martedì 24 gennaio 2012

SI RACCOGLIE QUELLO CHE SI SEMINA

Non ho ancora voglia di tornare alla realtà e alla mia vita on line.
Forse non ci torno più, chi lo sa.

Comunque ho grandi progetti per il mio futuro, e la cosa veramente bella di questo futuro è che la mia famiglia non ha idea dell'immenso e profondo inculone che l'aspetta.

venerdì 20 gennaio 2012

SAREMO SEMPRE TU, IO E IL TEMPORALE

Non riesco ancora a credere che il nonno non ci sia più, e che se ne sia andato nel modo in cui se n'è andato. Proprio lui che era una roccia, un lottatore, l'uomo forte che quando soffrivo d'ansia mi diceva no, non te la devi prendere con la vita, sorridi!
E lui lo faceva sempre, per chiunque si presentasse alla sua porta, anche ai venditori ambulanti che non gli vendevano niente ma che lui faceva entrare e sedere a tavola per bere un goccio di vino insieme, con la nonna che lo sgridava perché beveva troppo e un attimo dopo aveva già tirato fuori ogni ben di dio da mangiare. 
Ogni volta che andavo a trovarlo lo stringevo fortissimo tra le braccia e gli dicevo "Caro Elio, il mio Elio!" e lui mi baciava le guance e mi diceva che ero il suo "bocciolo", che ero bella, e poi mi raccontava qualche aneddoto di quando ero piccola, e d'estate ci sedevamo sugli scalini di casa quando c'era il temporale perché ci piaceva guardare il cielo e sentire l'odore dell'aria, e lui era contento, mi confidava "Ti piacciono i temporali, sei come me".
Sembra impossibile entrare ancora in casa dei nonni e non vederlo seduto a capo della tavola sorridente e pieno di amore, o sentirlo raccontare qualche barzelletta che faceva ridere tutti. Adesso noi tutti ci aggiriamo addolorati per quelle stanze in cui siamo cresciuti e ci aspettiamo di sentirlo arrivare da un momento all'altro, o di sentirlo brontolare da fuori mentre cura le piante e i fiori del giardino, o chiama "Micio" ogni gatto che passa.
Mi mancherai nonno, mi mancheranno gli abbracci, mi mancherà quell'amore che ti traboccava dall'anima e contagiava tutti, e che tante volte ha rimesso un po' a posto la mia vita quando era andata a puttane.


I’m a man, a man of simple pleasures 
I got all I need, so give me whisky measures 
With dyslexic eyes I’m seeing very clearly 
By the way, I’m on my way 
But all of my life, I’ve been treated like a fool 
But I’m no one’s fool

Here I go once again trying hard to pretend 
There’s a future in your man made rules 
I’ll be governed by the road, get to shed this heavy load 
I see no future, so leave me alone in the past

I am told, the world is nearly ending 
But when I look outside the birds are always singing 
You throw sticks and bones 
Remember every dog will have it’s day, I’m on my way 
But all of my life, I’ve been treated like a fool 
But I’m no one’s fool

Here I go once again trying hard to pretend 
There’s a future in your man made rules 
I’ll be governed by the road, get to shed this heavy load 
I see no future, so leave me alone in the past

Go on, let the righteous guide you home to where you belong 
I’ll stay, listen to my favourite tunes, that’s where I belong

You won’t take me for a ride 
I’m far too fast for you to keep up with me 
You won’t take me for a ride 
Never catch them really need no money 
(I'm not gonna be standing in the line 
Waiting for you just to kick me out) 
You won’t take me for a ride, you won’t take me for a ride 

mercoledì 18 gennaio 2012

GIMME FIVE

Mi stavo chiedendo a che mi serviva un post pieno di smadonnamenti e di pensieri tipo che mi prudono le mani e avrei voglia di grattarmele sulla faccia di qualcuno ma non ce l'ho proprio, la forza di stare un pomeriggio a correre dietro al mio ego farlocco.
Forse ho solo bisogno di fare le pulizie nel cervello, e di riprendere per davvero quel programma che avevo fatto all'inizio dell'anno e che mi piaceva tanto, perché mi ricordava quali sono le cose che mi rendono davvero felice nella vita.

