A volte mi chiedo come mai per scrivere duemila parole ci metto un'eternità. Poi, a sessione finita, vado a guardare la cronologia e capisco tutto.
«Ma le torte che si comprano al supermercato... sarà meglio definirle "torta industriale" o "torta confezionata"? No, giusto per capirci. Secondo me industriale rende meglio l'idea, ma confezionata mi dà i giusti risultati d'immagine. Vada per confezionata, allora.»
«Dio, COME CACCHIO SI CHIAMA IL COSO PER PAGARE CON LA CARTA DI CREDITO???!»
«Allora, torta e? Vino bianco. Ma facciamo che la protagonista beve quanto me e quindi di vino non sa un cazzo e compra quello sbagliato. Così, è tanto per metterla un po' in difficoltà. Prende un vino da... oddio, con cosa si abbina il vino bianco? Col pesce. ... col pesce, giusto?»
«COME CACCHIO SI SCRIVE... CRAKER... NO, CRACKER. E IL PLURALE? CRACKERS? MA SI USA IL PLURALE, OPPURE SOLO IL SINGOLARE?»
«Comare, ESATTAMENTE, sta per?»
«... e la protagonista cammina per la strada con quell'andatura scazzata, con le scarpe che fanno tipo SPLAT-SPLAT sull'asfalto. Sciabatta... no, aspè, forse è CIABATTA... esiste il verbo CIABATTARE? Cioè, si usa in italiano? Cioè, si può ciabattare anche con le scarpe o solo con le ciabatte?»
«So che l'ho già guardato settecento volte, ma SGOMENTO, esattamente, che significa? Ci sta nel contesto, no?»
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