mercoledì 10 gennaio 2018

Avere l'ansia da ansiolitico. Possiamo farci quattro risate insieme?

Mi è rimasta l'ultima compressa di Xanax perché a dicembre, pur potendo comprarne subito tre confezioni con una ricetta, io ho poco saggiamente deciso di comprarne solo una a riprova della mia poca fede nella medicina tradizionale (magari ero convinta di poter risolvere i miei problemi in quindici giorni...). Ma andiamo oltre.
Mi rimane l'ultima compressa per stasera, devo per forza andare in farmacia a prenderne ancora se voglio fare almeno un mese di cura. Vogliamo darci almeno un mesettino di tempo, Vale?
Vogliamo.
Prendo la macchina e vado in farmacia che sono quasi le sei e mezza, a momenti chiude. Perché sono tanto nervosa? E chi lo sa. Sto andando a comprare del plutonio per fabbricarci una bomba? Non mi sembra. Devo raccontare i miei problemi alla farmacista? Nemmeno. Ma se non stessi come sto, non starei nemmeno andando a comprare lo Xanax. Che poi voglio dire, è solo un calmantino, è solo per rilassare i muscoli. Dai.
Entro in farmacia, sorrido, saluto, appoggio la ricetta sul banco. La farmacista dà uno sguardo veloce, si avvia a uno dei suoi cassetti magici lunghi come un treno merci, ci ficca dentro le mani e mi fa: «Quante confezioni?». Io esito un secondo, ne ho già presa una venti giorni fa e quindi immagino di poter comprare solo le due che mi restano, e penso che dovrebbe saperlo anche lei, ma la donna ribadisce: «Può prenderne fino a tre con quella ricetta.» e allora io le rispondo va bene, me dia pure tre. Lo saprà quanta roba può vendermi, no? 
La farmacista chiude il cassettone, mi scatafratta tre scatole sul banco e lì si accorge del malinteso, e cioè che proprio lei ha già timbrato e firmato il mio primo acquisto di dicembre. Dal cervello mi arriva l'immediato suggerimento: dille che siamo a posto con due confezioni, così paghiamo e ci leviamo dal cazzo, ma non so perché io non dico niente.
Così, con la farmacista restiamo qualche secondo a fissarci negli occhi. Io col bancomat in mano, lei con la pistolina per il codice a barre con cui ha già sparato a 90 compresse di Xanax da 0,50 mg. 
Io penso, PARLA MALEDIZIONE, DILLE QUALCOSA. 
Lei mi fissa, io sorrido.
Alla fine mi fa, «Gliele do tutte e tre allora...» e io annuisco. 
Lei mi guarda ancora, non del tutto convinta.
«Ma il dottore le ha detto di continuare la cura?»
Penso, ... e che cazzo ne so. Il dottore l'ho visto venti giorni fa, lui mi ha solo detto prova a prendere una pastiglietta la mattina e se non ti senti meglio prendine una anche alla sera, non ha specificato per quanto tempo. Non lo so, signora Farmacista. Non lo so. Ma ad un certo punto riesco a biascicare un - tipo sssssì - il dottore mi ha detto di continuare la cura. 
Si vede che la donna non mi crede del tutto.
«Sono sotto controllo medico.» aggiungo, con gli occhi che impazienti dicono ti prego, mollami 'sta roba, non ho intenzione di suicidarmici né di spacciarla.
Finalmente pare che ci siamo capite. Aggiungo un collirio. Sono quarantun euro e venti, grazie. Grazie a lei, arrivederci (forse).

Madonna pellegrina, che fatica.

mercoledì 3 gennaio 2018

CONVERSAZIONI DI UN CERTO LIVELLO



«È colpa tua se mi sono fissata così tanto con i Metallica, non fosse stato per te avrei continuato a vivere tranquillamente nella mia beata ignoranza. Sei stato tu a volermi portare al cinema, nel 2013, a vedere il film-concerto, te lo ricordi?»


«Sì, è vero, ma io mica ti ho detto che dovevi diventare un'invasata.»

lunedì 1 gennaio 2018

Revisione del prossimo libro in uscita. 
Ieri ho fatto i salti mortali per mettere tutto in ordine, in casa, e poter dedicare così l'intera giornata di oggi a scrivere e basta. Doppia dose di Xanax, fatico a tenere gli occhi aperti ma procedo, e intanto mi rendo conto che nell'epoca del dominio di romanzi rosa, erotici e soft-porno, con queste copertine piene di maschioni dai muscoli lucidi e scolpiti e queste trame in cui si scopa come non mai, io ho per le mani la storia di due che ci mettono quaranta pagine per darsi un bacio e si danno solo quello, nient'altro. 
Sono condannata all'insuccesso.

Ciao, 2018.