lunedì 23 giugno 2014

CAPELLI BIANCHI NON RICHIESTI

La quantità di rumore che mi riempie il cervello in questo periodo è incalcolabile, riesco a stare concentrata su una cosa per non più di cinque minuti, e di conseguenza qualunque attività che coinvolga l'intelletto mi costa una fatica immane e un tempo ridicolo per essere svolta. Non riesco nemmeno a meditare per quanto casino fa la mia mente, è come se fosse in modalità rave party a volume estremo e fosse quindi sorda a qualunque mio richiamo.
Di fronte all'inutilità di cercare di mettere sempre le briglie a tutto, e voler controllare qualcosa che in questo momento della mia vita ha chiaramente bisogno correre in giro a caso, magari in tondo, ho gettato la spugna e ho cominciato a prendere le giornate così come arrivano, senza giudizi né bisogno di cambiamenti.
Questa cosa, questo cazzo di demone che ho dentro prima o poi si stancherà di correre, si fermerà e mi dirà: «Ok Vale, e adesso che cosa facciamo?».
Ho trascorso quasi tutta la mia vita a cercare di controllare ogni mia singola azione, di metterla in riga per scongiurare eventuali spiacevoli conseguenze, sempre lì con lo strofinaccio in mano com'era e com'è tuttora la mamma, e che cosa ho ottenuto? Esattamente quello che ha ottenuto lei: NIENTE, dato che a distanza di vent'anni mio padre continua a lasciare impronte e ditate ovunque, e continua ad allagare metà del bagno solo per lavarsi i denti.
E io?
Io rigida come un manico di scopa, con la fronte corrugata (che se non la smetto mi verrà una ruga così fonda che potrò usarla come un portariviste), ansiosa, preoccupata, tesa, col mal di pancia... no, ma vaffanculo a questa guerra continua di cui non importa un cazzo a nessuno tranne che a me, e che mi sta portando soltanto dei capelli bianchi non richiesti.
Anche scrivere è diventato difficile, di nuovo, quasi impossibile.
Mi sale l'Alien nello stomaco ogni volta che ci devo provare perché lo so poi come va a finire. Se non tieni tutto sotto controllo, dice la Santa Inquisizione, e poi ti lasci andare all'atto della creazione E TI PIACE??!
Che cosa orribile provare piacere, nevvero?

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