domenica 27 novembre 2016

NaNoWriMo DAY 27 - WEEK-END CON IL DISAGIO

C'è mancato poco che cedessi alla tentazione di farmi prendere dall'ansia perché ho solo quattro giorni per finire il NaNoWriMo e sono indietro di più di 6000 parole. VALE, MA SUL SERIO?!
È solo una competizione, e ce la posso fare a tenere una media altissima per un paio di giorni, e poi non devo per forza arrivare alla meta in anticipo per sentirmi uguale ai Wrimos che invece ce l'hanno fatta. Insomma, come mi disse la nipote una volta, SCIALLATI ZIA.
Mi sciallo.
Anche se oggi, con la sveglia alle due passate, mi sa che mi sono sciallata pure troppo.
Facciamo un passetto indietro, a ieri sera/notte quando era nelle mie intenzioni scrivere come un'indemoniata col favore delle Perfette Condizioni. Le Perfette Condizioni consistevano in: marito alla cena dei coscritti, suocera e resto della famiglia a una cena di baccalà non ricordo dove, ergo, casa vuota e silenzio totale. Pantaloni della tuta infilati nelle babbucce di lana, caminetto acceso, caffè. Non vorrei dire che sono fantastica ma lo sono, e mi sa che il NaNo me lo finisco in anticipo, tzè. 
Questo accadeva grossomodo intorno alle 20.30. Alle 22.45, a quota 236 parole, la cervicale mi menava duro a ritmo di conga calandomi con forza una pinza arroventata nel cervello tra un salto e l'altro. Mezzora di attesa prima che l'antinfiammatorio facesse effetto, mezzora spesa a bestemmiare e a riempire la casa di fumo nel tentativo di far ripartire il fuoco che si era quasi del tutto spento. E poi nient'altro. Ero troppo stanca e dolorante per scrivere ma anche troppo nervosa per andare a dormire, così sono stata risucchiata dalla rete e ho finito la nottata a lurkare profili Instagram di gente più o meno famosa e invecchiata malissimo tipo i gemelli Madden (ho così scoperto che l'anno scorso Benji Madden si è sposato Cameron Diaz - e lui sembra più vecchio di lei anche se ha sette anni di meno. Vabbè, COSE INTERESSANTISSIME).
Alle quattro di mattina sono crollata a letto, più che stanca emotivamente scarica per non aver fatto sostanzialmente un cazzo per tutta la sera. Agitata per il troppo caffè della giornata che non avevo smaltito. Incazzata. A disagio. Preda di feels di cui avrei fatto volentieri a meno.
Stamattina prima sveglia alle 9 circa, di soprassalto perché anche in quel di Montecchio oggi si è festeggiata la Giornata del Ringraziamento con sfilata di trattori e mezzi agricoli (e, a giudicare dal rumore, dei cingolati da guerra tipo Panzer VI Tiger), e il passaggio obbligato della parata era la strada sotto la finestra della mia camera da letto. Porco il governo ladro. Seconda sveglia ore 11: Cervicale Feat. Gloria Estefan - Parte 2, la parte superiore del collo e della schiena erano talmente irrigiditi che per raggiungere il bagno non ho camminato ma ciondolato a destra e a sinistra per il corridoio, sembravo ciucca. Alla fine, la sveglia definitiva è arrivata dopo le 14. Il tempo di aggiornare come al solito il diario di bordo, fare le abluzioni e mangiare il muesli ed ero già in ritardo sulla vita.
Crepuscolo creepy: ti adoro!
Sono dovuta uscire per una passeggiata, anche se era umido da far schifo e sapevo che il crepuscolo sarebbe sceso prestissimo (infatti poco dopo le 16 era già buio). Mi sarei dovuta sentire a disagio, sola per la campagna con quest'atmosfera inquietante, invece ci sono stata da papa, e se non fossi uscita troppo tardi e senza il giubbino coi catarifrangenti avrei fatto un giro in più e sarei rientrata col buio pesto. È curioso quello che mi capita in simili circostanze, cioè quando vado a zonzo in queste situazioni un po' fuori dall'ordinario, perché non riesco mai a definire precisamente le emozioni che provo, il massimo che riesco a fare è qualificarle come vibrazioni positive. Vibrazioni curiose. Sono rientrata alle cinque passate coi pantaloni imbrattati di terra post incontro ravvicinato con Pedro il Jack Russell e Lola la Bouledogue française e zero voglia di scrivere.
Zero voglia anche adesso, che sono le 22.40 e ho di nuovo sonno, e queste sono le uniche parole che ho scritto per il momento. E meno male che il mese era iniziato bene, che ero partita convinta di quello che stavo facendo e, soprattutto, che avevo preso tutto molto alla leggera.

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