venerdì 28 aprile 2017

SONO STATA UNA SPORCA EGOISTA, E MI È PIACIUTO

Sono settimane che questo post langue nelle bozze, settimane che continuo a scriverlo, riscriverlo e correggerlo perché nel frattempo ho cambiato umore e idee settantacinque volte al minuto + IVA.
Prima volevo cancellare l'intero blog (dove l'ho già vista questa? Ah sì, proprio qui), poi solo lasciarlo abbandonato a se stesso perché «È ORA DI CAMBIARE!». Che sia ora di cambiare è indubbio, ma in che modo c'entra il blog? Mi dicevo, c'entra perché ce l'ho dal 2010, contiene una delle parti peggiori della mia vita e io lo so quanto mi piace rivivere il passato. Vabè, ma nessuno mi obbliga a rileggere i vecchi post. Posso farne a meno, come faccio a meno di rileggere i vecchi diari cartacei: li finisco, li metto in un cassetto e li lascio lì, e non passo le giornate a chiedermi che cosa devo farne, se li devo o meno dare alle fiamme. Conoscendomi, se il loro destino è diventare cenere prima o poi accadrà, indipendentemente da quello che ho da dire oggi sull'argomento. Insomma, alla fine ho strepitato tanto per niente, ho cambiato un po' di caratteri qua e là nel blog e ho cancellato il vecchio contenuto del post. Ci voleva tanto, Sua Maestà la Regina delle Seghe Mentali??!

Precedentemente avevo scritto una lunga nota a proposito del fatto che con oggi è più di un mese che non sento la Eleonora. Di quello che è successo tra me e lei non ho parlato praticamente con nessuno, ho solo buttato lì qualche frase vaga con paio di amiche perché la conoscevano, e sapevano in che rapporti ero con lei, ma poi sono andata avanti con la mia vita e i miei casini abbastanza tranquillamente, come se non fosse successo niente o come se io e lei non ci fossimo sentite ogni giorno per un anno.
Io con me stessa sono stata onesta, è con lei che ho un po' mentito, specie negli ultimi tempi di frequentazione. Avevo giurato che non avrei commesso gli stessi errori che avevo fatto con la Lennie, ma credo di averli ricalcati tutti, uno per uno, un po' come se avessi camminato precisamente sulle stesse impronte lasciate in passato sul sentiero delle BFF. Dopo che abbiamo smesso del tutto di sentirci, io e la Ele, ho provato sollievo. Forse dovrei vergognarmi a scriverlo così, o dovrei provare vergogna per il sollievo stesso. Sono una sporca egoista. Non ho speso neanche un minuto a chiedermi come si sarebbe sentita lei in queste circostanze. Per qualche giorno mi sono raccontata la favola che in fondo non volevo tagliarla del tutto fuori della mia vita, della serie che anche se ognuna andava per la sua strada potevamo sentirci ogni tanto, ma la realtà è che non la volevo sentire più, neanche una volta ogni tanto. Così, quando lei mi ha bloccata su Whatsapp ho colto la palla al balzo e l'ho bloccata a mia volta. Non soltanto lì, ma ovunque ci fosse una possibilità di contatto.
Non voglio lanciarmi in un'analisi del mio comportamento o del suo, solo prendere nota di un dato di fatto: ho mollato tutto senza pensarci perché volevo farlo, fine. Comunque, in conclusione, non credo che la colpa di quello che è successo sia sua, sono più propensa a credere di essere io quella che non sa gestire le "migliori amiche". Ho delle aspettative irrealistiche, e dimentico che le persone sono persone... sicché alla fine è probabile che questo mio abbandono sarà la sua benedizione come immagino sia stato per tutte le mie precedenti BFF.

Quanto al resto, ho finito il Camp NaNoWriMo in tempo e in modo sorprendente, anche se non me ne sono ancora bullata abbastanza. Ero partita abbastanza entusiasta con l'idea di revisionare un progetto e finirlo, e dopo due giorni fotta ai minimi storici. Allora sono passata alla revisione di un altro romanzo, con cui credo di aver tirato avanti un paio di settimane prima di decidere che no, nemmeno quello andava bene (scartato con argomentazioni molto solide tipo «Non è il momento giusto, è un romanzo invernale, ci vorrebbe un po' di neve, non c'è la giusta convergenza planetaria...»).
Intorno a Pasqua ero a corto di soluzioni ma non di volontà, e complice una micro-scintilla di passione che mi è scoppiata da qualche parte nel cervello ho deciso che ce l'avrei fatta. «Camp NaNoWriMo, non so come, ma io ti vincerò!». Lo scorso fine settimana, intanto che meditavo sul bisogno di lasciar andare il passato e sulla decisione di chiudere o meno il blog  facevo anche un po' di pulizie nel profilo di EFP, così, giacché ero alla ricerca di gesti simbolici per sancire il cambiamento, ho preso un po' di vecchi racconti che lì dove stavano non servivano a niente e li ho riuniti per farci un ebook. I racconti ancora buoni erano otto. Li ho divisi in due ebook cercando di trovare un filo conduttore e per giorni ho scritto e riscritto come una stronza. Il sollievo dal tormento della vita quotidiana (e le bestemmie con Streetlib) (non fingere di aver bisogno di scuse per bestemmiare tutti i santi del calendario, per favore).
Il primo ebook uscirà venerdì prossimo. Il secondo, invece, il 26 di maggio. Sono stupidamente orgogliosa di quello che ho fatto, poco importa se non avrò successo, non finirò nella classifica internazionale dei Best Seller né venderò migliaia di copie (mi sono talmente rotta i coglioni di leggere ovunque questo ritornello che potrei scriverci un'enciclopedia di post. Che poi nessuno di questi millantatori pubblica mai uno screenshot coi report delle stratosferiche vendite. Forse perché son tutti dei pallonari????!!!). Volevo farlo e l'ho fatto, è già una conquista. 

sabato 1 aprile 2017

Camp NaNoWriMo DAY 1 - CHI BEN COMINCIA...

Primo giorno di Camp NaNoWriMo, sono pronta a partire con la semplice revisione di una storia già scritta (trama più o meno consolidata, personaggi noti), quando i miei due neuroni accidentalmente si scontrano ed è subito big bang. 

«E se ora noi cambiamo i connotati di quel personaggio che è tra i principali, così non solo dobbiamo rifare per intero la sua scheda ma dobbiamo anche riscrivere tutte le parti in cui compare nel corso della storia? Eh? Non è un'idea FANTASTICA, eh?» 

LI ODIO.