sabato 7 dicembre 2013

SCRIVI DAVVERO, SE TI RICORDI COME SI FA

Di ritorno in largo anticipo da una serata tra ragazze a casa di Chiara, che ci ha offerto un dopocena quantomai insolito, mi ritrovo qui davanti allo schermo in preda a una leggera ansia però mista a una qualche emozione positiva che non so definire.
Forse sono emozionata perché non accendo il pc da giorni se non per necessità (come lo scambio di messaggi con il ragazzo a cui sono riuscita a vendere il biglietto del concerto dei Biffy Clyro di domani... ci è mancato poco che mi restasse a casa -che era come dire infilarsi trenta euro nel posteriore), o forse sono soltanto ancora in quella fase di rincoglionimento senza ragione in cui ho vagato nell'ultimo mese, quella in cui ogni tanto i miei due neuroni capitano sulla stessa traiettoria e scontrandosi mandano una scintilla... ma poi ognuno va alla deriva per conto suo e tutto si conclude così, in un nulla di fatto.
Non scrivo niente da metà novembre, mi chiedo se mai ricomincerò. 
E se mai ricomincerò, mi ricorderò ancora come si fa?
Sto letteralmente contando le ore che mancano a domenica, quando rivedrò Astrid e Nicola e passerò una giornata immersa nell'energia positiva (è da lunedì che sogno il workshop quasi ogni notte, e sembra che il tempo non passi mai), ma soprattutto non vedo l'ora di raccontare ad Astrid di come i soldi per partecipare all'evento mi siano letteralmente piovuti addosso proprio come avevo desiderato. Mi ricordo ancora quello che le ho detto lo scorso 10 novembre: «Mettimi in lista per l'8 dicembre. Adesso non ho i soldi per il corso, ma entro quella data sono sicura che li avrò» e così è stato. Chissà che faccia farà lei.
Quando penso che mi sono arrivati per mano del mio defunto padre quasi mi si stringe il cuore. 
Ho rivisto Richard ieri mattina, e mi sono accorta per la prima volta di quanto assomigli a nostro papà. Mi veniva un po' da piangere a guardarlo, anche se è una cosa stupida visto il modo in cui ho sempre considerato quell'uomo, così come sembra banale e scontato che i miei sentimenti verso di lui siano cambiati dopo che se n'è andato (è un po' come dire che una volta andati al Creatore siamo tutti buoni e bravi), ma cosa ci posso fare? Forse guardare mio fratello mi farà sempre questo stesso, strano effetto.
Ma lasciamo perdere 'sti discorsi da emo del venerdì sera.
Adesso che ho scaldato un po' i polpastrelli forse posso provare a buttare giù qualche riga, mentre aspetto che Omar torni dal poker del venerdì. 
Chissà se mi ricordo ancora come si fa a scrivere davvero...

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