E di partire per dove ti pare purché non si dica niente a nessuno fino a tre giorni prima di salire sull'autobus, perché voglio salire ancora su un autobus e starci dentro delle ore, per tenere il naso schiacciato contro il finestrino gelato, fare un centinaio di foto tutte mosse e tenermi perennemente sulle ginocchia la valigetta magica con dentro l'mp3, la merenda, i libri, il diario e le penne glitter (cit. "Chiedi a tua moglie se ha anche la neve dentro la sua valigetta magica..." ...tzè, tutta invidia la vostra...).
Invece siamo a casa.
Invece siamo a casa.
Tu ciaffi col tuo presepe, io sono una gomma sgonfia che cerca di fermare le fantasie per mettersi a scrivere seriamente. Ma comunque non dubito del fatto che un giorno partiremo di nuovo, piuttosto posso dubitare del fatto che una volta partiti, torneremo indietro...
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