sabato 29 marzo 2014

UNA NOTTE TUTTA PER ME

Non credo di avere né il tempo né la voglia di dilungarmi sulla mia notte in suolo milanese della scorsa settimana, ma due righe le spremo perché so che un giorno mi divertirò a rileggerle e a ricordare.
Tanto per cominciare sono sopravvissuta e sono riuscita anche a non perdermi, non perdere il tram, non farmi multare, non perdere soldi e documenti e considerando il fatto che fino a poco tempo fa mi atterriva anche l'idea di affrontare l'ufficio postale be', è una grande conquista. Non ero nello stato emotivo adatto per godermi l'avventura (con un ciclo in ritardo di circa dieci giorni il mio stato emotivo era andato a farsi fottere da un pezzo, ormai) e il tempo si è mantenuto pessimo per tutto il giorno, la sera e la notte (... e io in giro sola, col mio spolverino nero, la sciarpina nera, i pantaloni neri, le scarpe nere, l'ombrellino nero... 

... "I Men in Black mi facevano una
pluripremiata"
: più o meno così.

ceh, i Men in Black mi facevano una pluripremiata!)
 però l'ho fatto: sono stata in giro da sola per un giorno e una notte intera e adesso la ricordo con piacere nonostante tutto.

Corsico è un bel posticino, molto grazioso, e ho dormito in una stanza mignon ma pulita e accogliente (se proprio volessi trovarle un difetto sarebbe la sottigliezza delle pareti - difficilmente dimenticherò come il rutto del mio vicino di stanza abbia spezzato un momento di profonda riflessione, neanche avesse bussato alla mia porta per farsi aprire e ruttarmi direttamente in faccia). E poi non sono mancati i momenti di ilarità, come quando alla stazione centrale ho schivato venti cingalesi che cercavano di vendermi un ombrello perché ce l'avevo già, sono uscita sotto la pioggia, ho aperto il mio ombrellino e quello mi si è rotto a metà (per me sono stati gli ambulanti a mandarmi iattura ¬_¬ ).

Sono cose anche queste, dopotutto.
Oggi sembra che sia tornata la primavera (temperatura ferma intorno ai venti gradi), stanotte cambia l'ora e domani vado al mare.
Il freddo, la pioggia e la malinconia di Milano a questo punto possono pure dirsi archiviati.

Have a nice week-end, people.

martedì 18 marzo 2014

QUANDO I NEURONI FANNO "WAT"

Nel frattempo i neuroni
della Vale...
Ogni tanto, non so perché (sono così tante le cose che non so che ci potrei riempire un'enciclopedia), finisco nel blog della Piccola Peste a rileggere post vecchi di cinque o sei anni e mi faccio di quelle risate che la metà basta.
Mi ricordo cose un po' spiacevoli tipo che ero sempre stanca per i litri di caffè e di Red Bull che bevevo e anche incazzatissima con il mondo intero, eppure avendone l'occasione tornerei indietro senza pensarci due volte. Non sto esattamente rimpiangendo quei giorni, penso soltanto che mi piacerebbe sentirmi di nuovo leggera e stupida come allora, che sbraitavo e piangevo lo stesso con cadenza regolare, ma ero cento volte più viva. Adesso mi rendo conto che il massimo dello sballo è mangiare dello zucchero o della cioccolata fondente dopo due/tre settimane di astinenza e stare a guardare quello che succede. Mi esce tipo una seconda personalità logorroica e isterica, che scrive cose random a mitraglia nei messaggi di WhatsApp.

VOI NON POTETE CAPIRE, MI FACCIO PAURA DA SOLA.

«No, sul serio regaz, non sono mica io
che scrivo 'ste minchiate vero?»
Ma tipo fottermene dei vestiti?
Comunque è appena cominciata una nuova settimana e io faccio già finta di non sapere che cosa mi aspetta nei prossimi giorni. Per esempio oggi pomeriggio dovrò andare a comprarmi da vestire, che cosa orribile. Il contenuto del mio armadio fa cagare i sassi, i miei vestiti per questo semi-inverno-simil-autunno sono stati indossati e lavati talmente tante volte che non hanno dei pelucchi da sfregamento ma dei gomitoli, e non hanno più delle tinte autentiche, umane, ma sono tutti dello stesso colore indefinito venuto dallo spazio che se lo vedesse Lovecraft gli partirebbe un embolo per l'emozione. Se fosse per me non mi preoccuperei, dato che gli unici posti che frequento sono la palestra e il supermercato (saltuariamente l'ufficio postale e qualche ristorante) e per questi mi vanno più che bene, il punto è che venerdì ho una cena, che giovedì ho un impegno di lavoro e non credo che lo stile Piccola fiammiferaia mi farebbe guadagnare dei punti e come se non bastasse, i primi di aprile devo accompagnare mio nonno e alcune delle sue opere a questa serata da superfighettissimi con tanto di ospiti eccellenti tipo i Valmarana. Insomma, un vero casino. Poi, stando in tema di casini, sabato c'è il concerto, non ho ancora comprato i biglietti del treno né ho tutta questa voglia di ciondolare da sola delle ore per Milano ma tant'è.
So che non dovrei pensarlo ma lo penso lo stesso: non vedo l'ora che sia domenica.