"Nel suo sonno di bambino non c'erano ricordi inquieti: non c'era traccia dei giorni di gloria all'università, o degli anni sfolgoranti in cui faceva battere i cuori di tante ragazze. C'erano solo le rassicuranti sponde bianche della culla e Nana, e poi un uomo che ogni tanto lo andava a trovare, e una gigantesca palla arancione che Nana indicava subito prima della nanna al crepuscolo, e che chiamava sole"
Francis Scott Fitzgerald
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