lunedì 15 dicembre 2014

SHAPESHIFTER?

Rileggo le prime pagine del nuovo romanzo e non solo l'incipit non mi convince, ma non riesco nemmeno più a riconoscermi nel modo in cui ho scritto.
Ho riletto quarantasei pagine in tutto, due mesi di un lavoro che, sulle prime, mi aveva riempita di un entusiasmo dimenticato, mentre adesso in quelle righe che sembrano uscite dalla penna di una quindicenne non ci vedo proprio niente per cui entusiasmarsi. Ma va bene così. Immagino sia il pedaggio che si paga quando si passa da un ciclo di vita all'altro. È come se mi stessi sgranchendo le dita di nuovo, perché ho appena concluso i primi dieci anni di rodaggio e sono pronta per i prossimi dieci.
A parte smadonnare sul romanzo (ma va bene anche questo, preferisco accorgermi che una storia non funziona a pagina quaranta piuttosto che a un passo dalla fine), ho trascorso l'ultima settimana a mettere in ordine un po' di materiale di ricerca per un progetto che ho in mente da un po' e a cui è arrivato il momento di mostrare la luce, e nel ripensare agli ultimi quattro anni (a proposito di cicli che si concludono) ancora non riesco a credere che sia successo tutto quello che è successo. Ero convinta che guardare tutto con distacco mi avrebbe fatto provare una sensazione di sollievo, invece mi sono sentita piena di inquietudine e non credo per i fatti di per se stessi, ma per come mi hanno trasformata. Penso che il disagio sia per questa nuova pelle a cui devo ancora abituarmi del tutto, anche se è una pelle che mi piace, anche se non vedo l'ora di guardare l'effetto che avrà su ciò che mi circonda.

venerdì 12 dicembre 2014

CHEVOGLIADIUSCIREPORCAPUTTANA

Cena della palestra che assomiglia a una cena della ditta con la differenza che te la devi pagare (tra parentesi, quindici euro per aperitivo -un flûte scarso di alcolico o analcolico E BASTA- pizza e bibita piccola. E STICAZZI!): che voglia proprio.
Come se non bastasse, in due giorni siamo passati da sedici gradi a tipo meno quaranta, se lascio la Panda fuori a gelarsi fino a domani mattina alle quattro per fare il dopocena alla discoteca figherrima col cazzo che quella mi riparte. Mi sa che il dopocena me lo faccio a casa in solitudine e svacco, e pigiama e vestaglia, fuck yeah!
La verità, tra le altre cose, è che non voglio passare una serata con B., nemmeno se mi sta a distanza. Non voglio che ci sia neanche la più piccola possibilità che si ripeta quello che è successo a marzo, e poco mi importa se a chiunque potrebbe sembrare una stupidaggine perché per me non lo è stata. Prima o poi scenderò a patti con tutta questa storia, lo ben so, ma dato che i tempi non sono ancora maturi preferisco mettere da parte e vivermi le feste in pace.

domenica 7 dicembre 2014

DISAGIO PARTE QUARTA

Con il NaNo poi è finita che non l'ho finito, a circa trentamila parole mi sono arresa e ho messo tutto da parte.
Arrendermi mi mette a disagio, è un modo di dire che ho perso, che non sono riuscita a fare qualcosa, un modo per ricordare alla parte di me che mi vuole "perfetta" che non sono e non sarò mai "perfetta" nel modo in cui lo intende lei, di una perfezione inarrivabile.
È un disagio, ma a quanto pare sto cominciando a conviverci.

Doveva essere più o meno questo,
il mio programma per i resto del mese...

Stando in tema di disagi, stasera ho preparato la compilation di Natale per domani (perché io me ne fotto di quello che dicono le pubblicità, i centri commerciali e chiunque altro: per me il periodo natalizio inizia l'8 dicembre, con l'allestimento di tutti quei cazzilli e castighi di Dio che per un mese mi impediranno di pulire parte della casa senza tirare giù una chiorba di bestemmie), e adesso sono in uno stato d'animo da maniaco-depressa. Sono contenta, poi depressa, poi euforica, poi in lacrime e non voglio assolutamente sapere che cosa cazzo mi sta succedendo. Questo Natale, perdio, lo prendiamo così come viene.

martedì 25 novembre 2014

NaNoWriMo DAY 25 - SAPERSI ORGANIZZARE SEMPRE

Eccomi giunta alla famosa fase del «MA QUANDO CAZZO FINISCE 'STO CAZZO DI NANOWRIMO???!!!» (aggiungere bestemmia e/o imprecazione a piacere alla fine della domanda retorica), ovvero la fase in cui sono costretta a scrivere circa 3000 parole al giorno per arrivare alla meta in tempo perché, diciamocelo, sono incapace di perdere (in realtà la mia mente lavora su ragionamenti più complessi e contorti ma che infine suonano più o meno come «Hai voluto la bicicletta? Adesso pedala!» con anche qualcosa di più profondo circa il prendersi delle responsabilità nella vita ma chiudiamo parentesi che è meglio).
Serve forse aggiungere altro?

venerdì 31 ottobre 2014

... E FACCIAMOCI ANCHE QUESTO NANOWRIMO, VIA.

Image and video hosting by TinyPic Massì, cazzomene... si inchiappetti la vita sociale, ne faccio già abbastanza andando tre ore la settimana in palestra e partecipando a qualche conversazione su WhatsApp. Lunedì poi mi arriva un carico di dvd dei Metallica + film + libri e insomma, azzerare le mie uscite e le mie interazioni con il mondo sarà un po' un'obbligo (che dispiacere...).

PS: qui da me stanno sparando i mortaretti in giro per la strada. Mi chiedo, avranno capito che è Halloween o pensano che sia già l'ultimo dell'anno????!!!!

lunedì 27 ottobre 2014

ON AND ON AND ON AND ON...

Qualche giorno fa mi è venuta una voglia strana e insopprimibile di ricominciare a studiare la LoA a partire dai libri degli Hicks, forse non proprio tutti i libri dal primo all'ultimo ma sicuramente dal secondo della serie, "Chiedi e ti sarà dato", ma la mia vecchia copia è talmente usata e scarabocchiata che mi era impossibile ricominciare a lavorarci su, quindi ieri pomeriggio sono andata in libreria e me ne sono procurata un'altra, che oltretutto ho trovato in versione economica a metà prezzo che è sempre cosa buona e giusta.
Non ho perso tanto tempo a chiedermi il perché di questo bisogno, mi sono limitata ad assecondarlo sapendo che va bene così, che posso fidarmi della mia sensazione di voler ricominciare da dove sono partita alla fine del 2008 anche se la cosa in parte mi fa sentire un po' a disagio, perché mi ricorda la Lennie. Non è un ricordo negativo, è che siccome siamo partite insieme per questo viaggio e il periodo tra la fine del 2008 e il 2009 è stato uno dei più belli della mia vita, sinceramente non so che cosa comporterà riportare a galla certi ricordi. Ma forse è proprio questo che vuole il mio Sé Superiore, che io riguardi quei momenti con occhi diversi per imparare una nuova lezione.
Partire verso mete sconosciute senza pianificare niente a quanto pare sta diventando una costante nella mia vita, ma se ha funzionato tanto bene per la scrittura ho buone speranze che funzioni anche con tutto il resto.

Nel frattempo ho risentito Madreh.
Avevo rifiutato le sue ultime due chiamate perché proprio non me la sentivo di risponderle, non sapevo cosa dirle perché non sapevo io per prima come mi sentivo, ma stamattina ho preso la chiamata. Non volevo evitarla in eterno. Oserei dire che non è cambiato niente, e che neanche stavolta la chiamata era per me, nonostante le avessi detto di essere stata ammalata. Due domande e poi la solita tiritera.
Non posso cambiare mia madre.
Non posso entrare nella sua testa e sistemare le cose come va a me, e anche volendo non sarebbe giusto. Nemmeno io voglio essere cambiata dagli altri. L'unica cosa che posso fare è cambiare me stessa, prendere i suoi comportamenti così come sono e per quelli che sono, smettere di arrabbiarmi, di pretendere da lei quello che al momento non può darmi e che forse non mi darà mai, ma anche smettere di essere sempre a disposizione no matter what. Posso accettarla così com'è, e lo farò, ma lei dovrà fare altrettanto e accettare la nuova "me" anche se non le piacerà, perché non farà più i salti mortali per lei, perché non risponderà ogni volta a tutte le chiamate e non avrà più a cuore la sua felicità prima di tutto il resto. Alla fine anche essere una "vittima" dei comportamenti disagiati di mia madre era una mia precisa scelta, per la quale non mi biasimo (ognuno fa il proprio meglio con i mezzi che ha in quel momento della sua vita) ma da cui sono pronta ad emanciparmi.

Certe volte mi sembra ancora tutto così incasinato e difficile che vorrei solo riempirmi di farmaci e cambiare la chimica del mio cervello, per provare l'ebrezza di star bene per più di due settimane anche se è la scelta sbagliata sul lungo periodo, anche se è un modo di nascondere la testa sotto la sabbia e non affrontare i miei problemi, ma com'è come non è, non lo faccio mai e vado avanti. Sempre avanti.

venerdì 24 ottobre 2014

PIÙ CESSO CHE SUCC

Lo so che non si può piacere a tutti, ma certe volte di mi dispiace di stare sul cazzo alle persone così, di primo acchito e in rete poi, soprattutto se sono persone con cui vorrei avere a che fare. Butto lì due battute, faccio un po' la ganza e dall'altra parte IL VUOTO, e finisce che m'immagino qualcuno al di là del pc che guarda il mio entusiasmo e pensa qualcosa tipo «Oh ma, cazzo vuole 'sta psicopatica?».
Che amarezza, mi si spezza il cuore (chiaro segno che gli anni delle amicizie nate sul web e finite nella merda non sono stati affatto formativi, al massimo hanno evidenziato una mia vena masochistica di cui peraltro ero già consapevole. MEH.).

