venerdì 31 ottobre 2014

... E FACCIAMOCI ANCHE QUESTO NANOWRIMO, VIA.

Image and video hosting by TinyPic Massì, cazzomene... si inchiappetti la vita sociale, ne faccio già abbastanza andando tre ore la settimana in palestra e partecipando a qualche conversazione su WhatsApp. Lunedì poi mi arriva un carico di dvd dei Metallica + film + libri e insomma, azzerare le mie uscite e le mie interazioni con il mondo sarà un po' un'obbligo (che dispiacere...).

PS: qui da me stanno sparando i mortaretti in giro per la strada. Mi chiedo, avranno capito che è Halloween o pensano che sia già l'ultimo dell'anno????!!!!

lunedì 27 ottobre 2014

ON AND ON AND ON AND ON...

Qualche giorno fa mi è venuta una voglia strana e insopprimibile di ricominciare a studiare la LoA a partire dai libri degli Hicks, forse non proprio tutti i libri dal primo all'ultimo ma sicuramente dal secondo della serie, "Chiedi e ti sarà dato", ma la mia vecchia copia è talmente usata e scarabocchiata che mi era impossibile ricominciare a lavorarci su, quindi ieri pomeriggio sono andata in libreria e me ne sono procurata un'altra, che oltretutto ho trovato in versione economica a metà prezzo che è sempre cosa buona e giusta.
Non ho perso tanto tempo a chiedermi il perché di questo bisogno, mi sono limitata ad assecondarlo sapendo che va bene così, che posso fidarmi della mia sensazione di voler ricominciare da dove sono partita alla fine del 2008 anche se la cosa in parte mi fa sentire un po' a disagio, perché mi ricorda la Lennie. Non è un ricordo negativo, è che siccome siamo partite insieme per questo viaggio e il periodo tra la fine del 2008 e il 2009 è stato uno dei più belli della mia vita, sinceramente non so che cosa comporterà riportare a galla certi ricordi. Ma forse è proprio questo che vuole il mio Sé Superiore, che io riguardi quei momenti con occhi diversi per imparare una nuova lezione.
Partire verso mete sconosciute senza pianificare niente a quanto pare sta diventando una costante nella mia vita, ma se ha funzionato tanto bene per la scrittura ho buone speranze che funzioni anche con tutto il resto.

Nel frattempo ho risentito Madreh.
Avevo rifiutato le sue ultime due chiamate perché proprio non me la sentivo di risponderle, non sapevo cosa dirle perché non sapevo io per prima come mi sentivo, ma stamattina ho preso la chiamata. Non volevo evitarla in eterno. Oserei dire che non è cambiato niente, e che neanche stavolta la chiamata era per me, nonostante le avessi detto di essere stata ammalata. Due domande e poi la solita tiritera.
Non posso cambiare mia madre.
Non posso entrare nella sua testa e sistemare le cose come va a me, e anche volendo non sarebbe giusto. Nemmeno io voglio essere cambiata dagli altri. L'unica cosa che posso fare è cambiare me stessa, prendere i suoi comportamenti così come sono e per quelli che sono, smettere di arrabbiarmi, di pretendere da lei quello che al momento non può darmi e che forse non mi darà mai, ma anche smettere di essere sempre a disposizione no matter what. Posso accettarla così com'è, e lo farò, ma lei dovrà fare altrettanto e accettare la nuova "me" anche se non le piacerà, perché non farà più i salti mortali per lei, perché non risponderà ogni volta a tutte le chiamate e non avrà più a cuore la sua felicità prima di tutto il resto. Alla fine anche essere una "vittima" dei comportamenti disagiati di mia madre era una mia precisa scelta, per la quale non mi biasimo (ognuno fa il proprio meglio con i mezzi che ha in quel momento della sua vita) ma da cui sono pronta ad emanciparmi.

Certe volte mi sembra ancora tutto così incasinato e difficile che vorrei solo riempirmi di farmaci e cambiare la chimica del mio cervello, per provare l'ebrezza di star bene per più di due settimane anche se è la scelta sbagliata sul lungo periodo, anche se è un modo di nascondere la testa sotto la sabbia e non affrontare i miei problemi, ma com'è come non è, non lo faccio mai e vado avanti. Sempre avanti.

venerdì 24 ottobre 2014

PIÙ CESSO CHE SUCC

Lo so che non si può piacere a tutti, ma certe volte di mi dispiace di stare sul cazzo alle persone così, di primo acchito e in rete poi, soprattutto se sono persone con cui vorrei avere a che fare. Butto lì due battute, faccio un po' la ganza e dall'altra parte IL VUOTO, e finisce che m'immagino qualcuno al di là del pc che guarda il mio entusiasmo e pensa qualcosa tipo «Oh ma, cazzo vuole 'sta psicopatica?».
Che amarezza, mi si spezza il cuore (chiaro segno che gli anni delle amicizie nate sul web e finite nella merda non sono stati affatto formativi, al massimo hanno evidenziato una mia vena masochistica di cui peraltro ero già consapevole. MEH.).

