lunedì 30 aprile 2018

Camp NaNoWriMo DAY 30 ~ 27 LUGLIO 2018 #11

Concluso il Camp NaNoWriMo di aprile.
Sono un po' triste perché so che mi mancheranno le sfide quotidiane - e le gif da ridere, gli incoraggiamenti reciproci, le battute e tutto il resto, d'altro canto sono anche la cazzara che in preda alla commozione del momento scrive «oh, gente, ma restiamo in contatto nei prossimi mesi!» e dopo sparisce.
Questo mese mi sono divertita come una bambina, non ho mai avuto un solo calo di fotta in trenta giorni (gran parte del merito va a Laura e alla sua crawl) e prima di rendermi conto che, scaletta alla mano, a) il libro non sarà mai pronto per la vendita il 27 di luglio - al massimo lo sarà la prima stesura, b) verrà lungo come una quaresima, mi bullerò molto delle neo-prodotte 30.000 parole.


Da domani vorrei tentare una nuova sfida, in attesa del Camp di luglio: continuare a scrivere almeno 1.000 parole al giorno (per un totale di 31.000 a fine maggio) - 2.000 andrebbero meglio, ma temo che se poi non mantenessi l'impegno l'Inquisitrice Inside mi darebbe il tormento fino a farmi desistere del tutto. Partirò dal presupposto che 1.000 saranno il minimo, e che farò il possibile per dare di più. 

giovedì 19 aprile 2018

Camp NaNoWriMo DAY 19 ~ 27 LUGLIO 2018 #1

Tra undici giorni il Camp NaNoWriMo giungerà al termine e per il prossimo capitolo dovrò aspettare il mese di luglio - ammesso che io non mi sia sciolta prima e che sia nel pieno delle mie facoltà (d'estate si funziona a risparmio energetico, c'è niente da fare). Ho viaggiato tutta la settimana con questo pensiero sulle spalle, accomodato vicino alla carogna che mi bisbigliava «E intanto a maggio e giugno, col romanzo in corso cheffffai???!». La mia parte distruttiva già si fregava le mani per la gioia, e le tattiche dilatorie più subdole erano lì in fila per sei col resto di due pronte a colpirmi dalla mezzanotte e un minuto del primo maggio.
Ho pensato, STAVOLTA NO
Va bene tutto - i casini, gli imprevisti, tentennare, gli ormoni a culo, i dubbi, le brutte giornate di brutti ricordi - proprio TUTTO... ma non il cedere un'altra volta alla paura assurda di non saper sviluppare una trama e di non riuscire a mettere la parola fine ad un progetto, e solo perché si è dimostrato un po' più difficile del previsto. Va bene tutto, ma non più il perfezionismo. Ché insomma, raccontiamo storie, mica diamo degli esami. 
Allora mi sono ricordata di quella cosa bellissima che non ho mai approfondito, "Scrivere un romanzo in 100 giorni", e ho deciso di approfondirla proprio adesso, nel momento in cui tutte le mie certezze sono andate a farsi benedire insieme all'idea che mi ero fatta della trama del sopraccitato romanzo, e cioè che fosse solida abbastanza da consentirmi di improvvisare su un po' tutto. 
Non so cosa mi aspetta, se in effetti il percorso mi sarà utile, ma voglio provare a seguirlo lo stesso. A partire da oggi fino al 27 luglio del 2018 - un po' di ordine, un po' di metodo. Dove andrò a finire?