Per tirarmi su ho fatto un giro nello store di Amazon Kindle, per leggere un po' di storie di cosiddetti autori "di successo" e rammentare che se non decido di darmi alla chick lit, qui in Italia avrò sempre più CESSO che SUCC. Ma diciamocelo, io sto alla chick lit come Justin Bieber alla musica, anche se ci metto tutto l'impegno e l'ammmore universale, solo a fare editing di storie rosa provo l'istinto irrefrenabile di ammazzare tutti i personaggi con le fruste dello sbattitore elettrico.

giovedì 23 ottobre 2014

CUGINE DA MESTRE E ALTRI RAGIONAMENTI

Stasera non c'è stato verso di scrivere in modo decente (o anche solo coerente), ma ci può stare nel primo giorno di visita delle Cugine da Mestre. Capiamoci bene, sono contenta che siano arrivate, perché forse quando se ne andranno lo stomaco finalmente mi darà una tregua dopo settimane di tormenti e riprenderò a dormire in modo decente. Badate bene che non mi sto lamentando, sto solo puntualizzando come l'attesa delle Cugine mi renda più difficile gestire emozioni che invece di solito riesco a tenere a bada, ma dato che il mio livello di saggezza si è notevolmente innalzato nell'ultimo periodo (sssseeh, e poi?!), ho cominciato seriamente ad apprezzare il modo plateale che ha il mio corpo di avvisarmi quando non ne può più del mio reprimere certe emozioni scomode, sperando che rinnegandole spariranno come per magia. Una volta pensavo che aver abbassato la soglia di tolleranza a certi stress fosse un male, uno svantaggio, adesso invece vedo la cosa per il dono magnifico che è: una rottura di palle al quadrato sul momento, perché non può succedermi niente di fastidioso che subito mi viene un acciacchino da qualche parte, ma è perfetta per il lungo periodo (evito di farmi venire un cancro).
Avrei voluto approfittare di questo nuovo periodo di... come lo posso definire, esaurimento?, svarionamento? per trovare un modo efficace di comunicare a mia madre il disagio che ho provato nei suoi confronti, un modo che escludesse un (seppur sacrosanto): «Mamma, mi hai rotto i coglioni, ciao.», ma alla fine ho deciso che d'ora in poi quando telefonerà le risponderò soltanto se ne avrò voglia perché non credo ci sia bisogno che io le spieghi di nuovo come mi fanno sentire il suo egoismo e il suo disinteresse. Tralasciando che ha già una lettera di tre pagine datata gennaio 2011 in cui è tutto spiegato nei dettagli, sarebbe come dire che mi aspetto un cambiamento da lei piuttosto che da me stessa. Sono io l'unica che può decidere che cosa fare e che cosa non fare, devo soltanto scendere a patti con questa verità e fare pace coi sensi di colpa che mi cagionerà nei primi tempi il non essere sempre a disposizione sua e dei suoi malanni, e potrebbe volerci un po'... facciamo anche un bel po', ma so che ne vale la pena quindi affronterò le conseguenze delle mie decisioni a testa alta. Non sarà la fine del mondo, comunque vada. Quante volte mi sono sentita sul punto di attaccarmi alla canna del gas e invece poi ho superato tutto?

lunedì 20 ottobre 2014

Oggi, voglia di far bene saltami addosso proprio.
Stavo pensando che forse toglierò i Mini Pony dallo sfondo del blog, berrò altri due caffè e continuerò a scrivere finché non mi sanguineranno le dita.

PS: stasera su Iris danno "Il delitto perfetto".
Askafhdlaghjaj *__*

sabato 18 ottobre 2014

OK, IL PO' È PASSATO (no regrets)

Hahahahaha che ridere.
CHE.RIDERE.
Ventun giorni a ciaffare in un'altra piattaforma (che pure mi piace), ma alla fine sono tornata qui. Però, pensavo di durare di più. Pensavo che un addio fosse un ADDIO, specie considerando il fatto che in quattro anni su Blogger sono stata dei mesi senza scrivere una leppa, e invece adesso ventun miseri giorni mi sono bastati per sentire la mancanza del mio blog rosa puccio. 
Be', 'zomma, finché uno non lascia andare una cosa e non ne prende le distanze non può sapere quant'è importante e che le mancherà, quindi lascerò l'ultimo post di settembre lì dov'è, in bella vista, e non fingerò di non averlo scritto.
No regrets.

Cari Posteri, ora che siete informati del mio ritorno (non strappatevi i capelli per l'emozione), posso andare a mettermi il costume da bagno e a correre urlando in giardino perché è il 18 ottobre ma ci sono ancora 26 °C, porca troia zoppa e alcolizzata.

sabato 27 settembre 2014

ADIEU (... PER UN PO')

Allora, mi sa che ho proprio deciso stavolta. Ci penso e ci ripenso da giorni ormai, e se c'è una cosa che ho imparato dalla vita è che dopo un po' bisogna che io smetta di pensare e che faccia qualcosa di concreto.
Ho deciso di lasciare questo blog.
Non di chiuderlo o cancellarlo o privatizzarlo, ma solo di lasciarlo così come sta, e forse di cambiare piattaforma. Ci sono delle cose qui dentro che mi fanno sentire a disagio, ricordi con cui chiaramente ancora non ho fatto la pace e da cui devo prendere le distanze ma che non voglio eliminare, perché sarebbe come rifiutare una parte di me. Adesso ho bisogno di cambiare aria e andarmene per un po' da un posto virtuale in cui non mi sento più a casa, nonostante i nuovi colori e gli altri cambiamenti.
Qui ci sono i quattro anni più decisivi della mia vita, e credo che un giorno mi piacerà ritrovarli, ma per farlo dovrò prima lasciarli.

martedì 23 settembre 2014

TROLOLOLOLO?

Giuro che stasera volevo andare a dormire presto, ma poi su Iris hanno fatto DUE FILM DUE di Hitchcock e non potevo non guardarli entrambi (dalla fine dell'ultimo film all'ora tarda che s'è fatta il passo è stato fin troppo breve, come sempre).
Non aggiungo altro, tranne che so benissimo che "Per chi suona la campana" è il titolo di un romanzo di Hemingway, ma quando ho visto questa schermata di Goodreads mi sono sentita trollata ugualmente. 
Hahahahahahaha... NO. 

domenica 21 settembre 2014

MECCANISMI STRONZI

Mamma mia oggi che giornata, non mi sentivo così felice sulla via del ritorno a casa dalle gitarelle a Ferrara del 2009, quando guidando mi sparavo musica a volume mortale e cantavo per mandare giù il magone che mi veniva pensando a come una giornata fantastica fosse volata via in un soffio. Non lo scrivo per mettere una nota negativa in qualcosa di positivo, è una malinconia dolce, che mi piace perché significa che quello che ho passato mi ha davvero toccata nel profondo.

Comunque, giusto per ridere un po', stanotte ho dormito tre ore e mezza, ovvero finché il topo non è tornato a casa, si è messo a letto e ha iniziato un concerto di russamenti da raffreddore allergico che neanche Louis Armstrong e la sua cazzo di tromba. Alle quattro e mezza, nonostante sapessi benissimo che non avrei più chiuso occhio, mi sono presa il cuscino sottobraccio e sono andata a stendermi sul divano, è che c'è questo meccanismo stronzo che scatta nella mia testa per cui, manca ancora un'ora e mezza al risveglio, e il cervello dice «Be', ormai che dormo a fare?» ... ma che cazzo di ragionamento è, me lo dite???!!! Parliamo di un'ora e mezza, mica dieci minuti!!!!
Insomma, non ho dormito una leppa e sono arrivata in stazione con due panini al tofu e mopur + orzo e biscotti sulla bocca dello stomaco che erano un piacere unico (potevo farmi anche due spaghetti e un arrosto di seitan con le patate per colazione, già che c'ero...), ma almeno mi è andata di culo con la prenotazione del posto in treno giacché ho preso il sedile puntato nella direzione giusta, perché farmi Vicenza-Milano col paesaggio che correva al contrario non sarebbe stato proprio il top anche se alla fine ho dormito per quasi tutto il tempo (mentre Giacomo Senior deliziava le mie orecchie, ma che vo dico a fa'???!). Poi oggi, primo giorno di autunno, a Milano c'erano un sole della madonna e duecento gradi (a fine giornata avevo l'ascella annoverabile tra le più fetenti armi chimiche di distruzione di massa), una cosa che ad agosto un tempo così non l'abbiamo visto neanche col binocolo. Babbè, il tempo è stronzo e fa quello che gli pare, non è una novità.

sabato 20 settembre 2014

PRIORITÀ

Essere prese bene ha la priorità
Ho deciso che farò dello scaricare un fottilione di live/cose varie quando dovrei andare a letto presto come scusa per andare a letto tardi una disciplina olimpionica (anche dello scrivere frasi contorte e illeggibili, volendo *GUARDA MAMMA, SENZA VIRGOLE!* mi porterei via tante di quelle medaglie che dovreste per forza levarvi di culo tutti).
Tra sette ore al massimo dovrei essere in piedi, in uno stato decente per poter guidare fino alla stazione e salire sul treno per Milano ma non lo so, me la vedo dura assai.

OFF TOPIC: non so che caspita di discorso è questo per cui in amicizia tocca sempre a me tirar fuori le rogne e le magagne e passare per la rompicoglioni di turno, oppure per la rinunciataria o per quella che ha torto giacché è la prima che si scusa, sta di fatto che continua a succedermi. Vediamo se prima o poi riesco a darci un taglio, perché di questi «Stavo proprio per dirtelo io!» o «Meno male che ne hai parlato tu perché io non sapevo come cominciare» sono un po' stufa.

INTERESSANTISSIMO

Ore 00.27 e mal di testa sordo di quelli che vanno via solo andando a dormire a un'ora decente. Lo sapevo che prima o poi sarebbe arrivato ma va bene così, mi costringerà a non stare alzata anche stanotte fino alle quattro.
La cena con Martina stasera mi ha lasciato più dubbi che certezze, non so se ci pigliamo abbastanza da stare insieme due giorni per una mini-vacanza a Firenze (casomai non ci pigliassimo sul serio, durante il viaggio volendo potrei ficcarle due auricolari nelle orecchie e ammazzarle l'udito a furia di Metallica...), ma intanto martedì sera mi porta a una serata di prova di jazz-dance a un tiro di schioppo da casa e sono tipo la donna più felice del mondo.
E tanto per stare in tema di cose inutili domani ho intenzione di non fare niente per tutto il giorno, domenica la Laura ha detto che mi porta in giro per Milano all day long e quindi è meglio che ci arrivi preparata.

