domenica 6 novembre 2016

NaNoWriMo DAY 6 - PAROLA D'ORDINE: ROBA DA LEGGERE

Giornate che prendono una piega tutta storta, un po' come capita a me quando piego un foglio a metà per strapparlo e puntualmente non ci riesco. 
Week-end che in realtà non sembrano week-end perché abbiamo fatto troppe cose e non ho avuto il tempo di riposare adeguatamente. Mi sono concessa un paio d'ore per leggere solo oggi, giusto perché avevo accumulato un numero imbarazzante di riviste, fumetti e libri del mese scorso da finire. Tutta questa cosa di Facbook, del gruppo NaNoWriMo Italia, mi ha presa moltissimo (in positivo), ma mi ha anche portato via tempo prezioso per la lettura e ora sento di dover provvedere a ripristinare le mie vecchie, care abitudini. È vero che non riesco ad affrontare letture impegnative in questo mese in cui ho il cervello imbevuto di scrittura, ma comunque ho bisogno di leggere.

Quando la domenica piove, e
lui ti dice: «Andiamo al centro
commerciale!»
Oggi, che fino al tardo pomeriggio è stata una giornata uggiosa e piovosa, con il Topo abbiamo corso un rischio grandissimo: siamo andati al centro commerciale. Per fortuna siamo arrivati poco dopo pranzo, e non c'era tanta gente. Scherzi a parte, avevo davvero bisogno di andare in libreria, era passato quasi un mese dalla mia ultima incursione per comprare due nuovi Piccoli Brividi. Era mia intenzione fare altrettanto questo pomeriggio, in considerazione del fatto che la Giunti non è proprio fornitissima e non ha molti dei titoli che mi interessano, mentre la sezione dei libri per pampini e ragazzi è sempre ricca. Ma, con mio sommo disappunto, ho scoperto che di Stine era rimasto un solo libro, "Il fantasma della porta accanto". Casualmente era nella lista dei romanzi della collana che volevo leggere, quindi l'ho comprato (anche le riedizioni hanno il pregio, tra gli altri, di costare pochissimo). Alla fine poi ho aggiunto all'acquisto "Papà Goriot" di Honoré de Balzac, anche se l'ho messo da parte per le letture di fine anno. 
Mi ritenevo soddisfatta così, la pila di libri che voglio leggere prima delle feste natalizie (feste che, checché ne dicano la tv e soprattutto quei figli della merda della Lidl che mandano già ora gli spot di Natale, per me inizieranno l'8 dicembre) è scandalosa. Poi però, mentre ero in fila in edicola per pagare la Riza, mi è capitato per le mani questo albo della Bonelli con una storia sul Golem di Praga, di cui peraltro ho letto recentemente un paio di libriccini. A questo punto del mese siamo presi così male con le finanze che in caso di imprevisto, per racimolare un po' di soldi bisogna che uno dei due vada a dar via il culo... potevo evitare di spendere altri soldi per un fumetto, come se non avessi già abbastanza da leggere? Ovviamente no, quindi l'ho comprato, e credo che finita la NaNo sessione serale passerò un paio d'ore a leggermelo tutto, ecco.

Sul NaNo avrei molto e niente da dire. Più che sulle storie di per se stesse, molto su come le sto scrivendo. E niente perché finirei per aprire un monte di parentesi di poca utilità, che mi farebbero perdere tempo che ora non ho. Ma domani magari ci ripenserò. 
Seguendo i sentimenti estemporanei, negli ultimi tre giorni ho lavorato alla storia di Myrtle Sharp, senza però dimenticare l'altro progetto senza nome a cui ho voglia di tornare, appena l'aria che tira a casa di Myrtle mi rompe un po' le balle e mi fornisce una scusa valida per cambiare per almeno un paio di sessioni.
In passato ho sempre cercato di correggere l'abitudine di passare da un progetto all'altro nello stesso periodo, convinta che questo mi avrebbe penalizzata. Adesso mi chiedo davvero perché l'ho fatto. 

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