Anche oggi una grande domanda: cosa cazzo è successo tra sabato sera e ieri che giustifichi un totale cambiamento d'umore? Mancano tre giorni al week-end veneziano con la gnappa, la settimana scorsa a momenti non ci dormo la notte per l'emozione, poi ieri mattina mi sveglio e ops', ho l'ansia. Ma perché??!!?!?!?!!?!?!?
Ovviamente non ho una risposta, in compenso anche oggi mal di testa (grazie, cervicale), aspirina e le speranze di scrivere che vanno allegramente a fare in culo.
Perché manco a dirlo il punto è sempre quello, LO SCRIVERE. Tutto il resto su cui polemizzo e mi lamento in continuazione è solo contorno, è la scrittura il piatto forte. Giorni fa ero un vulcano di idee e avevo una fotta di scrivere tale che non vedevo l'ora di trovare il tempo per sfogarmi, è che poi il tempo materiale non l'ho avuto, sono riuscita a buttar giù solo qualche riga scritta a mano e due post per il blog che ho pure cancellato. Poi non devo incazzarmi. Adesso che ho un po' di tempo, ovviamente non ho più motivazione, e via così.
Ma non importa, alla fine di periodi di merda ne ho sempre avuti e per i più svariati motivi, e come sono arrivati se ne sono anche andati, quindi adesso aspetterò che passi tutto. Ingoiando aspirine, masticando pastiglie per lo stomaco e prendendo le vitamine per non ammalarmi, ma c'è chi sta peggio.
È che continuo a ripetermi come dovrei essere anziché limitarmi ad essere quello che sono, sapendo che è uno stato passeggero. Chissà quante volte dovrò sbattere il naso prima di cominciare ad accettarmi almeno un po', di quanti cazzo di pioli è composta questa scala che sto salendo.
Solo una cosa ho deciso per i prossimi giorni (deciso per modo di dire dati gli sbalzi d'umore che ho), e cioè che questo fine settimana rappresenterà un punto fermo dopo il quale andare a capo, e non di una riga ma di un'intera pagina. Non importa che cosa succederà, come mi sentirò o quello che faremo io e la Ele, l'anno scorso sono rientrata da Venezia con dentro un grande cambiamento e so che anche stavolta sarà così. Nell'attesa cercherò di affrontare la settimana al meglio, sperando che il mal di testa mi dia una tregua.
Oggi ho fatto una cosa che non facevo da un sacco di tempo: mi sono iscritta a zumba, in culo alla fregna di legno e ai suoi valletti. Martedì scorso ho fatto un rientro con pochissimo entusiasmo, dico la verità, ma la stronza era assente e io sono stata benissimo. Se domani ritorna pazienza, la ignorerò come ignoravo la mia immagine alle prime lezioni, ché tanto ero la più cicciona del gruppo e tanto valeva che mi divertissi senza guardarmi allo specchio.
Ovviamente non ho una risposta, in compenso anche oggi mal di testa (grazie, cervicale), aspirina e le speranze di scrivere che vanno allegramente a fare in culo.
Diapositiva di me che tento di non giudicarmi e fallisco miseramente |
Perché manco a dirlo il punto è sempre quello, LO SCRIVERE. Tutto il resto su cui polemizzo e mi lamento in continuazione è solo contorno, è la scrittura il piatto forte. Giorni fa ero un vulcano di idee e avevo una fotta di scrivere tale che non vedevo l'ora di trovare il tempo per sfogarmi, è che poi il tempo materiale non l'ho avuto, sono riuscita a buttar giù solo qualche riga scritta a mano e due post per il blog che ho pure cancellato. Poi non devo incazzarmi. Adesso che ho un po' di tempo, ovviamente non ho più motivazione, e via così.
Ma non importa, alla fine di periodi di merda ne ho sempre avuti e per i più svariati motivi, e come sono arrivati se ne sono anche andati, quindi adesso aspetterò che passi tutto. Ingoiando aspirine, masticando pastiglie per lo stomaco e prendendo le vitamine per non ammalarmi, ma c'è chi sta peggio.
È che continuo a ripetermi come dovrei essere anziché limitarmi ad essere quello che sono, sapendo che è uno stato passeggero. Chissà quante volte dovrò sbattere il naso prima di cominciare ad accettarmi almeno un po', di quanti cazzo di pioli è composta questa scala che sto salendo.
Solo una cosa ho deciso per i prossimi giorni (deciso per modo di dire dati gli sbalzi d'umore che ho), e cioè che questo fine settimana rappresenterà un punto fermo dopo il quale andare a capo, e non di una riga ma di un'intera pagina. Non importa che cosa succederà, come mi sentirò o quello che faremo io e la Ele, l'anno scorso sono rientrata da Venezia con dentro un grande cambiamento e so che anche stavolta sarà così. Nell'attesa cercherò di affrontare la settimana al meglio, sperando che il mal di testa mi dia una tregua.
Oggi ho fatto una cosa che non facevo da un sacco di tempo: mi sono iscritta a zumba, in culo alla fregna di legno e ai suoi valletti. Martedì scorso ho fatto un rientro con pochissimo entusiasmo, dico la verità, ma la stronza era assente e io sono stata benissimo. Se domani ritorna pazienza, la ignorerò come ignoravo la mia immagine alle prime lezioni, ché tanto ero la più cicciona del gruppo e tanto valeva che mi divertissi senza guardarmi allo specchio.