venerdì 5 giugno 2015

BRAVA VALE, FAI LA SBORONA

La storia è più o meno questa: io qui a fare la figa, anzi la fighissima, e poi IL CROLLO, perché guai ad ammettere che non ho più l'età per quattro notti semi-insonni di fila.
Non riesco ancora a rendermi conto che è passata UNA SETTIMANA da quando la Ele è stata qui, sette giorni fa a quest'ora stavamo bevendo il caffè nella mia cucina in mezzo ai libri che ci eravamo regalate, oggi invece sono quasi svenuta e ho dovuto dormire un'ora e mezza per poi svegliarmi più umida della spugna dei piatti, coi capelli acconciati in stile Super Gogeta e una crisi dì identità.
Sono a pezzi, cerco di rimettermi un po' insieme ma soprattutto mi chiedo come tornare alla vita quotidiana di una settimana fa, come tornare sul pianeta terra dove ho un sacco di email a cui rispondere, un editing da finire e il nuovo capitolo di una fanfiction a quattro mani da scrivere senza manco mezza idea nel cervello.

COME FACCIO
(dio delle città e dell'immensità!!!!!!)

Stasera sono a cena dalla Paola con un po' di ragazze, per fortuna, cibo e chiacchiere mi aiuteranno a non pensare a che strazio è la casa adesso, con trenta gradi per stanza e senza quella pazzoide della Ele che mi aiuta a riempirla di cazzate. Sono adulta e so benissimo che è una situazione passeggera, però gestire in questo momento le emozioni è un casino che ve lo raccomando proprio.

Ah, poi non parliamo nemmeno del concerto dei Metallica di martedì scorso. Non ne parliamo altrimenti la poca razionalità che mi rimane se ne va a farsi fottere insieme a tutto il resto dei miei neuroni.
Domani Omar va a Torino con Davide a vedersi là l'ultima di Champions League, e ci ho messo giorni a convincerlo a fermarsi a dormire e a non tornare a casa subito dopo la partita, ma se ora penso che sarò sola da domani a domenica mattina in questo stato emotivo pietoso ho quasi un po' di paura.
Mi toccherà sfondarmi di libri e di musica nuova, ché prima di andarsene quella disgraziata della sister mi ha lasciato in eredità la trilogia della Palazzolo (a lei tanto cara), i Fort Hope e i Black Veil Brides. Insomma, annaspando, ma in qualche modo ne uscirò anche stavolta.
Forse.

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