Lo so, questo post è interessantissimo, vabbè. 

giovedì 18 settembre 2014

IL DELIRIO SENZA SCAMPO

Alle nove e mezza di stasera ero in crisi di rigetto per la vita, avevo appena battuto la classica craniata alla Fantozzi contro lo spigolo di una finestra mentre raccoglievo le ciotole dei gatti dal pavimento e mi sentivo lo stomaco a pezzi, e continuavo a ripetermi «Basta, basta, non ce la faccio più a stare sveglia, ADESSO VADO A LETTO!»... ma vedete un po', è mezzanotte passata e sono ancora sveglia, con una busta di broccoli surgelati che mi si scongela sopra il bernoccolo post capocciata e un paio di video in scarico che proprio non potevo scaricare domani (altrimenti non mi sarei potuta beare subito alla vista di Giacomo Senior che, mollata la dieta iperproteica, nel giro di un anno ha riacquistato due menti, quarantaquattro panze e un accenno di tette in fila per sei col resto di due. È meraviglioso. Lo amo. Ciccione ♥ è un emotivo, si inciccia per proteggersi dal mondo brutto e cattivo. Non preoccuparti caro, io ti capisco! E ora vieni qui e dividiamoci un barattolo di Nutella da un chilo, e finita l'orgia zuccherina berrò succo di frutta dal tuo ombelico - se riuscirò a trovarlo...).

No, ok, l'ultimo video e poi vado a letto sul serio, ho bisogno di dormire più di quattro ore non solo per il piacere di vivere la mia giornata senza sembrare un morto vivente, ma anche per evitare un collasso e futuri post come questi.
Superata la boa di mezzanotte è IL DELIRIO SENZA SCAMPO, a li mortacci mia e della capocciata.

sabato 13 settembre 2014

HMM, VABBÈ.

Questa è talmente bella che la voglio scrivere nel blog per ricordarla forever.
Stasera vado alla presentazione di un corso di scrittura creativa con la Chiaretta.
Tralasciando l'eccezionalità del fatto che sia stato organizzato un corso di scrittura creativa dalle mie parti (ma tipo a cinque minuti da casa mia), sulle prime la faccenda si presenta ben organizzata da due persone che sembrano serie, non dei cialtroni, anche se a fine presentazione non ho capito bene uno dei due relatori che cosa fa nella vita (uno è uno scrittore e okay, ma l'altro sembrava un tuttologo di quelli che se approfondisci la conoscenza scopri che in sostanza non fanno un cazzo).
Insomma, alla fine della fiera...

«Il corso costa 150 euro, ma chi non li avesse può lasciare un acconto... quel che può, quel che ha nel portafogli»
Io mi faccio avanti abbastanza convinta, con cedolino per l'iscrizione già compilato, e chiedo allo scrittore:
«Venticinque euro vanno bene?» (era tutto quello che avevo con me), e lui:
«Ehm, no, ce ne vogliono almeno cinquanta... sai, gli altri hanno pagato questa cifra e mi sembra brutto fare delle differenze...»

Io boh.
È meglio se mi ritiro nei miei appartamenti e torno a leccare i poster dei Metallica. Loro sì che mi capiscono.

lunedì 8 settembre 2014

VAMPIRLA

Non so ancora, esattamente che giorno è oggi (dannate feste infrasettimanali), ma mi spiego come ho fatto a rientrare così facilmente nel tunnel delle notti insonni (con relativo rincoglionimento del giorno dopo): sono geneticamente programmata per vivere di notte e dormire di giorno, ecco tutto.
Sono una vampira.
Anzi, una VAMPIRLA.
Cazzate a parte, stamattina appena ho aperto gli occhi mi è partita la macchinetta nel cervello, io non avevo ancora realizzato di essere viva che quella mi stava già illustrando i programmi per le prossime tre settimane come una solerte segretaria (con la voce e l'attitudine di mia mamma, perché era lei quella che non avevo ancora aperto gli occhi e mi stava già dicendo che ero in ritardo anche se avevo puntato la sveglia con otto ore di anticipo). Ma se ne andassero in culo lei e la sua simpatia, una buona volta...
Non realizzo nemmeno che domani ricomincio la stagione in palestra con un'ora di zumba, e un po' di apprensione perché mi chiedo se Giulio avrà studiato due coreografie nuove o se dovrò mandarlo a cagare a metà lezione (un'altra volta che ballo su questa canzone e vomito. È dall'ultimo di Carnevale che l'ha messa in programma), e ancora meno mi rendo conto che finalmente con la Greta stiamo valutando in modo serio il Progetto Beta e boh, evviva!
Insomma, in poche parole Cari Posteri, penso di essere pronta per il letargo.

sabato 6 settembre 2014

QUESTO POST È 'NAMMMERDA

Che cosa cristodiundio ho fatto oggi di concreto francamente non lo so, non me lo chiedete (ho installato/disinstallato roba nel pc, letto articoli su virus e antivirus perché la paranoia di ieri non mi era passata del tutto), e adesso sono troppo stanca per riuscire a scrivere decentemente (non diciamo che la notte scorsa abbiamo dormito solo dalle tre alle sette e mezza, via...).
E poi io vorrei concentrarmi, ma i Metallica mi tormentano l'anima e mi inceneriscono le mutande con dei live CHE NON SO, ma li perdono perché a parte gli svarioni mi ricordano che il mondo può anche essere un bel posto, a volte (James che durante l'intervista sembra quasi un po' imbarazzato e si struscia le manone tra le gambe mi fa tirare giù ogni volta un rosario, ma barriamo questa parentesi da bimb@minKia di merda!!11! e fingiamo che non esista) (... lo amo, basta).
[NB: la mia adorazione per Stephen Colbert è a questo punto più che consolidata, già mi ero sbracata per l'intervista a Jack White - in verità ero un po' indecisa se farmela addosso dal ridere o chiudermi le dita in un cassetto per la fregnitudine di Jack - ma qui è stato ancora più divertente].

Il topo è ancora in giro, lui e il suo cazzo di poker del venerdì, ma a me finalmente sembra che stia calando la palpebra sicché credo che gli dirò di attaccarsi affettuosamente al pompiere e me ne andrò sottocoperta.

PS: non so come procede il tempo da voi, ma qua è ufficialmente autunno. Cioè, è più autunno del solito.

PS (di nuovo): questo post è 'nammmerda.

venerdì 5 settembre 2014

PARANOIE vs BELLE CIUFFOLE

La paranoia causata da un cambiamento di font di Chrome di cui peraltro potrei essere stata responsabile io (magari ho inavvertitamente premuto qualche cazzo di combinazione di tasti che ha modificato le dimensioni del carattere o della pagina o che ne so), mi ha fatto trascorrere la serata a passare al setaccio l'intero pc e Lillo il Fantacazzillo con ogni genere di anti-virus, anti-malware, anti-nonsocosa anziché scrivere.
La partita "Paranoie vs Belle Ciuffole" finisce così 1 a 0.
Poi una non deve bestemmiare...
Adesso, a furia di toccare, ritoccare, stocchicciare ho un nuovo font di merda a cui dovrò abituarmi perché non ricordo più quello originale, non so se c'è stato davvero un problema, e qualora ci sia stato un problema di che natura fosse e se l'ho risolto, e poi sono le due meno un quarto di notte e sono ancora sveglia.
Be', a dire il vero quest'ultimo punto non ha niente a che fare con le paranoie e le stronzate che posso aver fatto al pc, ha a che fare piuttosto col mio andare a letto a orari decenti per poi stare sveglia un'ora ad ascoltare mio marito che parla nel sonno, a sentirlo rigirarsi cento volte e tirare le lenzuola tutte dalla sua parte, a sentire il gatto che sale sul letto, mi impasta il culo dieci minuti e poi si stende da un'altra parte, poi decide che gli scappa allora salta giù dal letto per andare a farla ma intanto incontra la gatta, la spaventa, lei soffia e sgomma via sulle ciabatte e io niente, sono lì a gustarmi cotanta meraviglia con gli occhi spalancati che neanche un gufo. Non so che dire, tranne che stanotte proverò a dormire per sfinimento: resto qui ancora un po', diciamo un'altra oretta, voglio vedere se poi quando mi stendo a letto non mi viene sonno. Casomai non riuscissi a dormire neanche così giuro che tornerò a scrivere un qualche post cretino aspettando l'alba.

martedì 2 settembre 2014

POTREBBERO PIOVERE IPPOPOTAMI

Il pomeriggio con Madreh è andato bene, così tanto che dopo la visita di controllo che è durata pochissimo siamo persino uscite a mangiare un gelato (in serata potrebbero piovere ippopotami).
Image and video hosting by TinyPic
Mamma, ma perché mi fai uscire
tutti questi FEELS dal di dentro,
perché??!!
In questi momenti non riesco a non amare mia madre, per il suo essere casinista sempre e le sue perenni battute, e perché mangiando il gelato è riuscita a sporcarsi tutte e due le mani e ho dovuto darle anche il mio tovagliolino e l'Amuchina per ripulirsi. In questi momenti vorrei solo tenerla stretta, avere cura di lei e dirle che andrà tutto bene e cose del genere ed è per questo che non è mai facile gestire le cose nel nostro rapporto, perché questi momenti così semplici ma così preziosi sono sempre troppo pochi, ma non posso obbligarla a uscire più spesso se non le va di farlo. A me non resta che fare uno sforzino e ricordare che sappiamo anche stare bene insieme quando qualche volta mi fa incazzare o mi fa stare male, per ammorbidirmi un po', per cercare di diventare più comprensiva ed esser meno rigida e pretenziosa.
Certe volte penso che non sono davvero capace di amare gli altri, semplicemente li giudico buoni o cattivi e mi comporto di conseguenza a seconda di come loro per primi si comportano con me, e vorrei che rispondessero perfettamente alle mie esigenze e aspettative, ma se è vero che succede perché è così che sono stata cresciuta, io che ero una "brava bambina" solo quando compiacevo la famiglia, è vero anche che non è una giustificazione dietro cui nascondermi per non cambiare atteggiamento. Il classico «Sono fatta così» ormai non ha più presa, e non perché non voglio accettarmi come sono, difetti inclusi, ma solo perché so che non devo per forza restare ingessata nello stesso ruolo per tutto il resto della mia vita.
Ma insomma, oggi è andata bene così, perché continuare a ragionarci sopra?

