È una domenica buia e tempestosa, piove in orizzontale e io per tutto il giorno sono stata improduttiva - vabè, cazzarola, avevo diritto a riposare un po'.
Finalmente, a tarda sera (così buia e tempestosa che sto pensando di gonfiare il canotto per uscire di casa, domani) mi metto a scrivere per il NaNo. Suvvia, mi incoraggio, sono gli ultimi due capitoli della song-fiction-non più sogn-fiction, sparali fuori come vengono e poi mettila a riposare.
Va bene, ci sono (dopo essermi alzata settantacinque volte per settantacinque motivi validissimi e assolutamente indispensabili), adesso esco 'sti benedetti ultimi due capitoli, ce la posso fare.
Parte un dialogo tra due personaggi, uno dei due fa all'altro «So che la situazione è complicata e puoi non credere a quello che ti ho detto, ma guarda, mi serve solo un favore: torna con me in quel posto che tu sai per l'ultima volta. È necessario!» e l'altro giustificato da solide motivazioni risponde «Perché cacchio dovrei tornare in quel posto se possiamo sbrigare le cose anche da dove siamo adesso, scusa?».
Io così:
Oh... |
Caro NaNoWriMo, io sarei anche A POSTO COSÌ, GRAZIE.
Nessun commento:
Posta un commento
Siamo in un blog libero, dì un po' quello che te pare!