venerdì 23 aprile 2021

CARO TARLO, CARA ME

Da giorni un Tarlo Assurdo mi sussurrava all'orecchio che avrei potuto non passare la visita medica per il rinnovo della patente - visita medica consistente in 75 secondi di intervista così impiegati: «Lei ha patologie gravi? Porta gli occhiali? No? Legga queste quattro lettere con un occhio, ora legga con l'altro occhio. Perfetto, grazie, arrivederci.» - e io più assurda del Tarlo che mi sono innervosita come se gli credessi. 
Caro Tarlo, 
FOTTITI. Adesso ho i documenti, paper sings - carta canta: posso guidare serena per altri dieci anni.

Cara Me,
con la patente nuova, e con quella che la prossima settimana riaprono tutto, possiamo fiondarci al Libraccio per un paio d'ore di sana libidine librosa. Tanto per dimenticarci del mondo e di quello che non ci piace.*

*Non mi piace aver mangiato male e camminato poco, essere stata di nuovo severa con me stessa perché dopo una sola settimana che ci provo faccio ancora fatica ad addormentarmi prima delle due di notte. Non mi piace aver cominciato a leggere un libro e averlo mollato a pagina 45 perché "qualcosa" mi ha triggerata ma non ho capito cosa di preciso, e di essere stata lenta a scrivere a dispetto di pensieri velocissimi. Troppo veloci, troppo belli mentre mi sto occupando della vita quotidiana, lenti e rammolliti mentre cerco di trasportarli sulla carta. E non mi piace neanche la mela che sto mangiando in questo momento, le Royal Gala dovrebbero essere dolci e succose e invece questa è aspra come un limone. 

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