domenica 13 novembre 2016

NaNoWriMo DAY 13 - PIETOSI PILE

Che bello è, l'autunno in città?!
Effettivamente oggi è andata un po' meglio, anche se sono passate le dieci di sera e non ho ancora scritto un cazzo per il NaNoWriMo. Voglio dire, né oggi né ieri. Ergo: avrei 1667 parole da recuperare che non so se recupererò. Sono partita con quasi cinquemila parole di vantaggio ma ancora non le ho usate nei giorni inattivi, perché se lo faccio una volta poi mi sentirò motivata a farlo di nuovo mentre devo essere motivata piuttosto a recuperare, se non oggi o domani la prossima settimana, o comunque prima della fine del mese.
Stamattina sveglia a orario antelucano per andare a Vicenza, a "Cosmofood", con il maritozzo. Non ero esattamente partita con l'idea di mangiare come un pitone ma una volta là ahimè, le pappe buone mi sono saltate in bocca. E siccome siamo entrambi dei coglioni, siamo anche riusciti a farci vendere del pecorino alla modica somma di un rene a testa + un quarto di fegato (però ne è valsa la pena, dai...).

Siamo rotolati fuori dalla fiera che era ancora presto, così ho sfoderato il labbrino strategico per convincere il topo ad andare un po' in giro ed è finita che ho fatto quella cosa brutta e cattiva che avevo giurato di non fare più almeno fino a Natale: sono andata in libreria, e ho comprato altri due Piccoli Brividi
In centro c'era il mercatino dell'antiquariato, che poi è la fiera del kitsch e delle Cose Orrende che non vorrei in casa neanche per sbaglio (a parte quei servizi da tè vintage che sono fighissimi e prima o poi me ne compro uno solo per sfizio, ché tanto non invito nessuno a prendere il tè da me perché sono stronza, asociale e misantropa), e lì ho fatto un affarone comprando "L'uomo della sabbia e altri racconti" di Hoffmann e "L'isola" di Aldous Huxley. 
Quest'ultimo non ero proprio intenzionata a comprarlo, avevo letto di recente la trama e mi aveva intrigata fino ad un certo punto, forse perché sono in un periodo dell'anno in cui mi vanno più a genio altri tipi di letture, ma quando l'ambulante me l'ha proposto l'istinto mi ha suggerito di prenderlo (e poi non potevo non approfittare di uno sconto di sei euro su un libro usato ma praticamente nuovo, eh!). In parte. la trama di questo romanzo di Huxley mi ha ricordato la storia dell'isola di Floreana e dei suoi misteri, forse è per questo che qualcosa in me ha spinto perché comprassi il libro, ma rimando qualsiasi ulteriore commento a quando avrò affrontato la lettura.

Adesso, volente o nolente, devo ritrovare l'energia e la fotta per sbattermi più di tremila parole (o almeno duemila sul totale) anche se la vedo grigia (ma immagino che il senso del NaNo stia in momenti simili più che in quelli in cui la scrittura risulta facile). C'era anche una Word War stasera, ma mi sono tirata fuori dall'evento "social" per timore di mettermi in lista e poi non mantenere l'impegno. Perché in un qualsiasi altro momento potrei mantenerlo senza difficoltà, ma adesso che il premestruo è feroce no. Cambio umore nell'arco di dieci minuti, passando dalla rabbia al pianto con una disinvoltura sconvolgente: meglio se mi ritiro nei miei appartamenti finché non saranno arrivate le Cugine da Mestre.
Ok, perché ho iniziato il paragrafo con l'argomento NaNoWriMo e l'ho finito con le mie funzioni corporali? 
Vabbè, stendiamo un pietoso pile (che fa freddo).

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