Ho la domanda delle 2.25 del mattino che mi tormenta (e non è «Che cosa cacchio ci fai ancora sveglia dopo che hai giurato di andare a letto al massimo all'una???!»): come faccio a prendere le distanze da una cosa che mi coinvolge emotivamente al punto da essere il primo pensiero del risveglio e l'ultimo prima di coricarmi?
Spero di trovare risposte nel sonno, stanotte.
Spero anche che, dato che ultimamente sto nella grazia dell'Universo, domani il corriere mi consegni l'ultimo ordine di Amazon.
Ho preso un film con un finale stronzo ma un'ambientazione meravigliosa (Saint Ange) e un libro che in questo momento non mi serviva assolutamente ma che volevo a tutti i costi («Scrivere per il teatro. L'idea iniziale, la stesura, la revisione del testo» di Steve Gooch) va a capire perché.
Ma tanto ormai non contesto più gli impulsi del momento, mi limito ad assecondarli almeno finché non sono troppo costosi.