venerdì 14 gennaio 2011

RICORDI DI UN VICOLO CIECO

"Poi col tempo avevo capito anche che al mondo non esiste nessuno che non abbia ricevuto ferite a causa della famiglia. Mi resi conto che non ero affatto speciale, che la differenza era solo tra le persone che quei problemi li affrontava bene e quelli che non ne erano capaci, che anche quelli che erano allevati dalla famiglia con amore ne venivano condizionati: nessuno sfuggiva a questo destino." (MAMMAA!!)


"Poiché da circa cinque anni mi guadagno da vivere soprattutto scrivendo romanzi, cerco sempre di vedere le cose in profondità, arrivando al loro cuore più segreto. 
Cercare di vedere le cosa in profondità e vederle attraverso la propria interpretazione personale sono due modalità completamente diverse. Interpretazioni personali, idiosincrasie, idee eccetera affiorano continuamente, ma cerco di dare a esse il minore spazio possibile, entrando sempre più in profondità. 
Così prima o poi arrivo a quella scena, l'ultima di un evento che non posso fare nulla per cambiare.
Arrivata lì, l'aria si fa silenziosa, tutto diventa trasparente, e vengo assalita da un senso di inquietudine. Ma stranamente nessuna idea si affaccia alla mente.
L'unica cosa che sento è di essere terribilmente sola, ma poiché so che qualcuno un tempo ha vissuto questa scena provando la mia stessa sensazione, in un certo senso ho anche l'impressione di non esserlo." (LA LUCE CHE C'È DENTRO LE PERSONE)


Banana Yoshimoto

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