giovedì 24 dicembre 2020

POLEMICHE FESTIVE

È la Vigilia di Natale, appena mi risveglio dal mio solito sonno comatoso ho da pulire casa, impacchettare della roba e cucinare ma io vorrei restare tutto il giorno a letto, bere un po' di tè e alzarmi solo per fare la pipì.
Quest'anno il Natale sarà anche anomalo per via della pandemia ma a me il pranzo con la famiglia tocca lo stesso *rumore di palle che si fracassano in mille pezzi* e sarò anche l'unica cogliona con la mascherina e che presterà attenzione a non sputacchiare in faccia agli altri commensali (ho una voglia di bestemmiare così ingombrante che non so dove metterla). L'unico lato positivo è che il 26 non potrò muovermi di casa PER LEGGE e quindi fanculo al compleanno del nonno, non devo neanche mettermi qui a confezionare una palla credibile perché l'ha fatto il virus per me. Comunque sia, per tradizione ero già stufa delle feste il 7 dicembre, perché pandori, panettoni e stronzate di Natale annesse hanno iniziato a farsi vive già i primi di novembre, io l'anno prossimo comincerei subito dopo Ferragosto già che ci siamo.

martedì 8 dicembre 2020

NON SONO LO ZIO

Faccio una pausa dopo aver scritto appena 534 parole che mi sono sembrate 5.000, tant'è che quando l'ho controllato il risultato del conteggio mi ha lasciata proprio di merda - non potevo credere di aver scritto così poco. Comunque non è un male, sono appena le sette e mezza e la serata è ancora lunga.
Non ne posso più della progettazione di questo romanzo ma al tempo stesso, adesso che ho cominciato non riesco a smettere di essere pedante e controllare e prevedere ogni dettaglio inclusi quelli che poi non finiranno nella storia ma che per ragioni di coerenza sento di dover ugualmente conoscere. Parafrasando lo Zio Stephen, è un lavoraccio che in alcuni momenti mi dà la sensazione di "spalare merda da seduta" ma che tolti questi momenti mi fa sentire sulla strada giusta (lo Zio non approverebbe tutto il mio progettare, penso che gli verrebbero i sudori freddi a vedere la mole di appunti che ho preso per la storia senza ancora effettivamente cominciare a scriverla, d'altra parte io non sono lo Zio Stephen e di sicuro non ho il suo talento né la sua capacità di improvvisare in virtù del sopraccitato talento). 
Di sicuro lavorando così mi sono resa conto del perché negli ultimi sei inverni arrivata a metà della storia mi bloccavo, e avevo la sgradevole sensazione di aver sbagliato qualcosa di importante "ma non capisco cosa" e continuavo a dire a me stessa che con questa storia avrei voluto fare un salto di qualità "ma non so bene come". Ma forse quando sarà l'ora di mettere insieme i pezzi e in scena i personaggi mi verrà da piangere perché non saprò comunque da che parte cominciare - oggi è una giornata piena di ottimismo, vedo.

In tutto ciò tre giorni fa mia suocera è entrata in contatto con la parrucchiera che ha scoperto di essere positiva al coronavAirus e adesso ci tocca aspettare che faccia il tampone per capire se è positiva anche lei, che io non la vedo né entro in casa sua da quando si è alzata la curva dei contagi ma il Topo ci è stato e quindi aspettiamo un po' tutti di capire se ce lo siamo preso in quel posto.