lunedì 30 marzo 2015

ALLERTA MOSCONI


Mi ero ripromessa di scrivere quanto prima un post sull'avventura bresciana e il concerto dei We Are The Ocean del 27, ma a tre giorni di distanza non ne ho ancora la forza (specie quella emotiva).
Forse, (ma FORSE eh!) se non avessi fatto la figa e avessi quindi deciso che potevo affrontare viaggio e concerto nonostante la febbre a 39.5 e la gola infiammata, oggi non sarei un morto vivente, ma pazienza, ormai è andata così (mi lamento adesso perché sono uno straccio, ma mentre Liam cantava "Chin up, son" a dieci centimetri dalla mia faccia l'influenza mi faceva proprio una pluripremiata. Traduzione: RIFAREI TUTTO DAL PRINCIPIO, fottesega della salute).
Comunque non vedo l'ora che passi quest'altro momento di... che cosa sarà mai? Un secondo detox automatico dopo l'influenza di gennaio?? Sul serio??! Be', qualsiasi merda sia voglio che passi per stare meglio una volta per tutte. Per ora mi limito a contare le ore che mancano a mercoledì, quando la Yle mi rimetterà a posto la schiena, e i giorni che mancano al week-end dalla Cinzia e a quello con la Ele, sempre che io non riesca ad ammalarmi di nuovo, giacché pare che siano più le cose belle a farmi stare di merda di quelle spiacevoli (capite perché poi mi sale il Germano Mosconi...).
Nel frattempo mi sono iscritta al Camp NaNoWriMo di aprile tanto per vedere se mi ricordo ancora come si fa a produrre regolarmente.

PICNIC SUL CIGLIO DELLA STRADA - STALKER

«Mi tolgo la tuta, la butto direttamente sul pavimento - la raccoglierà qualcuno -  e mi dirigo alla doccia. Mi chiudo nella cabina, tiro fuori la fiasca, svito il tappo e mi attacco, come una sanguisuga. Sto seduto sulla panca, nelle ginocchia c'è il vuoto, nella testa il vuoto, nell'anima il vuoto, penso solo a mandare giù come se fosse acqua. Vivo. La Zona mi ha lasciato andare, la troia. Vigliacca. Vivo. I novellini non possono capirlo. Nessuno, tranne uno stalker, può capirlo. E lungo le guance scendono lacrime, per l'alcol o per qualcos'altro, non so. Succhio la fiasca fino in fondo, sono tutto bagnato e con la fiasca secca.»

«Come sempre l'amministratore era di cattivo umore; il viso floscio, con gli occhi gonfi, esprimeva profondo disgusto, come se non camminasse sulla terra, ma su una brodaglia di letame.»

«"No, aspetti" disse Noonan. Chissà perché si sentiva frodato. "Ma se non sapete cose così semplici... Va bene, lasciamola stare, la ragione... Ma la Visita? Cosa ne pensa in ogni caso della Visita?"
"Va bene... " disse Valentin. "Immagini un picnic..."
Noonan sobbalzò.
"Come ha detto?"
"Un picnic. Immagini: un bosco, un paesino, una radura. Dal paesino una macchina va verso la radura. Dalla macchina scendono dei giovani, delle bottiglie, cesti con le provviste, ragazze, radioline, cineprese... Si accende il falò, si montano le tende, parte la musica. La mattina dopo se ne vanno. Le bestie, gli uccelli e gli insetti, che per tutta la notte hanno osservato terrorizzati quanto stava avvenendo, sbucano dai loro rifugi. E cosa vedono? Sull'erba c'è del lubrificante versato, benzina, candele che non funzionavano sparse qua e là e filtri dell'olio. C'è in giro roba vecchia, lampadine fulminate, qualcuno ha perso la chiave inglese. I battistrada hanno lasciato una fanghiglia ce si è trasformata in una specie di stagno... e poi, be', ci arriva da solo, le tracce dei falò, torsi di mele, le carte dei cioccolatini, scatole di conserva, bottiglie vuote, un fazzoletto da naso, un temperino, vecchi giornali logori, monetine, fiori appassiti presi da altri campi..."
"Ho capito" disse Noonan. "Un picnic sul ciglio della strada."
"Precisamente. Un picnic sul ciglio di una strada cosmica [...]"»

Arkadi e Boris Strugatzki

lunedì 23 marzo 2015

HAPPY BIRTHDAY, Vecchia Puzzetta!

Tanto amore ♥
Il 2 giugno vado a sentire i Metallica.
CIAO.

