Oggi ho concluso la mia splendida avventura con la "pagina autore" di Facebook, una cosa che mi è sembrata stupida fin dall'inizio e che col tempo ha ampiamente dimostrato la sua inutilità. Pazienza per i sedici like totali, non avendo mandato inviti a nessuno e non essendomi impegnata troppo soprattutto negli ultimi tempi non potevo neanche pretendere di ricevere chissà quali riscontri. La mia incertezza ha logicamente prodotto risultati incerti anche se quando ho cominciato volevo veramente fare qualcosa di carino, volevo veramente impegnarmi... ché facevo dei banner di merda con le mie limitate possibilità, ma a farli, scegliendo la foto giusta e la giusta citazione e mettendo insieme i pezzi, ci voleva del tempo. E per che cosa? Qualche mi piace? Qualche copia venduta in più, o magari per il mio personale divertimento? Neanche per sogno.
Ascoltare i Metallica mi diverte e mi intrattiene molto di più, preferisco usare il mio tempo libero così che rimettendoci diottrie. In questo modo non mi farò mai conoscere come autrice? PAZIENZA. Ci sono anche persone che mi conoscono come tale ma non per questo mi supportano, e intendo anche con una cosa stupidissima come UNA singola condivisione che può far visualizzare un post a tante altre persone. Ci vogliono due secondi - ma per carità, non siamo qui a chiedere l'elemosina, e nessuno è obbligato a farlo. Lascerò più spazio alle altre autrici e agli altri autori che hanno voglia di farsi sentire, così non dovremo spintonarci. È legittimo volere un seguito, a me non sembra più così necessario.
D'ora in avanti SE pubblicherò ancora qualcosa lo farò con un nuovo pseudonimo, nel più totale anonimato. E sempre stando nel regno delle ipotesi, SE qualcuno comprerà un mio libro e lo leggerà fantastico, mi farà piacere. SE lo commenterà o lo criticherà - darà, insomma, un qualsiasi segno di vita - ancora più fantastico. Ma SE non accadrà niente di tutto questo sarà fantastico lo stesso perché non avrò investito emotivamente in aspettative di nessun genere.
Tutta questa storia dei like da dare e da ricevere, tutto questo provare a fare anch'io quello che fanno gli altri ma senza alcuna convinzione, perché evidentemente non è nelle mie corde, mi hanno solo distolta dalla cosa più importante: SCRIVERE STORIE. Raccontare qualcosa prima di tutto a me stessa. È stata questa la ragione per cui ho sempre scritto. Raccontare per essere trasportata in un altro mondo, lontano da dove sono adesso quando dove sono adesso mi fa stare male, e perché la vita ordinaria mi piace sì, ma fino ad un certo punto. Leggere certe avventure è appagante, ma quelle che talvolta immagino per conto mio mi piacciono lo stesso: provo a tradurle in parole e a lasciarle andare, quel che deve succedere succederà.
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