PS: tripudio di osmanti odorosi in fiore = paradiso.

lunedì 1 settembre 2014

SONO IN ME... PIÙ O MENO (PIÙ MENO CHE PIÙ)

Non so se sono sicura
di voler scoprire me stessa... cioè,
ho tipo un po' paura...
Stamattina mi dicevo che bello è lunedì, è il primo settembre e parto con il botto perché a me settembre piace un casino, e perché ho iniziato un libro fighissimo eccetera eccetera, poi mi sono ricordata che c'è di nuovo da pulire e spolverare e che mi aspettano due o tre cesti di biancheria da lavare e forse il botto è andato un po' a farsi benedire comunque hey, ci sono, sono in me... più o meno (sono in me quando smetto di pensare ai Metallica per dieci secondi).
Il caffé l'ho bevuto, la signora Fletcher l'ho guardata, ho lavato i denti e indossato la mise da lavoro, non mi restano che i venti minuti di meditazione quotidiana e poi fingerò di star facendo tutto tranne che pulire casa, fosse anche solo per il fatto che nella mia vita mi sembra di non fare altro che pulire.

PS: sempre stamattina ho potuto constatare con immensa gioia che, se mi mancano i motivi interiori per alzarmi al volo, ci pensa Franz vomitando sul letto. 
Che amore lui (è Vomitolo, l'ottavo dei sette nani. Adesso quasi quasi lo mando in miniera...).

domenica 31 agosto 2014

LA NORMALITÀ È DI CASA COME SEMPRE


Riassumendo: col moleskine oggi non ci ho fatto proprio niente, ero così rintronata stamattina che i miei due neuroni non sono riusciti a incontrarsi neanche per fare una piccola scintilla, in compenso nel pomeriggio ho camminato per certi posti fighissimi che a "Wrong Turn" ci fanno una pippa e che mi hanno molto ispirata (cosa esattamente ancora non lo so). Mio commento con il marito: «Sono buoni posti per occultare un cadavere», meno male che eravamo lontani dagli altri in quel tratto di camminata perché mi sono resa conto solo in un secondo momento di quello che avevo detto (tipo che sono una psicopatica che nel tempo libero si disfa di cadaveri a caso. No, è che a forza di vedere chilotoni di puntate di CSI e film simili e di leggere libri a tema vedo la malvagità umana ovunque).

Comunque quel punto di Arsiero sarebbe veramente il posto ideale in cui ritirarmi per scrivere: intorno non c'è niente a parte montagna, collina, cascatelle, rigagnoli d'acqua e due vecchi scapoli che vivono con un paio gatti in una casetta semi-diroccata. Se lo zio mi presta un angolo della sua casetta io quasi quasi ci faccio un pensiero.

sabato 30 agosto 2014

GRAZIE DEI SUGGERIMENTI

Un cazzo di temporale + un cazzo di mal di testa mi stanno suggerendo che forse è il caso di staccare tutto e andare a dormire, non perché così domani mattina mi posso svegliare a un'ora decente (senza sentirmi uno scendiletto sporco e maltrattato) per produrre cose megafregne, NO, ma perché domani ci alziamo presto e andiamo su in montagna dallo zio del topo per bere, mangiare, bere, mangiare e poi bere di nuovo e poi rotolare a valle a chissà che ora. Non è che non ami gli zii del topo e la montagna, e la loro casupola persa in mezzo al verde dove l'unico rumore che si sente è il vento tra le cime degli alberi, nonché la polenta abbrustolita e il vino, è che io sarei in produzione, io sarei nel mondo dei sogni, capite? Così mi interrompete, mi spezzate la magggia e non ce la posso fare.
Ok, vi voglio bene, ma domani non esco di casa senza il Moleskine, deal with it.

DAI FERRO, DAI!

Temo che mi sia successo di nuovo di dimenticare le scorte di ferro, e con questo mi spiego 1) dei capelli insolitamente di merda, 2) la pressoché totale incapacità di concentrazione e 3) perché cominciavo a vederci non proprio bene. Ho ingollato la dose quotidiana di integratore appena sono uscita dal negozio, ci ho bevuto appresso un frullatone di sola frutta e adesso aspetto il miracolo (notare bene: dopo UNA sola dose, perché io quando voglio una cosa, in questo caso stare meglio, la voglio SUBITO. E non è neanche colpa mia ma dell'educazione con cui sono stata cresciuta, ecco).
In attesa che il mio corpo sentitamente ringrazi per la premura con cui mi occupo delle sue esigenze primarie vedo se riesco a scrivere un po', dato il campionato di calcio è or ora iniziato (MEH.) e proprio con una partita della Juve, sicché il marito si è ritirato nel suo angolo di divano coi nachos e temo che non lo rivedrò per almeno due ore (MEH.²).

venerdì 29 agosto 2014

BUONGIORNO

Svegliarsi e non sapere che cazzarola di giorno è: benvenuti nella mia vita.
Del resto stanotte alle tre ancora vagavo per casa come un'anima in pena, come posso aspettarmi poi un risveglio normale?

Stasera esco con la Chiaretta e tra le altre cose andiamo all'inaugurazione della palestra di Sergio, e io ci dovrò andare con questa faccia che diomadonnasanta. Spero che ricomincino presto i corsi perché una sola settimana senza fare un po' di moto mi sta trasformando in un mostro incapace, quando non sono persa nel mondo dei Mini Pony e degli arcobaleni.
MEH.

giovedì 28 agosto 2014

DISAGIO PARTE TERZA, OVVERO...

... i Mini Pony sullo sfondo.
OGGI STO MOLTO BENE. 
Soprattutto di testa.

DISAGIO PARTE SECONDA

A proposito di #disagio, oggi su Twitter #gerardwaysbelly sta trendando al primo posto e anche se non so perché, e fondamentalmente non me ne frega niente dato che i Chem sono spariti da quella vita e mezza e lui, BimbominKia Way, non lo seguo più da altrettanta vita e mezza, la cosa mi ha fatto tanto ridere che ho contribuito anch'io a tenere alto il trend con un tweet.
No ma che cos'è??! XD
Spero che tutto sia nato perché lui ha rimesso su gli ottanta chili che era solito imbarcarsi tra un disco e l'altro, prima di andare in tour, perché così quando lo ricordo lo odio un po' di meno, e perché non riesco proprio a non squagliarmi per chi ha la tendenza, come me, a mettere su ciccia.
Voglio fondare un club il cui motto sarà il poco originale:
«CICCIA FOREVER!!» perché è giusto così, perché insomma, viva la ciccia!!!, perché siamo solo bellissime persone sensibili che hanno bisogno di un salvagente lardoso per sostenersi, scaldarsi e per tenere lontano il mondo quando è brutto e cattivo, tutto qui.

TANTO È PER ME

Oggi mi sento più disagiata di una fan degli Uan Dairecscion ed è una cosa bellissima ♥
Tra uno sclero e l'altro penso che mi piacerebbe ripulire un po' il blog dal vecchiume solo per non avere mai più la tentazione di rileggere vecchi post e ricordare "cose", ma non sono sicura che sia giusto cancellare tutto e fingere che non sia mai successo. Va bene ricominciare, ma non sono proprio il tipo che rinnega il passato.
Intanto che ci penso butto giù un altro paio di capitoli della nuova storia ancora senza titolo, che è più cupa e cerebrale di quanto avessi previsto ma chi se ne fotte, tanto è solo per me. 

mercoledì 27 agosto 2014

ROSA PUCCIO

Non mi sembra ancora possibile eppure l'ho appena fatto.
Image and video hosting by TinyPic
Oh, rosa-puccio,
come sei bellohh!
Ho dato un tono caramelloso al mio blog con un nuovo sfondo rosa puccio, che bellino lui, ma non l'ho fatto perché ora sono una donna nuova, una donna ottimista che si sente di nuovo pronta a vivere, macché. L'ho fatto perché i caratteri bianchi su sfondo nero mi davano un fastidio bestiale agli occhi e non ne potevo più di averli impressi nella retina per tre ore dopo averli guardati. E poi ormai l'età per cui uno sfondo nero mi serviva a dimostrare che ero un po' dark (ma 'ndove???!!!) direi che l'ho passata. E comunque era una cazzata anche quella, dato che il contenuto idiota dei miei post mandava l'aura dark a farsi fottere tipo subito (appunto...).

Ah, oggi ho scritto.
Così, per dire. 
Non so ancora che cosa esattamente ho scritto ma ho riempito tre pagine, parzialmente ispirate da un freddo e un grigio così fuori stagione che quando sono uscita per fare la spesa pensavo di essere stata in letargo per due mesi, e che nel frattempo fosse arrivato Halloween.

lunedì 25 agosto 2014

NON È PROPRIO FOTTA, È PIÙ UN'URGENZA DAL DI DENTRO

Stasera mi sono rimessa al lavoro (vedere tazza "THE BOSS" -notare sullo sfondo del pc l'ombelico di un giovine James Hetfield che fa *ciao ciao* con la chitarrina. Viva la fangherl che è in me forever) perché mi urgeva proprio dal di dentro, anche se volevo cominciare domani insieme alla disintossicazione del fegato con il tarassaco (il tarassaco è in preparazione alla disintossicazione con l'argilla ventilata - HO PAURA SOLO A PENSARCI MA SO CHE DEVO FARLO- in preparazione a una dieta con più succhi e meno altra roba. Spero di non finire all'ospedale. Pregate per me. Stay Strong Fegato -_-)
Insomma, non è ancora la fotta "Fotta" ma è un'urgenza dal di dentro, e va benissimo così.
Ho fatto soltanto lavoro preparatorio in realtà, due appunti per definire la trama, i nomi che mi mancavano e quattro righe a personaggio giusto per avere un po' di background ma senza troppi dettagli, perché per una volta vorrei provare a improvvisare anziché legarmi le mani ancora prima di aver scritto l'intro. Poi avevo pensato di sbattermi un po' sui testi del Black Album sempre per avvantaggiarmi, ma invece in un sito fantastico (c'è il puntatore con le corna metal... *me muore d'amore*) ho trovato delle traduzioni perfette che mi hanno fatto risparmiare una mezza giornata di lavoro. Sono tutta un bagnamento per la gioia. Inoltre per alcune canzoni c'era una nota iniziale con i riferimenti e le curiosità sul testo, così ci ho rimediato un nuovo film horror psicologico anni Settanta da vedermi su Youtube (mi sono fatta la cacca in mano solo a guardare la locandina). Tra i protagonisti c'è nientepopòdimenoche un pupazzo da ventriloquo, che mi ha ricordato subito il mio tanto adorato "Dead Silence" e la mia produzione letteraria di gran classe del periodo successivo alla sua scoperta, tutta incentrata su inquietanti pupazzi e marionette e bamboline woo-doo, assassini/e, case abbandonate, ragazze pazzoidi che accoppavano e mangiavano fidanzati e WiL Francis prima dell'andropausa, quando era ancora un tipo figo ma soprattutto motivato e non in periodo di finto satanismo. Ah, che bei tempi quelli...