lunedì 16 aprile 2018

Camp NaNoWriMo DAY 16 ~ ATTESE, MIRACOLI E CAZZATE DEL LUNEDÌ

La vita che si sospende nell'attesa del corriere. 
Dovendo stare attenta al campanello non posso ascoltare musica, non posso passare l'aspirapolvere, non posso andare in bagno (argh!!!!)... ma il compenso per queste privazioni sarà più che soddisfacente - quattro libri (e un bussolotto formato famiglia di probiotici perché, come si dice, "Mens sana in panza sana" - semicit.).
Devo dire grazie a mia nonna - grazie, nonna - a cui non importa un cacchio della mia veneranda età e che per il compleanno mi allunga sempre la mancia con la mossa del pusher esperto, e si incazza pure se tento di dirle che le voglio bene anche se mi offre soltanto un caffè. Mi guarda con l'espressione indignata, da «Come osi rifiutare, nipote degenere!», mentre mi schiaffeggia affettuosamente la mano e mi raccomanda di usarli bene, il soldi, ad esempio per farci benzina "che costa tanto, lo so". E io la rassicuro, certo nonna che metto benzina, anche quando so che è l'ultimissimo dei miei pensieri.
Che volgare bugiarda. 
Tempo due giorni e si compie il miracolo: i soldi si trasformano in libri (ed eventualmente in integratori perché devo mantenermi in salute, altrimenti come posso leggere e scrivere tutti i libri che ho nella mia infinita lista?). Sicché anche quest'anno l'investimento è stato fatto: "Trauma" e "Port Mungo" di Patrick McGrath, "Nelle terre di nessuno" di Chris Offutt e per finire "Storia della follia nell'età classica" di Michel Foucault - un tomo di 819 pagine che non ho idea di quando mi metterò a leggere e che ho comprato con metà del cervello in modalità What The Fuck?!?! - lascia stare, Cervello, lo volevo e basta. Se l'istinto dice compra, si compra. È un imperativo indiscutibile.
Intanto però è il 16 di aprile e non ho ancora letto nemmeno un libro intero, complici la mia disorganizzazione cronica** e la mia indecisione del momento*** - come se non fossi sempre indecisa (l'unica certezza con cui attualmente convivo è che posso anche provare ad ascoltare altra musica oltre a quella dei Metallica ma alla fine voglio ascoltare solo i Metallica - facciamocene una ragione, suvvia).
**Il Camp NaNoWriMo mi sta assorbendo moltissimo, ma poiché tale assorbimento nel sublime atto della produzione artistica quotidiana è un elemento costante di ogni competizione (e ne è anche il senso profondo), perché, porco il governo ladro, non posso organizzarmi un po' una volta tanto, dico, anche solo per trenta giorni di fila (risposta: PERCHÉ SONO UNA CAZZARA)
E a parte questo, ***degli ultimi tre libri che ho iniziato nemmeno uno ha acceso in me quel desiderio di spicciarmi a finire quello che sto facendo per rimettermi al più presto a leggere (la pulsione irresistibile a continuare una lettura è seconda solo alla pulsione irresistibile a scrivere altre mille parole anche se sono le due di notte e gli occhi mi ciondolano fuori dalle orbite - e sono entrambe fonti di somma gioia), con la conseguenza che in quindici giorni ho letto un po' di questo e un po' di quello e non ho concluso niente.
Ma allora, la Atwood?
Ho trovato la Atwood noiosa - dopo quaranta pagine di "Tornare a galla" volevo tornare anch'io... in libreria, per restituire il libro. Allettata dalla ricca prosa e dai personaggi superlativi di "Grottesco" di McGrath (eletto mio "Amore Letterario dell'Anno") ero piena di aspettative per "La guardarobiera"... ma ahimè, sono state tutte disattese. Anche in questo caso son durata poco più di una quarantina di pagine, forse per un fastidio da traduzione piuttosto che per la storia in sé - comunque il libro lo finirò, prima o poi. È Patrick, non si molla così dopo quaranta pagine. Nel frattempo si è fatto lunedì: ho messo via anche "Il paradiso del diavolo" di J. G. Ballard dopo 15 pagine, spinta dalla sensazione nota come "Non è il momento giusto per leggerlo" ma ieri notte ho buttato giù al volo una ventina di pagine di Malamud ("Gli inquilini") decidendo subito che ok, questo mi piace quindi credo che lo finirò. Credo.
Così, con tutti questi capricci e tentennamenti, ho mandato a monte il mio piano di leggere costantemente almeno cinque libri al mese, per superare me stessa e vincere una challenge di lettura mai tentata prima (70 titoli). A riprova del fatto che in fondo sono una ribelle: se mi do una regola da seguire, poi faccio il possibile e anche l'impossibile per infrangerla. 

martedì 10 aprile 2018

Camp NaNoWriMo DAY 10 ~ DUBBI, DOMANDE, PERPLESSITÀ?

A volte mi chiedo come mai per scrivere duemila parole ci metto un'eternità. Poi, a sessione finita, vado a guardare la cronologia e capisco tutto.

«Ma le torte che si comprano al supermercato... sarà meglio definirle "torta industriale" o "torta confezionata"? No, giusto per capirci. Secondo me industriale rende meglio l'idea, ma confezionata mi dà i giusti risultati d'immagine. Vada per confezionata, allora.»

«Dio, COME CACCHIO SI CHIAMA IL COSO PER PAGARE CON LA CARTA DI CREDITO???!»

«Allora, torta e? Vino bianco. Ma facciamo che la protagonista beve quanto me e quindi di vino non sa un cazzo e compra quello sbagliato. Così, è tanto per metterla un po' in difficoltà. Prende un vino da... oddio, con cosa si abbina il vino bianco? Col pesce. ... col pesce, giusto?»

«COME CACCHIO SI SCRIVE... CRAKER... NO, CRACKER. E IL PLURALE? CRACKERS? MA SI USA IL PLURALE, OPPURE SOLO IL SINGOLARE?»

«Comare, ESATTAMENTE, sta per?»

«... e la protagonista cammina per la strada con quell'andatura scazzata, con le scarpe che fanno tipo SPLAT-SPLAT sull'asfalto. Sciabatta... no, aspè, forse è CIABATTA... esiste il verbo CIABATTARE? Cioè, si usa in italiano? Cioè, si può ciabattare anche con le scarpe o solo con le ciabatte?» 

«So che l'ho già guardato settecento volte, ma SGOMENTO, esattamente, che significa? Ci sta nel contesto, no?»