NB: il totale del word meter è provvisorio. Chi lo sa se metterò davvero insieme 200000 parole...

lunedì 16 gennaio 2012

HERE AND NOW

Dovrei vivere nel momento presente, lo so, ma ho la fotta che arrivi venerdì per raccontare alla dottoressa della mia UPRISING e di quanto mi sento diversa adesso che l'ho messa in atto, e che sta tenendo botta dato che la mia intera famiglia ora è come scomparsa.Image and video hosting by TinyPic
Con mia somma gioia.
Mi spiace, è la verità.
Anzi, sticazzi, non mi dispiace affatto!

venerdì 13 gennaio 2012

NON STARCI DENTRO NEANCHE UN PO'

Non ce la posso fare.


È la frase-ritornello che a un certo punto si affaccia verso la mia vita e nella sua semplicità dice TUTTO quello che c'è da dire quando non so quante ore dormo la notte però poi alle nove e mezza di sera ho già sonno di nuovo, ma poi perdo il colpo perché vado a letto più tardi e alle due sto ancora fissando il soffitto e per carità, è tutto tempo buono per meditare e fare un po' di sacrosanto ho'oponopono ma minchia, in DUE ORE risolvo tutti i problemi mondiali!! Che io li risolverei anche i problemi del mondo però Caro Universo devo anche dormire bene OGNI TANTO, non dico tutte le notti ma qualcuna sì, poi sai come va, no? Va che la mattina mi sveglio alle 9.30 e ho il picchio dentro la testa che non ho ancora fatto in tempo a levarmi la cispa dagli occhi che lui è già lì "È TARDI!!"...ma è tardi per cosa, rompicoglioni?!??!?!!?!? È tardi per qualunque cosa, secondo il picchio (il picchio è mia mamma che mi ha tirata su a suon di È TARDI a prescindere dall'ora in cui mi svegliavo e/o dovevo fare cose. Vedere POST A TEMA per approfondimenti sull'argomento) e io potrei anche ignorarlo ma non sempre ci riesco, che Joe Vitale dice "Voi non siete i vostri pensieri" e io sì, ma tu non sei mai stato dentro la mia testa. TU NON HAI IDEA, ho delle cose nel cervello CHE VOI UMANI NON POTETE IMMAGINARE ma a parte tutto, succede che da un po' di settimane a questa parte sono incastrata in uno schema-loop-delirio in cui non faccio altro che ascoltare i Kasabian, guardare video e live dei Kasabian, twittare alla mia migliore amica a proposito dei Kasabian, chattare con la mia migliore amica a proposito dei Kasabian, rugare le palle a mio marito parlando dei Kasabian, facendolo sedere dopo cena come uno scolaretto davanti al monitor per sparargli quattro video di fila, che lui povero li guarda pure, ma a parte il fatto che potrebbe anche non essere il suo genere di musica e non fregargliene una pizza di quelle canzoni a quell'ora è anche stanco, e avrebbe voglia di farsi un'insalatina di cazzi suoi ma io No! Topo, questo è bellissimo, devi vederlo, fa ridere, è divertente, senti la voce, lalala e poi vabè, meno male che lui mi vuole bene e non mi ha ancora fatta ricoverare ma non do per scontato che non sia nei suoi piani futuri.
Insomma, messe così le cose i miei due neuroni hanno traslocato in una landa spensierata che è come Shangri La ma che si chiama "SVARION VALLEY" e in cui si flippano di Kasabian dalla mattina alla sera e sono felici di non fare altro, quei due bastardi scioperati, mentre io resto qui a fare tutto il resto del lavoro, a tirare schioppettate al picchio rompicazzo e a chiedermi qual è il senso della vita e quale droga ci sarà nel maledettissimo Krunchy Pur (di cui abbiamo una diapositiva) che è tipo una delle cose più buone che ho mangiato di recente e che non riesco a smettere di mangiare. Il punto è che ho un sospetto, credo che il mio Io Interiore abbia in mente qualcosa perché mi sta lanciando dei segnali che più che segnali sono delle pistolettate nelle orecchie, come Hey, sei nella tua fase di rinascita, stai tornando alla grande, sei strafatta di spirulina e semi di zucca bio e io lo so che questo è il tuo momento, oh sì Ciccia, è il momento di fare qualcosa di GRANDE, qualcosa di IMMENSAMENTE STUPIDO ma bello, fidati di me che ti ho messo da parte la matrice di un biglietto due anni fa perché tu lo vedessi ora e SAPESSI, eccetera eccetera...ma io non lo so, onestamente, che intenderà con qualcosa di immensamente stupido ma bello? Ho barattato un Io Interiore Inquisitore con un Io Interiore Folle oppure mi sono fottuta il cervello.
E questa è la storia, un po' in breve a dire il vero, ma dovrei essere a letto da due ore per la mia quotidiana rigenerazione del fegato e quindi ho tagliato qua e là (no ma COOL STORY, BRO!). E mi dispiace Fegato, ti rigenero meglio domani, promesso.
A proposito, l'ho già detto, vero, che non ce la posso fare??!

lunedì 9 gennaio 2012

WHO'S THAT PERSY?