Adesso sgommo a letto.
Domani mattina il topo ricomincia a lavorare, e io dovrò fare finta di non essere triste perché non ce l'avrò più qui a disposizione per essere spupazzato ogni volta che mi va. Mi consolerò col pensiero del mio nuovo amore, il vichingone che mi sta facendo plottare quel fottio, fottio e mezzo di storie al minuto + IVA. 

sabato 23 agosto 2014

Quasi le quattro di mattina e non ho sonno, sono ancora qui davanti al pc a chiedermi quale sia il senso della vita e a pensare, come sempre negli ultimi giorni, a quei grandi progetti che non vedo l'ora di cominciare. Mi servirà una piccola pausa prima, se dico che sono esausta per quest'ultimo mese di lavori non dico niente, però che soddisfazione... mi sento un'altra persona, più leggera e più libera. Intanto ho anche rivalutato i social per quello che sono, proprio come avevo desiderato e come avevo sperato prima di cominciare le pulizie. Ho rivalutato anche vecchi rapporti che cominciavano a starmi stretti, so che ho degli impegni da mantenere e li manterrò, ma per il resto ci sono cose che non sono davvero più disposta a tollerare e non mi interessa se sembro cattiva: queste sono le mie esigenze, fine della storia.
Certe volte ho ancora una fifa indescrivibile ma in un modo o in un altro sono ancora qui, pronta a ricominciare, e allora penso che forse un po' di coraggio alla fine mi è rimasto per davvero.

domenica 10 agosto 2014

ANELARE IMPREVISTI

Riassunto delle puntate precedenti:

*Venerdì: cena palestra alla grande. A parte quando, lanciandomi in pista, ho cozzato contro un tavolino causando lo schianto sul pavimento di un bicchiere di mojito. Dedico un applauso commosso alla mia nonchalance nel ballare fingendo di non star calpestando dei vetri (prego aggiungere alla collezione "FIGURE DI MERDA 2014/2015").

*Domenica mattina, chiamata di Madreh: ma no, niente di che, solo un ricovero in neurologia (due, tre infarti della sottoscritta, tanto per gradire. "Il buongiorno si vede dal mattino... è la giornata di merda che ti prende alla sprovvista" -cit.).
Conseguenti variazioni nella routine giornaliera della Vale (che era troppo contenta di essersi presa bene coi suoi lavori e segretamente anelava un po' di ansia e di imprevisti): sveglia a orario antelucano, colazione (Metallica in dvd), spese/commissioni/cazzi&mazzi, pulizie a casa di Madreh e Padreh, con Padreh che si lamenta perché gli spaghetti amorevolmente preparati dalla figliola con le sue sante manine erano troppi e poco salati (vai pure, amorevolmente, a cacare). Pranzo, caffè (Metallica in dvd), girello in ospedale per Madreh (Metallica nell'autoradio), rientro, pulizie (Metallica in cuffia), cena, piatti (Metallica in dvd), pulizie fino a mezzanotte (Metallica in cuffia), svenimento a letto (un'ora prima di prendere sonno).
Ripetere per tre.
*Mercoledì: ritorno a casa di Madreh. Nessuno ha ancora capito cosa le sia successo di preciso ma per fortuna il suo cervello, i suoi esami del sangue e il suo fondo oculare schioppano di salute. Seguono festeggiamenti con la Titta. Cena @Ristorante di cui non ricordo il nome, cazzate a volontà (ho mangiato come un pitone). Segue passeggiata digestiva con granita di Olli Bio e io che continuo a chiedermi come mai c'è così poca gente in centro (sono stata convinta per tutta la sera che fosse venerdì). Segue sosta di un'ora e mezza sotto casa della Titta a plottare una storia che spero i suoi vicini non abbiano sentito (così, per una questione di dignità. Plottare da un'altra parte dite? Eh, troppo facile!).
*Giovedì +  Venerdì: inizio premestruo cattivo con bestemmie. Scatole, fogli, foglietti e altre cianfrusaglie che anziché essere pazientemente infilate nei rispettivi sacchi per un corretto smaltimento, iniziano a volare fuori dalla porta di casa così come stanno, e che si insacchettino da soli, porca puttana!! Gatti traumatizzati da uso improprio di aspirapolvere/vaporetto alle undici e mezza P.M. Ritrovamento sali mentolati per pediluvio risalenti al 200? (non ne ho idea), tubetto di "Pasta del Capitano" del 1958, chilotone di medicine scadute (un classico in casa Frigo), lima per calli e duroni con annessa pelle vecchia, altre cose che credevo scomparse/mangiate dal mobile del bagno.
*Sabato: stabilità emotiva fottuta.
*Oggi: è il 10 agosto, ovvero, quando le donne gettano via i loro wonderbrasss per la notte delle tette cadenti!! ... no, eh?...



PS: non so se si era capito, ma ultimamente i Metallica mi prendono proprio bene. 
No, perché poi lagggente mi dice che rompo un po' le palle quando sono in fotta per qualcosa, ma io mica ci credo...

venerdì 1 agosto 2014

TRASLOCARE CASINO DA UNA CASA ALL'ALTRA: FATTO!

Giorno 3 di vere pulizie.

Ieri è stato il turno di riordinare un po' di foto, e guardando il mio album della prima comunione e qualche foto del battesimo sono giunta alla conclusione che la mia idiosincrasia per i sacramenti è un tratto stampato nel DNA. 
Questo, oppure c'è una serial killer dentro di me e nel caso be', sono cazzi vostri! 

Image and video hosting by TinyPic

Dalle foto del mio primo compleanno emerge invece con  prepotenza lo scazzo assoluto quando un qualunque familiare cerca di farmi fare quello che non voglio fare, come guardare l'obiettivo, sorridere, agitare le braccine... la mia gamma di espressioni varia da «Cazzo vuoi?» a «Ma insomma, si può sapere che cosa cazzo vuoi da me???» fino a «Vi odio tutti.», precedenti e seguenti il momento in cui vengo prelevata dal box, dove si vede benissimo che sono felice di farmi i fatti miei, per essere messa di forza sul seggiolone davanti a una torta che di sicuro non ho neanche mangiato.
Quale parte della frase 
«Non rompetemi le balle!» 
non vi è chiara???!
Le grasse risate che mi sono fatta non ve le immaginate neanche (alternate a momenti di crollo emotivo del tipo «Cristo santo, non finirò mai, MAI!!!!» che tuttavia ritengo comprensibili, dopo aver trascorso metà settimana chiusa in una stanza a ravanare tra la polvere).
Mi rendo conto di essere ridondante, ma quello che mi sta sconvolgendo di più di queste pulizie estreme non è tanto la quantità di sporco accumulata dove non pulisco mai (you don't say?!) bensì la quantità di scatole, scatolette, chincaglieria, pupazzini, quadretti, diari, biglietti del tram, abbonamenti dell'autobus, barattoli di crema corpo scaduta ancora mezzi pieni, tubi di crema corpo rinsecchita mezzi vuoti, carte di caramelle, mollette per capelli, paccottiglia assortita, orecchini anneriti che sono riuscita a stipare in una sola stanza, e anche il fatto che tale accumulo non è il risultato di nove anni di convivenza con il topo, bensì del trasloco che ho fatto nel 2005 da casa dei miei... cioè ho volutamente traslocato questa roba dalla mia cameretta alla camera degli ospiti della nuova casa. Che cazzo...
Non ho mai pensato di essere una di quelle persone che "tengono tutto", mi guardavo intorno in casa e mi dicevo be', sì, c'è un po' di roba in disordine qua e là ma è nella norma, e solo adesso mi rendo conto di aver vissuto per nove anni nell'ignoranza e la cecità (dovevo essere ancora cieca anche a gennaio, quando ho affermato di aver "riordinato a fondo" le camere da letto). Solo ora capisco di non essermi mai posta le domande fondamentali per decidere se tenere o meno un oggetto:

1) Vale, ti serve?
2) Sei sicura che lo usi?
3) Lo usi DAVVERO?
4) Tra dieci anni, quando farai di nuovo le pulizie accurate, sarai contenta di rileggere queste lettere?

Per tre quarti di quello che ho esaminato negli ultimi giorni la risposta a ogni domanda era, ovviamente, NO.
Ma adesso basta parlare di pulizie.
Oggi mi prendo un giorno libero riposare le stanche membra (e pittare i capelli), perché stasera c'è la cena di fine corsi in palestra e non ci voglio arrivare trascinandomi come un morto vivente.

PS:

Ed ecco la giovane vittima
che sta per essere immolata
sull'altare del sanguinario dio azteco... (è il battesimo, LoL)
«Vi ucciderò tutti nel sonno»

mercoledì 30 luglio 2014

RIGHE FAI-DA-ME

Giorno 2 di vere pulizie, PARTE 2.