*... disse la Vale prendendo la rincorsa per tirare una craniata contro il muro*

Come?
Ah già, è vero, da oggi ho 36 anni. Ma chi se ne fotte, tanto dentro sono ancora una quindicenne.

lunedì 16 marzo 2015

BELLE CIUFFOLE DEL LUNEDÌ

Di solito quando piove di lunedì mattina non sono proprio felice, ma stamattina ho accompagnato il topo in centro e mentre lui era occupato io sono andata a rifugiarmi alla caffetteria di Galla (dopo aver comprato un libro di nascosto. Ma in fondo che saranno mai 6 euro, suvvia...), ho preso un caffè e poi ho scribacchiato un'ora e venti.
Tanto amore.
Anche perché mi sono resa conto che, seppur bestemmiando un po', ho finalmente ripreso la mano con carta e penna e non è che scrivo prosa scelta, però mi ci diverto e questo mi basta.

OFF TOPIC:
Oggi poi ho fatto tutto quello che dovevo fare in casa a inizio settimana, sicché ho esaurito le scuse per domani, per non proseguire con la nuova ff.
Hahaha. Inchiappettata!

venerdì 13 marzo 2015

SCLERO x SCLERO x 3,14

Avvio un nuovo progetto e mi riprometto di essere stringata, «Non voglio lavorarci per delle settimane!», mi ribadisco, e poi scrivo dieci pagine di sola introduzione. SOLA INTRODUZIONE, non sono neanche arrivata a presentare tutti i personaggi.
Prima volevo andare a tirare una craniata al muro, poi mi sono ricordata che l'ultima volta che ho scritto una fanfiction "per divertimento" mi è andata peggio, un po' perché non mi sono un cazzo divertita (ansia da prestazione: vieni a me!) e un po' perché le pagine introduttive erano sedici, e se non mi son presa degli insulti ho buone speranze che non mi arrivino nemmeno stavolta (anche se in realtà è tutta scena, non è che me ne sbatta così tanto dei commenti altrui, se non piace quello che scrivo, non hanno che da leggere altro).

A parte questo, devo dire che in questi giorni ogni cosa si mette al suo posto da sola e va esattamente come il mio ordine interiore richiede che vada, solo che non sono sicura che questo sia davvero un bene.
che DOLOREIMMERD' T_T
Tipo stasera in palestra mi è scappato (di nuovo) un commento stronzo sulla mia faccia (perché ci sono volte in cui, in compagnia, ancora non posso fare a meno di parlare di me come se fossi un cesso inguardabile) e TAAAAC!, dieci nanosecondi più tardi mi sono pizzicata la fottuta mano tra due pesi (sto ancora smoccolando per il dolore).
Prima ero su Facebook a commentare il nuovo singolo dei Muse (non è affatto male, ma finché non ho sentito tutto l'album non mi pronuncio dato che anche quella merdaccia di The 2nd Law partiva benissimo con Supremacy...), che poi mi ha portata su YT ad ascoltare un po' di brani vecchi e TAAAAAC!, adesso ho un mal di stomaco che mi sembra di aver mangiato un panino alla merda di ippopotamo e nitroglicerina. Non aggiungo altro sull'argomento perché un contorno di merda con un panino alla merda mi sembra eccessivo, va bene il masochismo ma fino a un certo punto. Piuttosto metterò da pare i Muse ancora per un po' (mi sa che non sono così pronta ad ascoltarli serenamente come credevo), e mi dedicherò a un altro aspetto interessante della mia vita negli ultimi tempi: GLI SCLERI.
Gli scleri sono meglio del mal di stomaco causa ricordi di merda (sempre lì vado a finire, a sguazzare nel guano più profondo), sono meglio dei pizzicotti che mi prendo infilando i pesi nel bilanciere e sono meglio dei trecentotrentordici squat con quattordici chili che ho fatto stasera e per cui pagherò il conto domani e dopodomani (poi non chiedetemi perché mi sale il Germano Mosconi).
A volte penso che gli scleri siano quasi dei buoni amici, al contrario di tutta la saggezza e la consapevolezza che mi fanno sentire l'anima nuda ed esposta ai peggiori elementi e anche al pubblico ludibrio. A volte vorrei tornare a vivere nella mia beata ignoranza, e poi pazienza se nella vita non arrivo così in alto, che tanto soffro anche un po' di vertigini... ma invece NO, ormai non si torna più indietro (che culo, eh...).

Seriamente (si fa per dire), a proposito di scleri, tra quindici giorni c'è il concerto dei We Are The Ocean a Brescia e sto evitando accuratamente di pensarci perché non mi partano gli ormoni prima del tempo, ma quando ci penso niente, è la fine, e mi sa che al 27 non ci arrivo sana neanche un po'.