giovedì 9 aprile 2020

QUARANTENA #DAY30 ~ SERA/NOTTE

È un po' troppo presto per dire WE ARE BACK IN BUSINESS, ma stasera/notte ho scritto più di mille parole dopo settimane di nulla (non contando le 1.012 parole di ieri) e ho tirato un sospiro di sollievo lungo due ore e mezza (il tempo che ci ho messo a scrivere, quasi senza pause).
Mi ha fermata giusto la decenza, perché sono quasi le due e mezza AM e ancora non ho fatto la doccia, e un po' il ridicolo senso di colpa che provo ogni volta che trascorro la serata col protagonista del romanzo (di cui manco a dirlo sono follemente innamorata) e non con mio marito - fa ridere, è vero, ma siccome sono incapace di godermi i bei momenti al 100% e devo sempre metterci un po' di ragionamento, tutto questo mi fa anche pensare. Che poi non è per forza un male, il pensarci, potrebbe portarmi a fare qualcosa di favoloso tipo non cazzeggiare per tutto il giorno, usare il tempo in cui non cazzeggio per scrivere e avere così la serata libera da trascorrere con il Marito.
Un piano che comunque potrebbe non funzionare perché sono sempre più ispirata di sera/notte. E allora forse dovrei cambiare mestiere, ma temo che per questo sia ormai troppo tardi.

sabato 4 aprile 2020

QUARANTENA #DAY 25

Grande quesito della notte: perché sono quasi le due e io sto ancora qui davanti al pc a non far niente di utile?
Ho rettificato il goal del Camp NaNoWrimo: da 30.000 a 26.000 parole, spinta dall'illusione che oggi "comincerò sul serio". E non aggiungo altri commenti.

(Anzi, uno lo aggiungo: ne ho le palle piene degli adulti che partecipano alle competizioni comportandosi come le secchione al liceo che dichiaravano di non sapere niente prima del compito in classe e poi prendevano nove - sono quelli che «Ommioddio, ho l'ansia per questa competizione, non credo che ce la farò, non so neanche da dove partire!» e poi oops', è il 4 di aprile e «Sono arrivato a 8.000.000.000 parole!»...


... e con questo, chiudo parentesi).

venerdì 3 aprile 2020

QUARANTENA #DAY 24

Ho appena scoperto che dodici anni fa OGGI sono stata alzata da mezzanotte alle cinque di mattina per scrivere un racconto, una cosina non male tra l'altro (la prosa fa schifo, ma l'idea continua a sembrarmi carina a distanza di tanto tempo). È che averlo ricordato adesso che ho mollato tutto quello che avevo per le mani mi ha fatto un po' male, tipo RIGHT IN THE FEELS.
Ma non è questo il punto.
Il punto è che quando sono in questo stato e vado a rileggere vecchi post in vecchi blog più spesso ci trovo ricordi di cose stupide che ho fatto e che mi fanno ridere - giornate, ore o singoli eventi di cui avrei perso per sempre le tracce se non ne avessi preso nota in un post. Sicché mi chiedo, perché regolarmente mi dimentico di usare il blog in questo modo intelligente? È anche più veloce e pratico del diario cartaceo che trascuro per settimane quando non ho sbatta di scrivere a mano, che fa ancora freddino la sera e le dita fredde mi fanno tenere la penna tipo zampa di gallina.
Per dire, che cosa posso ricordare della giornata di oggi?
Ho scritto 156 parole sulle 2000 che avrei dovuto mettere insieme per il Camp NaNoWriMo.


Ho portato da mangiare all'unica gatta che è rimasta della colonia a cui badavo da quasi due anni - gli altri sono dispersi e non arrivano nemmeno dopo lunghi richiami - e mentre ero lì che cercavo di non piangere al pensiero di aver perso tanti amici felini è passato un tizio a piedi e l'ho incenerito con lo sguardo. Perché io non metto il naso fuori di casa se non per necessità da più di venti giorni e questo stronzo va a spasso per la campagna? Perché lui sì e io no? Aveva anche l'espressione compiaciuta... ti venisse il cagotto fulminante.
Ho passato dieci livelli di Cookie Jam.
È l'una e un quarto di notte e ancora non ho sonno. E continuo a non ricordarmi che giorno della settimana è.