venerdì 28 settembre 2012

SONATA A KREUTZER

«Eseguivano la Sonata a Kreutzer di Beethoven», disse infine. «Conoscete il primo "presto"? Lo conoscete? Ah! Ah! È terribile quella sonata, e quel punto in particolare. È la musica in generale ad essere terribile! Cosa fa? E perché fa quello che fa? Dicono che la musica elevi l'anima: sono tutte sciocchezze, non è affatto vero. La sua influenza è enorme, questo è vero, o quantomeno parlo di me stesso, ma non eleva l'anima; non la eleva né l'abbassa. La musica eccita l'anima. Come dirvi? La musica ha il potere di farmi obliare, di farmi dimenticare la mia condizione, mi trasporta in una dimensione nuova, diversa da quella che vivo tutti i giorni. Quando ascolto la musica mi pare di sentire quello che in realtà non provo, di capire quello che non capisco, di riuscire a fare quello che prima non potevo. Dico sempre che la musica è come uno sbadiglio o una risata: non ho sonno, ma se vedo qualcuno che sbadiglia, sbadiglio anch'io; non c'è motivo di ridere, ma sentendo la risata di qualcuno viene anche a me il sorriso. La musica mi trasporta immediatamente nello stato d'animo in cui si trovava chi ha scritto il brano che sto ascoltando. Mi fondo spiritualmente con lui e insieme a lui passo da uno stato d'animo all'altro. Non saprei dire come mi succeda, ma è così. 
Perché chi ha scritto, ad esempio, la Sonata a Kreutzer, Beethoven, sapeva bene come mai si trovava in quello stato d'animo: quello stato d'animo gli aveva imposto di compiere certe azioni, e quindi per lui quello stato d'animo aveva un senso, per me invece no. Ed è per questo che la musica stimola ma non porta a niente. Mettiamo il caso che suonino una marcia e i soldati procedano seguendone le note: in questo caso la musica ha raggiunto il suo scopo. Suonano un'aria di danza e io mi metto a ballare: la musica ha raggiunto il suo scopo. Hanno cantato una messa e io vi ho assistito da fedele: anche stavolta la musica ha raggiunto il suo scopo. In caso contrario la musica genera irritazione, senza che questa irritazione trovi uno sfogo. Per questo la musica ogni tanto è così terribile, così orrenda. [...] Prendiamo ad esempio questa Sonata a Kreutzer, e in particolare il primo "presto": si può suonarlo in un salotto, in mezzo a signore discinte? Si può suonarlo e poi applaudire e poi mangiare un gelato e parlare dell'ultima diceria? Questi brani devono essere suonati in situazioni solenni, ufficiali, o quando si deve compiere qualche impresa importante, degna di questa musica. [...] Su di me questo brano ebbe un influsso tremendo: fu come se portasse a galla dei sentimenti che mi sembravano nuovi, della possibilità che fino a quel momento non conoscevo. Era come se nel mio animo una voce mi dicesse: "Sì, ecco com'è veramente, tutto diversa da come credevo. Ecco com'è".»

Lev Tolstoj

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