... ovvero quando si aprì un varco nel mio armadio e trovai la strada per Narnia.
No, in verità è successo che ho preso in mano uno scatolone senza avere la più pallida idea di cosa ci fosse dentro, e appena l'ho sollevato il fondo ha ceduto e mi sono crollati dieci chili di testi scolastici, ricerche, compiti in classe sui piedi. 
Una fatica decidere che cosa tenere e che cosa buttare... i libri li ho tenuti TUTTI ovviamente, tutti meno un manuale di esercizi e consigli dietetici di Jane Fonda perché mi ha riportato alla mente un chilotone di brutti ricordi che proprio non mi servivano.
Solo una cosa:
le righe fatte a mano.
Ho trovato anche una marea di diari e di fogli volanti in cui avevo scritto cose (perlopiù cazzate) sulla mia vita quotidiana, e per circa una mezzora sono stata tentata di tenere 'sto malloppo per una rilettura, ma poi ho chiuso gli occhi, preso un bel respiro e li ho infilati nella borsa con le carte da bruciare: è ora che certe faccende vadano ad ardere nel camino coi cartoni vuoti della pizza. Va bene continuare ad avere quindici anni per fangirlare su tutti gli attori e i cantanti che mi piacciono, ma mi occorre anche una controparte che smetta di ragionare e di reagire emotivamente come un'adolescente. Ho deciso che mi concederò UNO scatolone per i ricordi, uno soltanto, così sarò costretta a fare una scelta accurata e soprattutto a tenere soltanto le cose davvero belle e importanti del mio passato (chiudendo un occhio su schifezze tipo l'apparecchio mobile per i denti... oh, non sono riuscita a buttarlo, che vi devo dire??). Per ora ci ho messo dentro una scatola da scarpe piena di lettere e biglietti di auguri, qualche cartolina, un paio di scarpette da ballo, un paio di bretelle di mio papà e una cassetta di Giuni Russo che un'estate abbiamo ascoltato ininterrottamente per ore, andando in giro con il suo furgone super scassato.
Ho staccato alle undici e un quarto dopo aver fatto appena una pausa verso le otto e mezza per mangiare un panino, e solo perché all'ottavo scatolone pieno di carabattole che prendevo in mano mi sono imposta uno stop. Non l'avessi fatto a quest'ora sarei ancora là, in mezzo a un casino da campo profughi e non mi sarei concessa un po' di metallo quotidiano prima di dormire.
E domani si ricomincia...

FAMIGLIA DEL MULINO BIANCO: FATTI UN GIRO!

Giorno 2 di vere pulizie, PARTE 1.

«... concentrati a non crollare, emotivamente parlando.»
Questa è solo una premessa per il lavoro quotidiano, ben sintetizzata nelle parole della Mari dopo che le avevo spiegato perché non riesco a trovare due secondi di tempo per scriverle una mail decente, nonostante mi manchi tanto. Sto liberandomi la casa e il cervello, le ho detto, perché in fondo sapevo che lei avrebbe capito al volo che cosa intendessi dire in realtà.
Image and video hosting by TinyPicNon voglio fare discorsi stronzi, né generalizzare o sguazzare nel mio melodramma o sentirmi intimamente fiera di far parte di un esclusivo club di sfigate con padri violenti e/o psicolabili, ma è innegabile che è più facile essere empatici e capire gli altri quando si è cresciuti in circostanze simili. Non è per affermare che questo fa di me una persona migliore di altre, se avessi vissuto con la famiglia del Mulino Bianco potrei nello stesso modo capire di più chi avesse vissuto con simili famiglie del Mulino Bianco, è solo un atteggiamento che mi fa sentire capita e accettata.
Image and video hosting by TinyPicIn una parola, FELICE.

Penso che questa cosa delle pulizie liberatorie mi stia facendo davvero bene.
Cioè, sto reagendo bene a una delle mie varie terapie fai-da-te, senza fuochi di Sant'Antonio, cagotti né altri sfoghi. Forse è per questo che piove da una vita e mezza... (... questo, oppure Dio ha deciso di affogarci di nuovo).

MARY POPPINS' BAG? BITCH, PLEASE!

Giorno 1 di vere pulizie: che dire?

Ho fatto bene a comprare una mascherina per proteggermi dalla polvere, altrimenti a quest'ora starei ancora starnutendo e avrei un naso che neanche il Pagliaccio Baraldi. Poi sinceramente io avevo già ripulito le camere da letto a gennaio (rimediandoci una rinite), quindi, da dove cazzarola sono saltati fuori DUE SACCHI E MEZZO di vestiti e biancheria da buttare? 
Le soluzioni sono due: o la mia casa produce ciarpame da sola oppure i miei mobili sono senza fondo peggio della borsa di Mary Poppins.
Adesso nell'armadio e nei cassetti ci sono i rotolacampi e si sente l'eco, e tra le varie cose ho scoperto di avere nr. 7 tovaglie di tutte le misure e i colori tra cui una da dodici, una da quattro e una da sei persone complete di tovaglioli (quando cacchio le ho comprate che non mi ricordo???) e molte con le mucche (tutti regali di mamma). Ho due coppie di asciugamani bianchi bordati di pizzo (regali della suocera) troppo belli e delicati per essere usati, i centrini all'uncinetto fatti dalla defunta zia Pina, una spazzola rotante con phon incorporato per farsi la piega "As seen on TV" (... mamma? Roba tua, vero?), una coppia di asciugamani rossi di Natale di dubbia provenienza (nel senso che non mi ricordo se sono regali o se li ho comprati io), nr. 6 borsellini omaggio della Boscolo Travel di varie misure, un ombrellino bianco (la domanda è: perché sta nell'armadio e non nel portaombrelli?), due borsette che tipo dentro ci stanno un burrocacao e le chiavi di casa e basta, un cappellino rosso stile "Royal Wedding" (WTF??! O_o), uno scatolone PIENO di canottiere e magliettine di Red's che non andrebbero bene neanche alla mia nipote piccola e nientepopòdimenoche un pigiama estivo del marito (ignoravo che mio marito potesse possedere un pigiama estivo dato che dorme in mutande da maggio a ottobre).
Non approfondiamo poi il discorso sulle scarpe, ma solo perché stavano in un altro armadio che ho appena iniziato a svuotare e anche perché dopo i sandaletti a cono non sono più sicura di voler approfondire tale discorso. Voglio dire, ci sono andata in giro con quei coni gelato da piedi, cristoddio.
Insomma, tanto per concludere il piccolo bilancio iniziale potrei dire che il problema non sta nel possedere troppi vestiti bruttissimi, vecchi come il cucco, strausati e coi pelucchi da eccesso di lavatrici, e nemmeno nell'aver avuto il coraggio di tenere delle ballerine con spelacchiature da usura malamente coperte con l'indelebile nero, bensì nel fatto di aver sparso questa merda per tutti gli armadi di casa.

Vabè, comunque per oggi ho finito e posso andare a sfondarmi di video dei Metallica finché non mi escono delle chitarre dalle orecchie (non so come commentare questa mia parentesi metal se non con le parole della Titta: «Vale, non è mai troppo tardi per diventare una metallara!»).

martedì 29 luglio 2014

NOVEMBRE, ESCI DA QUESTO LUGLIO! (cit.)

Tutte queste remore, queste giustificazioni, queste FISIME, maledette fisime...
Mi preoccupo sempre prima e troppo di quello che gli altri possono pensare, di quello che possono provare per mia colpa o mio merito ed è così che mi scordo di non essere la suora di Fantozzi, quella che vuole curare tutti a forza, e di non essere Dio né di avere la responsabilità del mondo intero sulle spalle. Quella battuta che ho sentito in "Alegrìa"... «Whatever you do, it changes someone's life forever» ce l'ho stampata nella mente come un marchio a fuoco, mi piace, la condivido, ci ragiono, ed è per questo che non riesco ad essere diversa da come sono. Nei giorni migliori ci rido, in quelli peggiori non mi sopporto, ma è così che sono.

Sto ribaltando la casa un'altra volta, ma stavolta è più drastica, l'ho saputo ancora prima di cominciare a svuotare armadi e cassetti, l'ho capito nel momento in cui ho comprato dei sacchi neri così grandi e spessi che dentro ci potrei stare anch'io. Ho bisogno di un taglio netto, di un taglio cattivo, per capire che va bene ricordare le cose belle del passato ma io non sono più quella persona, e finché avrò vestiti e oggetti che cercano di riportarmi a quella che non sono più mi sentirò sempre in dovere di guardarmi alle spalle. Sono stanca di pensarci e di meditarci su, adesso ho bisogno di agire e ripulirmi. Sono stanca di rinnegarmi, stanca di pensare che vorrei essere qualcun altro come se chiunque al mondo fosse migliore di me. Può darsi che una voce nella mia testa continui a ripetermelo a vita, anzi, è probabile che lo farà, ma non sono costretta a darle ascolto. Quello è solo il mio Ego, e io non sono il mio Ego. Adesso che ho capito che cosa devo fare sento solo l'impulso di agire in questo senso, senza ripensamenti.

PS: qua è autunno, in giro com'è??

giovedì 10 luglio 2014

Finalmente stasera un'ora di zumba, ovvero la gioia di buttar giù peso senza dovermi spaccare il culo a furia di squat, senza ricordarmi ogni singolo secondo che pago un tot per sudare la Madonna e aver male dappertutto per giorni.

Comunque oggi è ufficialmente autunno: ho ritirato fuori dall'armadio le mie splendide crocs fiorate e ho messo i calzini perché avevo i piedi gelati. Vabè, è arrivato un po' in anticipo, ma così quei disfattisti che ce l'avevano su col surriscaldamento globale avranno finito di rompere i coglioni.

giovedì 3 luglio 2014

IT'S ALL SO MAINSTREAM...

Stamattina è cominciata con una sveglia in ritardo, in tutti i sensi.
Ho aperto gli occhi e la prima cosa che ho pensato è stata «Oddio, che giorno è oggi???!». Stavo sognando di andare in giro con la Vera, ci fermavamo in un bar e io chiedevo dei tramezzini che non avessero carne. Non ne avevano di pronti così me li hanno preparati al momento, solo che erano dolci, alle creme come pasticcini. Peccato che mi sono svegliata prima di provarne uno.
Questa settimana è volata e come al solito ho pensato troppo, ecco perché stamattina non sapevo nemmeno che giorno era.
Ho appena scritto una mail alla sister, con un filo di senso di colpa perché dopo averle fatto perdere tempo a leggere tremila parole di email su una trama a cui avremmo potuto lavorare insieme le ho detto senti, sinceramente... la odio quella trama, non ci voglio lavorare.
Voglio lavorare alle song fics, non voglio fare altro per tutta l'estate dato che noi in ferie ci andremo in autunno, con il fresco, quando tutti gli altri staranno lavorando. Ferie estive? Troppo mainstream.

mercoledì 2 luglio 2014

MEH.

