<<Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos'hanno fatto le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa.>>
<<Pensate ai divi del cinema, prendono la pelle del culo e se la fanno mettere in faccia. La pelle del culo è l'ultima a diventare rugosa. A una certa età andavano tutti in giro con facce da culo.>>
<<Ma i guai e i dolori erano ciò che teneva in vita un uomo. O che gli faceva cercare di evitare i guai e i dolori. Era un lavoro a tempo pieno. E qualche volta non si riusciva a riposare neppure quando si dormiva. Nell'ultimo sogno che aveva fatto ero disteso sotto un elefante, non riuscivo a muovermi e lui stava mollando uno degli stronzi più grandi che avete mai visto, e stava proprio per cadere quando il mio gatto, Hamburger, mi aveva camminato sulla testa e mi ero svegliato. Se raccontate un sogno simile a uno strizzacervelli lui ne cava fuori qualcosa di terribile. Dato che lo pagate troppo, vuole assicurarsi che vi sentiate male. Vi dirà che lo stronzo è un pene e che voi o ne avete paura o lo desiderate, qualche cavolata del genere. Quello che intende davvero è che lui ha paura del pene o lo desidera. È solo un sogno a proposito di un grande stronzo di elefante, niente di più.>>
Charles Bukowski
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