornasse in Italia e che i The Raconteurs cacciassero fuori un nuovo album- Suvvia, diciamoci la verità Babbo: HAI BATTUTO LA FIACCA! I Cippilippi sono solo in quattro, non ci mettevi niente a ficcarli dentro un volo Ryanair -che risparmiavi pure!- e a mandarmeli a casa, 'tacci tua!]


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La vigilia l'abbiamo trascorsa a cucinare e a decorare la torta di Natale -come al solito abbiamo voluto fare GLI SBORONI ed è venuta enorme ****(ho fatto un pupazzetto di neve così carino che quasi volevo dargli un nome) e oggi sono stata mentalmente su un altro pianeta, ma anche in questo caso dov'è la novità?
Sono SEMPRE su un altro pianeta.
In questi giorni mi sono dedicata con grande impegno allo studio e la lettura delle carte angeliche (mi segnalano tra l'altro una sfilza di eventi positivi, abbondanza, felicità, nuove opportunità sul lavoro... ok, mi faccio i pop-corn, mi siedo e aspetto) e di un nuovo libro, «The Healing Codes», che illustra una tecnica rivoluzionaria e scientificamente dimostrata in grado di eliminare lo stress a tutti i livelli (conscio, inconscio, cellulare) e quindi di guarire il corpo e la mente attraverso l'uso delle mani su quattro punti chiave del corpo. Ho cominciato ad applicare il codice tre giorni fa andando un po' per tentativi, come succede sempre quando si comincia un nuovo lavoro, e quello che ho ottenuto per ora è stato di smuovere un sacco di robaccia che credevo non esistesse da nessuna parte dentro di me (non vi dico gli incubi nelle ultime notti...), e di rendermi conto che per quanto mi riguarda quasi tutto si riduce alla mia incapacità di perdonare.
Chiariamo le cose: non mi riferisco a fatti recenti, che in quanto tali potrebbero giustificare una mia mancanza di elaborazione/digestione, ma mi riferisco a cose che mi sono successe nella notte dei tempi e a cui rimango ancora in qualche modo attaccata (pare tuttavia che sia normale per la maggior parte di noi, che ne siamo consapevoli o meno). Nei prossimi giorni (settimane, mesi, anni... vediamo quanto mi occorre) ci lavorerò, sono molto curiosa di vedere che impatto avrà tutto questo nella mia quotidianità.
Per il resto non ho un cazzo voglia di andare in giro a vedere parenti domani, che tra l'altro piove in orizzontale, fa un freddo porco e si starebbe tanto meglio in casa sotto la copertina a fare le nanne (io avrei quelle solite due, tre settimane di sonno arretrato da recuperare), ma mi tocca sicché non potrò fare altro che rassegnarmi.
Che belle le feste.
Ma passare direttamente al 7 di gennaio no?

sabato 7 dicembre 2013

SCRIVI DAVVERO, SE TI RICORDI COME SI FA

Di ritorno in largo anticipo da una serata tra ragazze a casa di Chiara, che ci ha offerto un dopocena quantomai insolito, mi ritrovo qui davanti allo schermo in preda a una leggera ansia però mista a una qualche emozione positiva che non so definire.
Forse sono emozionata perché non accendo il pc da giorni se non per necessità (come lo scambio di messaggi con il ragazzo a cui sono riuscita a vendere il biglietto del concerto dei Biffy Clyro di domani... ci è mancato poco che mi restasse a casa -che era come dire infilarsi trenta euro nel posteriore), o forse sono soltanto ancora in quella fase di rincoglionimento senza ragione in cui ho vagato nell'ultimo mese, quella in cui ogni tanto i miei due neuroni capitano sulla stessa traiettoria e scontrandosi mandano una scintilla... ma poi ognuno va alla deriva per conto suo e tutto si conclude così, in un nulla di fatto.
Non scrivo niente da metà novembre, mi chiedo se mai ricomincerò. 
E se mai ricomincerò, mi ricorderò ancora come si fa?
Sto letteralmente contando le ore che mancano a domenica, quando rivedrò Astrid e Nicola e passerò una giornata immersa nell'energia positiva (è da lunedì che sogno il workshop quasi ogni notte, e sembra che il tempo non passi mai), ma soprattutto non vedo l'ora di raccontare ad Astrid di come i soldi per partecipare all'evento mi siano letteralmente piovuti addosso proprio come avevo desiderato. Mi ricordo ancora quello che le ho detto lo scorso 10 novembre: «Mettimi in lista per l'8 dicembre. Adesso non ho i soldi per il corso, ma entro quella data sono sicura che li avrò» e così è stato. Chissà che faccia farà lei.
Quando penso che mi sono arrivati per mano del mio defunto padre quasi mi si stringe il cuore. 
Ho rivisto Richard ieri mattina, e mi sono accorta per la prima volta di quanto assomigli a nostro papà. Mi veniva un po' da piangere a guardarlo, anche se è una cosa stupida visto il modo in cui ho sempre considerato quell'uomo, così come sembra banale e scontato che i miei sentimenti verso di lui siano cambiati dopo che se n'è andato (è un po' come dire che una volta andati al Creatore siamo tutti buoni e bravi), ma cosa ci posso fare? Forse guardare mio fratello mi farà sempre questo stesso, strano effetto.
Ma lasciamo perdere 'sti discorsi da emo del venerdì sera.
Adesso che ho scaldato un po' i polpastrelli forse posso provare a buttare giù qualche riga, mentre aspetto che Omar torni dal poker del venerdì. 
Chissà se mi ricordo ancora come si fa a scrivere davvero...