Ad un certo punto di qualche giorno fa ho effettivamente spento e riavviato il cervello, realizzando di conseguenza certe scoperte che quella dell'acqua calda e della patata lessa in confronto sono bazzecole.
Traduco in parole povere: non c'è stata una vera scoperta perché la realtà ce l'ho sempre avuta sotto il naso e la conoscevo bene, solo che non ero pronta/non avevo voglia di farci i conti.
La realtà in questione è che dal 2012 ho girato intorno agli stessi argomenti in ogni diario, post o altro spazio a disposizione per scrivere. I disagi, i malanni quotidiani, le cose che non mi piacciono. Dappertutto racconto dell'ansia, dell'ipocondria, delle ipotesi sulle cause, di cose che sono successe tanto in là nel tempo che è effettivamente come se fossero capitate ad un'altra persona.
Immagino che sia stato un male necessario, una tappa obbligata, ma che adesso è bene che si concluda. Ho alcuni nuovi ritornelli che mi piace recitare ogni giorno, fin da quando mi sveglio:
~ non ho nessuna aspettativa,
~ non sono il mio passato,
~ se continuo a cercare spiegazioni per i miei disagi li rendo cronici.
~ non ho nessuna aspettativa,
~ non sono il mio passato,
~ se continuo a cercare spiegazioni per i miei disagi li rendo cronici.
Mai fatto niente di più utile per me stessa che ricordare questi semplici propositi.
Volevo archiviare questo blog e aprirne un altro e stasera ci ho effettivamente lavorato per un po', ma mi sono così annoiata a cercare una combinazione di colori e di caratteri che mi piacesse, e a copia/incollare quello che mi serviva e che avevo deciso di esportare, che alla fine ho fatto la cosa più veloce che mi è venuta in mente: ho cambiato titolo di questo blog.
Problema risolto in due minuti, evviva.
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