Per tirarmi su ho fatto un giro nello store di Amazon Kindle, per leggere un po' di storie di cosiddetti autori "di successo" e rammentare che se non decido di darmi alla chick lit, qui in Italia avrò sempre più CESSO che SUCC. Ma diciamocelo, io sto alla chick lit come Justin Bieber alla musica, anche se ci metto tutto l'impegno e l'ammmore universale, solo a fare editing di storie rosa provo l'istinto irrefrenabile di ammazzare tutti i personaggi con le fruste dello sbattitore elettrico.

giovedì 23 ottobre 2014

CUGINE DA MESTRE E ALTRI RAGIONAMENTI

Stasera non c'è stato verso di scrivere in modo decente (o anche solo coerente), ma ci può stare nel primo giorno di visita delle Cugine da Mestre. Capiamoci bene, sono contenta che siano arrivate, perché forse quando se ne andranno lo stomaco finalmente mi darà una tregua dopo settimane di tormenti e riprenderò a dormire in modo decente. Badate bene che non mi sto lamentando, sto solo puntualizzando come l'attesa delle Cugine mi renda più difficile gestire emozioni che invece di solito riesco a tenere a bada, ma dato che il mio livello di saggezza si è notevolmente innalzato nell'ultimo periodo (sssseeh, e poi?!), ho cominciato seriamente ad apprezzare il modo plateale che ha il mio corpo di avvisarmi quando non ne può più del mio reprimere certe emozioni scomode, sperando che rinnegandole spariranno come per magia. Una volta pensavo che aver abbassato la soglia di tolleranza a certi stress fosse un male, uno svantaggio, adesso invece vedo la cosa per il dono magnifico che è: una rottura di palle al quadrato sul momento, perché non può succedermi niente di fastidioso che subito mi viene un acciacchino da qualche parte, ma è perfetta per il lungo periodo (evito di farmi venire un cancro).
Avrei voluto approfittare di questo nuovo periodo di... come lo posso definire, esaurimento?, svarionamento? per trovare un modo efficace di comunicare a mia madre il disagio che ho provato nei suoi confronti, un modo che escludesse un (seppur sacrosanto): «Mamma, mi hai rotto i coglioni, ciao.», ma alla fine ho deciso che d'ora in poi quando telefonerà le risponderò soltanto se ne avrò voglia perché non credo ci sia bisogno che io le spieghi di nuovo come mi fanno sentire il suo egoismo e il suo disinteresse. Tralasciando che ha già una lettera di tre pagine datata gennaio 2011 in cui è tutto spiegato nei dettagli, sarebbe come dire che mi aspetto un cambiamento da lei piuttosto che da me stessa. Sono io l'unica che può decidere che cosa fare e che cosa non fare, devo soltanto scendere a patti con questa verità e fare pace coi sensi di colpa che mi cagionerà nei primi tempi il non essere sempre a disposizione sua e dei suoi malanni, e potrebbe volerci un po'... facciamo anche un bel po', ma so che ne vale la pena quindi affronterò le conseguenze delle mie decisioni a testa alta. Non sarà la fine del mondo, comunque vada. Quante volte mi sono sentita sul punto di attaccarmi alla canna del gas e invece poi ho superato tutto?

lunedì 20 ottobre 2014

Oggi, voglia di far bene saltami addosso proprio.
Stavo pensando che forse toglierò i Mini Pony dallo sfondo del blog, berrò altri due caffè e continuerò a scrivere finché non mi sanguineranno le dita.

PS: stasera su Iris danno "Il delitto perfetto".
Askafhdlaghjaj *__*

sabato 18 ottobre 2014

OK, IL PO' È PASSATO (no regrets)

Hahahahaha che ridere.
CHE.RIDERE.
Ventun giorni a ciaffare in un'altra piattaforma (che pure mi piace), ma alla fine sono tornata qui. Però, pensavo di durare di più. Pensavo che un addio fosse un ADDIO, specie considerando il fatto che in quattro anni su Blogger sono stata dei mesi senza scrivere una leppa, e invece adesso ventun miseri giorni mi sono bastati per sentire la mancanza del mio blog rosa puccio. 
Be', 'zomma, finché uno non lascia andare una cosa e non ne prende le distanze non può sapere quant'è importante e che le mancherà, quindi lascerò l'ultimo post di settembre lì dov'è, in bella vista, e non fingerò di non averlo scritto.
No regrets.

Cari Posteri, ora che siete informati del mio ritorno (non strappatevi i capelli per l'emozione), posso andare a mettermi il costume da bagno e a correre urlando in giardino perché è il 18 ottobre ma ci sono ancora 26 °C, porca troia zoppa e alcolizzata.