martedì 12 maggio 2020

DIAMOCI UN TERMINE

Non è nemmeno l'una di pomeriggio e io ho più sonno che sentimenti. E so che sta per arrivare un monsone perché mia mamma mi ha chiamata e siamo state al telefono soltanto TRE MINUTI e una manciata di secondi. Che accade?? (Mi ha gentilmente informata che la parrucchiera è pronta a ripartire, così posso prendere un appuntamento e farmi tagliare la frangia che da almeno un mese a questa parte non è più una frangia ma un gruppo disordinato di capelli che non sa da che parte stare - comunque li rigiri sembro sempre una cogliona). 
Sto per rimettermi al lavoro su Asylum. Non ancora sul testo ma sulla scheda del protagonista maschile che ha bisogno di essere aggiustata dappertutto. Nella cartella con gli appunti sui personaggi ho trovato gli appunti originali di febbraio del 2008, quando tutta questa storia era appena all'inizio ed ero convinta di cavarmela con un paio di fogli protocollo di trascrizioni sulle malattie mentali. Non mi sono riconosciuta nella persona che li ha scritti, specialmente per l'appunto che diceva "Diamoci un termine: ottobre/novembre di quest'anno". Non ho potuto fare a meno di scoppiare a ridere. 

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