Mamma operata all'occhio stamattina e per ora tutto bene anche se, ancora mezza piena di anestesia, era fredda come un ghiacciolino. Povera mami. I nostri rapporti non sono mai stati idilliaci ma negli ultimi tempi le divergenze si sono molto appianate, parliamo di meno e comunichiamo meglio e oserei dire che anche per questo abbiamo imparato a volerci bene sul serio, o quantomeno in un modo normale. Spero che già domani sarà dimessa e potrò riportarla a casa.
Ho visto anche mio padre oggi pomeriggio, abbiamo parlato un po' di cazzate. «Ancora porti l'orecchino al naso? Ma se te lo tagliassi a metà?» «Ho tolto il piercing dalla lingua, accontentati.» «Eh, era ora... ma le porti ancora le scarpe grosse?»... era da un sacco che non mi parlava delle "scarpe grosse", vale a dire degli anfibi, e anche che non notava che sono sempre vestita di nero. Pa', questa sono io, lo sono sempre stata.
Prima di andar via l'ho stretto fortissimo, non so neanch'io perché. È una cosa che non gli va molto a genio, si vede e si percepisce. Scappa dai contatti e ha paura di chi entra nel suo spazio vitale e io lo so, ma faccio sempre finta di dimenticarmene e lo abbraccio, mi arrogo il diritto di invadere il suo spazio sacro per una manciata di secondi perché sono l'unico contatto che posso avere con lui. Le battute sulle scarpe grosse, i vestiti scuri e i piercing sono le chiacchiere che si possono fare con dei conoscenti, o le cose che si possono dire a una figlia quindicenne, non le parole che decidi di scambiare con una figlia di trentasette anni che, tra l'altro, vedi una volta ogni morte di papa. Probabilmente dovrei smettere di abbracciarlo e di ostinarmi a cercare di cambiare un rapporto che non cambierà mai. Probabilmente un giorno lo farò, quando sarò pronta a lasciarlo andare, e pronta a maturare ancora un po'.
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