Forse sono emozionata perché non accendo il pc da giorni se non per necessità (come lo scambio di messaggi con il ragazzo a cui sono riuscita a vendere il biglietto del concerto dei Biffy Clyro di domani... ci è mancato poco che mi restasse a casa -che era come dire infilarsi trenta euro nel posteriore), o forse sono soltanto ancora in quella fase di rincoglionimento senza ragione in cui ho vagato nell'ultimo mese, quella in cui ogni tanto i miei due neuroni capitano sulla stessa traiettoria e scontrandosi mandano una scintilla... ma poi ognuno va alla deriva per conto suo e tutto si conclude così, in un nulla di fatto.
Non scrivo niente da metà novembre, mi chiedo se mai ricomincerò.
E se mai ricomincerò, mi ricorderò ancora come si fa?
Sto letteralmente contando le ore che mancano a domenica, quando rivedrò Astrid e Nicola e passerò una giornata immersa nell'energia positiva (è da lunedì che sogno il workshop quasi ogni notte, e sembra che il tempo non passi mai), ma soprattutto non vedo l'ora di raccontare ad Astrid di come i soldi per partecipare all'evento mi siano letteralmente piovuti addosso proprio come avevo desiderato. Mi ricordo ancora quello che le ho detto lo scorso 10 novembre: «Mettimi in lista per l'8 dicembre. Adesso non ho i soldi per il corso, ma entro quella data sono sicura che li avrò» e così è stato. Chissà che faccia farà lei.
Quando penso che mi sono arrivati per mano del mio defunto padre quasi mi si stringe il cuore.
Ho rivisto Richard ieri mattina, e mi sono accorta per la prima volta di quanto assomigli a nostro papà. Mi veniva un po' da piangere a guardarlo, anche se è una cosa stupida visto il modo in cui ho sempre considerato quell'uomo, così come sembra banale e scontato che i miei sentimenti verso di lui siano cambiati dopo che se n'è andato (è un po' come dire che una volta andati al Creatore siamo tutti buoni e bravi), ma cosa ci posso fare? Forse guardare mio fratello mi farà sempre questo stesso, strano effetto.
Adesso che ho scaldato un po' i polpastrelli forse posso provare a buttare giù qualche riga, mentre aspetto che Omar torni dal poker del venerdì.
Chissà se mi ricordo ancora come si fa a scrivere davvero...
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