Ero un po' infelice, l'anno scorso, con quell'estate che è stata praticamente un autunno e pure piovoso, ma non sono troppo felice nemmeno adesso che alle otto di mattina ci sono già trenta gradi. A luglio che faremo, ci strapperemo la pelle?
Io non ci arrivo sana, lo so, ho già cominciato a non dormire un'altra volta.
Caldo improvviso e torrido... |
Mi preoccupo ancora troppo per tutto e per tutti. Sono ancora parzialmente in modalità controllo, in modalità "temo di lasciarmi andare perché se mi lascio andare, e mi rilasso, accadrà qualcosa di spiacevole". Passerà, come sono passate tantissime altre cose, ma intanto che c'è questo residuo me lo devo tenere. Ma non me ne dispiaccio, non più. Se ho fatto qualcosa di buono per me, in questi anni, è stato dare progressivamente un taglio alle critiche che spesso non erano neanche mie, ma venivano dalla bocca o dai gesti di persone insensibili che non hanno capito niente di quello che provavo. È facile dire «Dimentica, vai avanti, fattene una ragione»... le devi vivere certe esperienze, poi vedi quant'è facile e immediato guarire (manco a dirlo, erano i consigli assennati di una persona che non ha mai fatto davvero i conti col proprio dolore e ancora se lo tiene dentro, e ne ha il terrore. Un'esperta a nascondere lo sporco sotto il tappeto che veniva a darmi lezioni e consigli di pulizia).
Che fa un caldo atroce l'ho già scritto, vero?
Ho mille plot confusi nella mente, di uno ho anche un incipit poco originale rubato a un mezzo incubo di qualche mattina fa che in qualche modo svilupperò, magari su un pezzo di carta o un quaderno e come viene viene. Intanto domani ho un'altra visita dal dentista (come iniziare bene una nuova settimana, MEH.), e poi martedì non so come riuscirò ad allenarmi con queste temperature.
Speriamo che nel frattempo piova. E pure un bel po'.
Speriamo che nel frattempo piova. E pure un bel po'.