venerdì 24 marzo 2017

A POSTO COSÌ, GRAZIE.

Mettere da parte il mucchio di cose che avrei voluto dire, ma che sarebbero state ingiuste, mi fa sentire meglio solo a metà. Sono stata sincera, e ho cercato di fare l'adulta, e ovviamente non è servito. Pazienza, io la coscienza ce l'ho a posto. Sono nauseata, dalla persona e un po' anche da me stessa, per aver tenuto duro in queste circostanze assurde quando il mio cuore già un anno fa mi diceva che era ora di andare via.
Mi sembra di aver fatto un balzo indietro al 2004, a quando la Nicky ha fatto una battuta di troppo perché si credeva figa, e perché le avevo sempre permesso di trattarmi come uno zerbino, e io me ne sono andata sbattendo la porta e non gliel'ho mai più riaperta, nemmeno quand'è tornata a bussare con le parole più care e un dolce in mano. Quella sì che è stata una liberazione. Non è lo stesso caso, oggi, ma sono uguali le emozioni che provo. Disagio, disgusto... speriamo arrivi anche il senso di liberazione.

Speriamo, tra le altre cose, che il Signore Iddio si decida a mandarmi o il ciclo oppure l'Arcangelo Gabriele per l'Annunciazione, perché così mi regolo per i prossimi mesi (quarantasei giorni oggi. Non è ancora il mio record, ma ci si avvicina).

Tutto bene, grazie, sì sì, grazie.

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