E poi una mattina di luglio ti ritrovi a guardare foto di case spaventose con sottofondo di dance anni Novanta e mangiando insalata russa vegan.
Non è per darmi arie da alternativa, è che realmente tutti stanno programmando le ferie e io niente, mangio e guardo foto che mi spaventano anche se mi spaventano, che genio, poi mi lamento che di notte dormo male.

martedì 24 giugno 2014

OPINIONI DI UN CLOWN

«Nelle ultime settimane non avevo fatto neppure il più utile degli esercizi: la ginnastica facciale. Un clown, in cui l'effetto principale consiste nell'immobilità della maschera, deve mantenere il viso perfettamente immobile. Un tempo, prima di cominciare a fare i miei esercizi, usavo tirar fuori la lingua per sentirmi realmente vivo e presente prima di staccarmi di nuovo da me stesso. Più tardi abbandonai questo esercizio e presi a guardarmi attentamente in viso, senza far uso di nessun trucco e movimento, ogni giorno per almeno mezz'ora, finché alla fine non esistevo più: dal momento che non soffro di narcisismo, spesso mi sentivo prossimo alla pazzia. Dimenticavo semplicemente che ero io quella faccia che vedevo nello specchio, voltavo lo specchio e quando avevo finito gli esercizi, o quando più tardi, nel corso della giornata mi vedevo per caso allo specchio passando, mi spaventavo: c'era un estraneo nella mia stanza da bagno, al gabinetto; un tizio che non sapevo se fosse serio o buffo, un fantasma pallido con il naso lungo; e allora correvo più in fretta che potevo da Maria, per vedermi nel suo viso. Da quando lei non c'è più non riesco più a fare i miei esercizi: ho paura di diventare pazzo.»

«Udii ancora Monica che posava il ricevitore sul coperchio del pianoforte e cominciava a suonare. Suonava splendidamente, il tocco era perfetto; ma mentre suonava mi sentii infelice da morire e cominciai a piangere. Non avrei dovuto tentare di far rivivere quel momento: quando ero tornato a casa dopo essere stato con Maria e Leo suonava quella mazurca nella sala della musica. I momenti della vita non si possono ripetere e neppure si possono dividere con altri. [...] Già il solo parlare di simili momenti è un errore, volerli ripetere è un suicidio. Vi sono attimi che hanno il valore di un rituale e che richiudono in sé il senso della ripetizione. [...] Tanto diaboliche possono essere le conseguenze del sentimentalismo. Gli attimi bisognerebbe lasciarli così come si sono vissuti.»

«Ma cerca di capirmi» supplicò lui.
«Maledizione» esclamai «ti capisco. Ti capisco anche troppo bene»
«Ma che tipo di uomo sei, in conclusione?» domandò Leo.
«Sono un clown» risposi «e faccio raccolta di attimi.»

Heinrich Böll

lunedì 23 giugno 2014

CAPELLI BIANCHI NON RICHIESTI

La quantità di rumore che mi riempie il cervello in questo periodo è incalcolabile, riesco a stare concentrata su una cosa per non più di cinque minuti, e di conseguenza qualunque attività che coinvolga l'intelletto mi costa una fatica immane e un tempo ridicolo per essere svolta. Non riesco nemmeno a meditare per quanto casino fa la mia mente, è come se fosse in modalità rave party a volume estremo e fosse quindi sorda a qualunque mio richiamo.
Di fronte all'inutilità di cercare di mettere sempre le briglie a tutto, e voler controllare qualcosa che in questo momento della mia vita ha chiaramente bisogno correre in giro a caso, magari in tondo, ho gettato la spugna e ho cominciato a prendere le giornate così come arrivano, senza giudizi né bisogno di cambiamenti.
Questa cosa, questo cazzo di demone che ho dentro prima o poi si stancherà di correre, si fermerà e mi dirà: «Ok Vale, e adesso che cosa facciamo?».
Ho trascorso quasi tutta la mia vita a cercare di controllare ogni mia singola azione, di metterla in riga per scongiurare eventuali spiacevoli conseguenze, sempre lì con lo strofinaccio in mano com'era e com'è tuttora la mamma, e che cosa ho ottenuto? Esattamente quello che ha ottenuto lei: NIENTE, dato che a distanza di vent'anni mio padre continua a lasciare impronte e ditate ovunque, e continua ad allagare metà del bagno solo per lavarsi i denti.
E io?
Io rigida come un manico di scopa, con la fronte corrugata (che se non la smetto mi verrà una ruga così fonda che potrò usarla come un portariviste), ansiosa, preoccupata, tesa, col mal di pancia... no, ma vaffanculo a questa guerra continua di cui non importa un cazzo a nessuno tranne che a me, e che mi sta portando soltanto dei capelli bianchi non richiesti.
Anche scrivere è diventato difficile, di nuovo, quasi impossibile.
Mi sale l'Alien nello stomaco ogni volta che ci devo provare perché lo so poi come va a finire. Se non tieni tutto sotto controllo, dice la Santa Inquisizione, e poi ti lasci andare all'atto della creazione E TI PIACE??!
Che cosa orribile provare piacere, nevvero?

lunedì 9 giugno 2014

COLAZIONE DA TIFFANY

«[...] non voglio possedere niente finché non avrò trovato un posto dove io e le cose faremo un tutto unico.
Non so ancora precisamente dove sarà. Ma so com'è.» Sorrise e lasciò cadere il gatto sul pavimento. «È come da Tiffany,» disse. «Non che me ne freghi niente dei gioielli. I brillanti, sì. Ma è cafone portare brillanti prima dei quaranta, ed è anche pericoloso. Stanno bene solo addosso alle vecchie, i brillanti. Maria Ouspenskaya. Rughe e ossa, capelli bianchi e brillanti: non vedo l'ora. Ma non è per questo che vado pazza per Tiffany. Sapete quei giorni, quando vi prendono le paturnie?»
«Cioè, la melanconia?»
«No,» disse, lentamente. «La melanconia viene perché si diventa grassi, o perché piove da troppo tempo. Si è tristi, ecco tutto. Ma le paturnie sono orribili. Si ha paura, si suda maledettamente, ma non si sa di che cosa si ha paura. si sa che sta per capitarci qualcosa di brutto, ma non si sa che cosa. Avete mai provato niente di simile?»
«Abbastanza spesso. C'è chi lo chiama angst
«Benissimo. Angst. Ma che cosa fate, voi, in questi casi?»
«Be', un bicchierino aiuta.»
«Ci ho provato. Ho provato anche l'aspirina. Secondo Rusty, dovrei fumare marijuana, e l'ho fumata per un po', ma mi fa soltanto ridacchiare. Mi sono accorta che per sentirmi meglio mi basta prendere un taxi e farmi portare da Tiffany. È una cosa che mi calma subito, quel silenzio e quell'aria superba: non ci può capitare niente di brutto là dentro, non con quei cortesi signori vestiti così bene, con quel simpatico odore d'argento e di portafogli di coccodrillo. Se riuscissi a trovare un posto vero e concreto dove abitare che mi desse le medesime sensazioni di Tiffany, allora comprerei un po' di mobili e dare un nome al gatto.»

Truman Capote

venerdì 6 giugno 2014

TRIMALCIONE -La prima versione perduta del Grande Gatsby

Quando andai a salutare, vidi che sul volto di Gatsby era tornata un'espressione di smarrimento, come se gli fosse nato un vago dubbio sulla qualità della sua attuale felicità. Quasi cinque anni! Perfino quel pomeriggio c'erano stati momenti in cui Daisy non era stata all'altezza dei suoi sogni - non per causa sua ma per la colossale vitalità dell'illusione di lui. Vi si era gettato con passione creativa, alimentandola ogni momento, addobbandola con ogni splendida piuma che incrociava la sua strada. Non c'è fuoco o gelo che può sfidare ciò che un uomo può conservare tra i fantasmi del suo cuore.

F. Scott Fitzgerald

martedì 29 aprile 2014

CAMP NANOWRIMO LAST DAY - FUCK YOU, PAURA!!

Ormai si sa, quando finisco qualunque maratona/romanzo/racconto/robbbba è SEMPRE NOTTE FONDA, sto sempre sbroccando e mi faccio sempre due o tre giri di Disco Samba. 



*Braasiiiil....paparaparaparapaaaaa* 

Comunque...
il Camp NaNoWriMo è finito ma la mia storia no e quindi non posso ancora rilassarmi del tutto, ma almeno ora non avrò più l'ansia (positiva, per carità, ma sempre ansia è) di dover scrivere un tot di parole al giorno.
Non sono una che si lancia volentieri in lodi sperticate, specialmente se riguardano me medesima, ma ci sono almeno quattro cose importanti che ho saputo imparare da questo Camp NaNo e che voglio segnarmi per ricordo:

1) avevo una paura fottuta che non sarei più riuscita a scrivere davvero, perché dopo averci provato per mesi tutto quello che avevo fatto era stato ad auto-sabotarmi dopo appena due giorni di lavoro.
Ho vinto la paura e ho scritto 50010 parole.
 



Tiè!, fuck you, Paura!!!

2) Ho scritto una storia d'amore, genere che da anni per me rappresentava un problema insormontabile. Forse in qualche punto è un po' stucchevole e andrà ritoccata, ma trovo che sia una storia carina, e mi sono divertita a scriverla.
Non sottolineerò mai abbastanza quanto stoicamente io abbia resistito alla tentazione di far cicciare fuori un omicidio a pagina 45. 
Sono fiera di me.

3) Sono riuscita a scrivere di getto, senza perdere tempo a rileggere ogni singola riga per decidere che faceva schifo e che dovevo darmi ai centrini all'uncinetto (anyway, sarà divertente pensarlo in fase di revisione) e così, tra l'altro, ho potuto tenere una media di parole quotidiane abbastanza alta (intorno alle 1700-1750).

4) Descrivendo i pensieri di uno dei personaggi ho capito qualcosa di importante anche per me, qualcosa sul giudicare gli altri con troppa facilità (e con "altri" mi riferisco a una persona in particolare), e non si è trattato di ragionamenti fatti consapevolmente perché ero talmente presa dal corso degli eventi che mi sono resa conto di aver dato voce a qualcosa che avevo nel profondo soltanto a paragrafo concluso.
È stato davvero un bel momento. Non me ne frega un cazzo se sembra una cosa banale, se qualcuno leggendola riderà e penserà che sono una povera ingenua: per me è stato un bel momento, fine. 

Ecco, adesso posso andare a letto contenta sperando di riuscire a dormire.
Ciao Camp NaNoWriMo, ciaoooo! 

sabato 19 aprile 2014

CAMP NANOWRIMO DAY 19 - IL CACCHIOSAURO COME FA?

