Non ho voglia di andare a letto, voglio stare alzata a leggere e a scrivere again and again, perché superato lo scoglio delle cento pagine è come se avessi preso una dose doppia di anfetamina: poco importa se sto scrivendo delle gran cagate, ho riempito cento pagine e cento pagine SONO TANTE, che tradotto significa che sto iniziando a credere di poter finire questo romanzo (capisco finalmente che quando lo zio Stiv (Stephen King) predica «FIGLIUOLI, SE VOLETE MANTENERE IL RITMO E IL FILO DELLA STORIA DOVETE SCRIVERE TUTTI I GIORNI» lo predica perché è così che funziona!!!).
Scusa zio, è colpa della Persy che non capisce una renga! |
A questo proposito, dato che volevo fare una ***citazione FAIGA nel capitolo 12 parlando di Juan Cabana e le sue sculture dopo cena sono andata a caccia di informazioni, ma come spesso succede mi sono ritrovata a sguazzare dentro un mare di siti di criptozoologia pieni di foto di creature orripilanti, un po' come quando entro in Youtube per cercare un video qualunque e finisco per guardare le campagne antifumo e poi sto malissimo (perché sono idiota). A un certo punto mi è venuto un mal di stomaco che a momenti vomitavo, e non ho più capito se il problema stava nella criptozoologia oppure nella tegamata di lenticchie che avevo appena divorato a quattro palmenti, in ogni caso, viva lo sbocco di cui avrei fatto volentieri a meno (un sentitissimo vaffanculo alla mia curiosità).
Per il resto va sempre tutto su e giù, ogni tanto c'è "qualcosa" (inserire tra virgolette qualunque minchiata vi venga in mente) che mi turba e mi si pianta la schiena, ma dopo un'oretta sto di nuovo bene, vado a dormire serena e finisce che faccio sogni porno in cui sono contesa tra Tom Meighan e Sergio Pizzorno e quando mi sveglio non posso credere di avere così tanto sex appeal.
Speriamo di replicare stanotte, visto che di dormire non ho nessuna voglia.
Tchuss!
***citazione FAIGA dal capitolo 12:
«Ero un novello Dottor Frankenstein, manipolavo corpi vivi e corpi morti come creta, scolpivo e cucivo carne contro carne, cervello contro cervello canticchiando. In un certo senso in quegli istanti mi sentivo felice, quasi spensierato. Ero un artista, creavo per mia moglie.
Allestivo la sala operatoria pensando a cosa fare esattamente di Ashlee quando mi tornò alla mente Desmond Roblas, un collega appassionato di criptozoologia che anni prima era quasi impazzito di gioia alla notizia che sulle spiagge messicane era stato trovato il cadavere di un'autentica sirena. Era partito di volata per raggiungere il sito del ritrovamento ma era rientrato appena un paio di giorni dopo, deluso ma in fondo divertito per aver scoperto che la sua sirena era in realtà una scultura di Juan Cabana, un artista imbalsamatore specializzato in creature marine. Durante una cena a casa nostra mi aveva mostrato le foto di questa fantomatica sirena, e Selene aveva insistito per vederle nonostante l'avessi avvertita che avrebbero potuto turbarla. In effetti l'avevano turbata e poco dopo, a letto, mi aveva raccontato di quanto fosse dispiaciuta per quell'artista che aveva visto il brutto in esseri leggiadri e dolci come le sirene. Non aveva idea che esistessero sirene voraci e feroci nella mitologia, Selene conosceva soltanto le favole perché la sua anima vedeva il lato migliore e luminoso di ogni cosa, ma dopo ciò che era accaduto alla sua innocenza non mi era più difficile immaginare che anche lei vedesse quei sogni con i denti affilati, le branchie insanguinate e gli occhi senza palpebre.»
Oh, e se non è veramente FAIGA portate pazienza, sono solo alla prima stesura!
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