giovedì 31 maggio 2018

MALCOLM

«Malcolm allora si sentì completamente solo, più solo di quando sedeva sulla panchina. Nella vuota solitudine di quella casa, dai soffitti alti come quelli di un castello, con la sensazione che gli davano i folti tappeti grigi sotto i piedi, con gli autoritratti di Eloisa, i disegni di negri con gli occhi pallidi e quelli di animali forse inesistenti che lo fissavano da tutte le pareti, Malcolm ripensava ai primi viaggi con il padre in paesi di cui non riusciva più a ricordare il nome. Ma questa volta alla solitudine si aggiungeva un senso di disperazione, e per di più non capiva nulla di ciò che accadeva intorno a lui. E allo stesso tempo aveva la sensazione che forse quello era un posto adatto a lui quanto un altro, con i musicisti di colore, i quadri, e un letto diverso ogni notte.»

James Purdy, Malcolm

martedì 29 maggio 2018

AL MASSIMO UN'AMARA CONSTATAZIONE

Oggi ho una domanda da farmi per la quale credo che non troverò mai una risposta: perché ho intitolato questo blog «Libri, musica, storie... e altre cose belle» SE NON SCRIVO PRATICAMENTE MAI DI LIBRI, DI MUSICA, DI STORIE... E ANCORA MENO DI COSE BELLE???!!!!!
Giuro che nella mia domanda tutta urlata in Caps Lock non c'è nessun sarcasmo, al massimo un'amara constatazione.
Il titolo è fuorviante più o meno come la sinossi del romanzo che sto leggendo in questi giorni (superata la metà, non ho ancora capito di che cacchio di storia sta parlando l'autore), così di primo acchito potrebbe indurre l'incauto internauta a credere che QUI SI SCRIVE DI COSE INTERESSANTI - macché, dai. D'altro canto mi rendo conto che intitolare un blog «FUFFA» sarebbe ancora meno attraente.
Ma il vero problema sta qui, nel voler essere attraente, appetibile per qualcuno. Come si può essere attraenti e appetibili lavando i calzini e le mutande sporche in pubblico? Ormai ho scritto davvero di tutto in questo blog, dall'andamento del ciclo mestruale ai malanni intestinali del gatto. La dignità ha cambiato indirizzo da un po' (prima di pubblicare questo post andrò a togliere la connessione Blog → Twitter → Profilo Autore Facebook - quello che non cago mai di pezza), e questo posto virtuale andrebbe raso al suolo, o quantomeno abbandonato a se stesso perché diventi figlio dell'oblio.


I primi caldi mi fanno decisamente male al cervello.

venerdì 18 maggio 2018

NORMALE is the new STRAORDINARIO

Disgustata e al tempo stesso terribilmente affascinata da "Invisibile" di Paul Auster (è stato il mio primo - e data la carica emotiva, probabilmente ultimo, Auster): una settimana per leggere quaranta pagine, e quattro ore per finire il resto di un romanzo che non ho trovato eccezionale, ma che non sono riuscita a valutare con meno di quattro stelle. Qualunque libro mi tenga sveglia a sfogliare pagine come una forsennata fino alle tre di mattina ha per forza dei meriti che non posso ignorare.
Alla fine di questo giro mi rimane la voglia di scrivere solo un appunto, che volevo fare a McGrath per "Trauma" ma che avrei potuto fargli anche per "Follia" e per le quaranta pagine de "La guardarobiera" che ho letto: ne ho ben le piene le balle di queste donne e di questi uomini alti e longilinei, di straordinaria bellezza, di straordinaria intelligenza, sublimi, forti (si intende che non tutti i personaggi sono descritti in questi termini, ma che dalle pagine emerge facilmente come "i belli" siano interessanti mentre "i brutti" o anche i "meno belli" non lo siano).
Voglio dire, che fine ha fatto la gente normale, la gente magari non canonicamente bella? Donne e uomini fuori forma o non particolarmente dotati o acculturati non possono avere storie da raccontare, amori da vivere? Non ci si può innamorare di qualcuno anche se non ha le fattezze di una divinità? Ditemi voi se non sono domande legittime. 
Al prossimo personaggio "straordinario" di cui leggo qualcosa, fregacazzi di chi è l'autore o l'autrice, giuro che lancio il libro fuori dalla finestra.