Giusto per farvi sapere che sono ancora viva...

È l'una e quaranta di sabato mattina, ho mal di pancia e fa un freddo becco.
Però sto andando avanti con il Camp NaNoWriMo e onestamente non so neanch'io come ci riesco. Oscillo tra la certezza di star scrivendo un mucchio di cazzate e quella che tirerò molte bestemmie in fase di revisione, ma tra una trama che mi sembra orrenda e dei dialoghi che potrebbero far cadere i capelli a chiunque decidesse di leggerli riesco ad essere positiva, e a pensare che almeno i personaggi mi sono usciti più phregni di quanto avessi immaginato.

PS: da stasera ho un nuovo aiutante. È un cacchiosauro* gommoso che ho trovato dentro un uovo di Pasqua mignon. Suggerimenti per il nome? 


*nuova specie di dinosauro da me scoperta.

sabato 12 aprile 2014

CAMP NANOWRIMO DAY 12 - L'OTTIMISMO È IL PROFUMO DELLA VITA

Mi piace il grande ottimismo che regna nell'ambiente NaNoWriMo - Camp NaNoWriMo: «CIAO GENTE, OH, DOMANI VI ASPETTIAMO PER UNA MARATONA DI SCRITTURA!» ...scusa Ciccio Pasticcio che mi mandi questi messaggi felicissimi, ma non la stiamo già facendo la maratona di scrittura? Ah, questa sarebbe dunque una maratona NELLA MARATONA?
Okay, e dopo? Una fetta di culo?
Emotivamente sarei carica abbastanza da affrontarla, son giorni che mi sento come se fossi stata colpita dal potere di Tamarroman («Vai cazzo, vaiii! Così GIRL, come le besctie tutta la notte!!»), è che il fisico mi sostiene fino a un certo punto e non posso biasimarlo.
Forse domani andiamo a Venezia, se sono sicura che le mie gambe abbiano voglia di macinare un po' di chilometri, oppure facciamo quella domenica svacco inutile in cui lui si sfonda di calcio in tv e io boh.

sabato 5 aprile 2014

CAMP NANOWRIMO DAY 5 - CHI SE NE FOTTE DEL TRAPEZIO?

Sto sbroccando.
Lo so che le 2.28 di mattina indicano che è già sabato, ma io mi sento ancora incastrata nel venerdì sera e sto sbroccando. Non saprei dire quand'è stata l'ultima volta che una storia mi ha risucchiata al punto da farmi dimenticare il trascorrere del tempo, e da farmi porconare al pensiero di dover smettere di scrivere proprio sul più bello perché qualche ora devo pur dormirla, ma un'altra cosa sull'argomento invece la so per certo: è una sensazione meravigliosa.
Sono stata così tesa durante questa session che al mio risveglio il trapezio lo muoverò a scalpellate, ma in fondo chi se ne fotte del trapezio??

mercoledì 2 aprile 2014

CAMP NANOWRIMO DAY 2 - CONFUSA E FELICE... MA PIÙ CHE ALTRO CONFUSA

Mi sento tipo la personificazione della stanchezza, ma anche della felicità.
E poi mi fa ridere la cosa che accade dentro di me per cui quando trascorro settimane senza avere niente di particolarmente impegnativo da fare mi puzzo di noia, e quando trascorro settimane in cui non ho un attimo di respiro sogno il momento in cui mi puzzerò di noia. Sarà il cambio di stagione, che ne so...
Stasera c'è la presentazione del libro della Barocco sui nani alla Biblioteca Internazionale "La Vigna" dove il nonno espone un po' di sue opere. Dopo la faticaccia che abbiamo fatto io, lui e la sua schiena malandata nonché nonna e la sua sciatica per preparare tutto, spostare tavoloni di legno massiccio e porcellane del peso di una tonnellata e mezza, mi auguro che sarà un successo.
Per l'occasione ho anche preparato la macchina fotografica e rispolverato il mio vestito carino color lavanda. Sembrerò quasi una donna, sono cose anche queste.

martedì 1 aprile 2014

CAMP NANOWRIMO DAY 1 -NO

Una cabina virtuale di dieci partecipanti e nessuno ha ancora scritto un cazzo di niente, oggi.
Comincia bene questo Camp NaNoWriMo.

Io la session di scrittura la inizio adesso che sono le dieci di sera.
Potevo iniziarla un po' più tardi, voi che dite?

sabato 29 marzo 2014

UNA NOTTE TUTTA PER ME

Non credo di avere né il tempo né la voglia di dilungarmi sulla mia notte in suolo milanese della scorsa settimana, ma due righe le spremo perché so che un giorno mi divertirò a rileggerle e a ricordare.
Tanto per cominciare sono sopravvissuta e sono riuscita anche a non perdermi, non perdere il tram, non farmi multare, non perdere soldi e documenti e considerando il fatto che fino a poco tempo fa mi atterriva anche l'idea di affrontare l'ufficio postale be', è una grande conquista. Non ero nello stato emotivo adatto per godermi l'avventura (con un ciclo in ritardo di circa dieci giorni il mio stato emotivo era andato a farsi fottere da un pezzo, ormai) e il tempo si è mantenuto pessimo per tutto il giorno, la sera e la notte (... e io in giro sola, col mio spolverino nero, la sciarpina nera, i pantaloni neri, le scarpe nere, l'ombrellino nero... 

... "I Men in Black mi facevano una
pluripremiata"
: più o meno così.

ceh, i Men in Black mi facevano una pluripremiata!)
 però l'ho fatto: sono stata in giro da sola per un giorno e una notte intera e adesso la ricordo con piacere nonostante tutto.

Corsico è un bel posticino, molto grazioso, e ho dormito in una stanza mignon ma pulita e accogliente (se proprio volessi trovarle un difetto sarebbe la sottigliezza delle pareti - difficilmente dimenticherò come il rutto del mio vicino di stanza abbia spezzato un momento di profonda riflessione, neanche avesse bussato alla mia porta per farsi aprire e ruttarmi direttamente in faccia). E poi non sono mancati i momenti di ilarità, come quando alla stazione centrale ho schivato venti cingalesi che cercavano di vendermi un ombrello perché ce l'avevo già, sono uscita sotto la pioggia, ho aperto il mio ombrellino e quello mi si è rotto a metà (per me sono stati gli ambulanti a mandarmi iattura ¬_¬ ).

Sono cose anche queste, dopotutto.
Oggi sembra che sia tornata la primavera (temperatura ferma intorno ai venti gradi), stanotte cambia l'ora e domani vado al mare.
Il freddo, la pioggia e la malinconia di Milano a questo punto possono pure dirsi archiviati.

Have a nice week-end, people.

martedì 18 marzo 2014

QUANDO I NEURONI FANNO "WAT"

Nel frattempo i neuroni
della Vale...
Ogni tanto, non so perché (sono così tante le cose che non so che ci potrei riempire un'enciclopedia), finisco nel blog della Piccola Peste a rileggere post vecchi di cinque o sei anni e mi faccio di quelle risate che la metà basta.
Mi ricordo cose un po' spiacevoli tipo che ero sempre stanca per i litri di caffè e di Red Bull che bevevo e anche incazzatissima con il mondo intero, eppure avendone l'occasione tornerei indietro senza pensarci due volte. Non sto esattamente rimpiangendo quei giorni, penso soltanto che mi piacerebbe sentirmi di nuovo leggera e stupida come allora, che sbraitavo e piangevo lo stesso con cadenza regolare, ma ero cento volte più viva. Adesso mi rendo conto che il massimo dello sballo è mangiare dello zucchero o della cioccolata fondente dopo due/tre settimane di astinenza e stare a guardare quello che succede. Mi esce tipo una seconda personalità logorroica e isterica, che scrive cose random a mitraglia nei messaggi di WhatsApp.

VOI NON POTETE CAPIRE, MI FACCIO PAURA DA SOLA.

«No, sul serio regaz, non sono mica io
che scrivo 'ste minchiate vero?»
Ma tipo fottermene dei vestiti?
Comunque è appena cominciata una nuova settimana e io faccio già finta di non sapere che cosa mi aspetta nei prossimi giorni. Per esempio oggi pomeriggio dovrò andare a comprarmi da vestire, che cosa orribile. Il contenuto del mio armadio fa cagare i sassi, i miei vestiti per questo semi-inverno-simil-autunno sono stati indossati e lavati talmente tante volte che non hanno dei pelucchi da sfregamento ma dei gomitoli, e non hanno più delle tinte autentiche, umane, ma sono tutti dello stesso colore indefinito venuto dallo spazio che se lo vedesse Lovecraft gli partirebbe un embolo per l'emozione. Se fosse per me non mi preoccuperei, dato che gli unici posti che frequento sono la palestra e il supermercato (saltuariamente l'ufficio postale e qualche ristorante) e per questi mi vanno più che bene, il punto è che venerdì ho una cena, che giovedì ho un impegno di lavoro e non credo che lo stile Piccola fiammiferaia mi farebbe guadagnare dei punti e come se non bastasse, i primi di aprile devo accompagnare mio nonno e alcune delle sue opere a questa serata da superfighettissimi con tanto di ospiti eccellenti tipo i Valmarana. Insomma, un vero casino. Poi, stando in tema di casini, sabato c'è il concerto, non ho ancora comprato i biglietti del treno né ho tutta questa voglia di ciondolare da sola delle ore per Milano ma tant'è.
So che non dovrei pensarlo ma lo penso lo stesso: non vedo l'ora che sia domenica.

martedì 18 febbraio 2014

NON RINNEGO NIENTE

Quest'ultimo post era nelle bozze da un sacco di tempo e non sapevo proprio che farne, se pubblicarlo o cancellarlo come ho fatto con tutti i post precedenti sull'argomento Lennie, ma oggi mi andava di pubblicarlo e mica perché mi freghi qualcosa se Sua Maestà lo legge o meno ma solo perché questo è il mio blog e ci scrivo quello che mi pare.
Ogni tanto ci ricado, nel vizio di chiedermi se una cosa va bene o non va bene per la pubblicazione, come se ci fosse una commissione schierata in parata che si legge ogni riga e mi dà un voto con la paletta.
In fondo anche questo, e le mie debolezze e la mia rabbia fanno parte di me, perché dovrei rinnegarle?