Lo so non sto aggiornando il blog da giorni ma mi sto godendo un sacco di riposo, dopo un lungo e tormentato periodo festivo e tanti dolori di schiena/spalla destra (finalmente sto superando 'sta contrattura muscolare che mi sembrava praticamente eterna...). Credo di aver ficcato ogni genere di problema conscio e inconscio che avevo proprio lì tra le scapole, dentro il trapezio, e poi sotto l'ascella destra, la spalla destra, il gomito destro, e via di seguito. Un braccio fuori uso sei giorni su sette. E non a caso quei quattro capelli bianchi che ho li ho TUTTI sul lato destro della testa.
Ho un problema con la mia parte destra?!!
No, la verità è che avevo un problema con me stessa nella mia totalità e non riuscivo ad accettare che quella voce che sentivo sempre minacciarmi, e a cui così spesso davo ascolto, non era altro che la voce di mia madre potenziata e interiorizzata al punto da farne una parte di me.
Ma come insegnano tanti guru il dolore non arriva mai senza motivo, e ha sempre qualcosa da insegnarci su noi stessi.
Alla fine ho mantenuto la parola che mi ero data e il primo giorno dell'anno l'ho trascorso a scrivere una lunga e dolorosa lettera per mia mamma, la mia ferita eternamente aperta. Per un attimo dopo avergliela portata, e dopo aver sentito la sua rabbiosa reazione ho avuto paura di essermi comportata di nuovo da vittima, di aver cercato di scaricare su di lei la colpa dei miei turbamenti ma poi ci ho ripensato a lungo, e mi sono detta che se davvero avessi voluto fare la vittima avrei continuato a lamentarmi come ho fatto fino al primo gennaio senza porre rimedio alla situazione, e non sarei mai arrivata in fondo.
Ma io ci sono arrivata, alla fine, e adesso non mi aspetto delle scuse.
La cosa terribile, ma in fondo meravigliosa è che da mia madre non voglio più niente, e questa sensazione che non ho mai provato prima in vita mia mi fa sentire leggera, mi fa sentire libera.
Forse un giorno le cose cambieranno e sentirò la sua mancanza, ma per ora mi stupisco quotidianamente e con grande piacere di non sentire il telefono squillare. Quando guardo il cellulare e penso a tutta questa storia mi pizzica il trapezio e mi si indolenzisce subito il braccio, e credo che sia l'eco della voce di Persefone che cerca ancora di ammonirmi, di sgridarmi perché certe cose alla mamma non si devono fare, e non si devono dire ma passerà anche questo, col tempo.
Non sono pentita per quello che ho fatto, e non voglio nemmeno che mia madre cambi atteggiamento per me, se mai dovesse cambiare qualcosa nella sua vita sarà una scelta che dovrà fare per se stessa. Tutto ciò che io volevo da lei, e che ho ottenuto, era di non sentirmi più circondata dalla sua negatività e dal suo giudizio.
Le ho soltanto detto e mostrato che persona sono diventata adesso, così diversa da quella che ero e che taceva per non darle un dispiacere.
Lo scrivo senza nessuna vena melodrammatica né autocommiserativa ma come un puro e semplice dato di fatto: per tutti loro, per i nonni materni, la mamma, mio padre e il mio patrigno io non sono mai stata abbastanza, c'era sempre qualcosa di sbagliato in me e oltre a credere che avessero ragione pensavo che anche tutto il resto del mondo fosse d'accordo con quel giudizio, ma quando mi sono accorta che ci sono persone che mi amano così come sono, e quando in fondo anch'io mi piaccio con tutti gli annessi e i connessi, che bisogno ho di credere a quelle voci?
Comunque spero che questo sia l'ultimo post che scriverò sul tema famiglia, perlomeno in questi termini.
Spero piuttosto che sia il primo di una lunga serie di racconti sulla mia libertà, e la mia nuova vita.

domenica 1 gennaio 2012

STICAZZI

È arrivato l'anno nuovo che intendo vivere seguendo i precetti del più estremo STICAZZISMO, il che include ridimensionare i miei rapporti familiari, mettere a posto qualche amicizia e scrivere almeno tre romanzi con tutto ciò che questo può comportare (sostanzialmente un azzeramento della mia già esigua vita sociale).
E niente, basta.
Buon anno a tutti.