lunedì 27 ottobre 2014

ON AND ON AND ON AND ON...

Qualche giorno fa mi è venuta una voglia strana e insopprimibile di ricominciare a studiare la LoA a partire dai libri degli Hicks, forse non proprio tutti i libri dal primo all'ultimo ma sicuramente dal secondo della serie, "Chiedi e ti sarà dato", ma la mia vecchia copia è talmente usata e scarabocchiata che mi era impossibile ricominciare a lavorarci su, quindi ieri pomeriggio sono andata in libreria e me ne sono procurata un'altra, che oltretutto ho trovato in versione economica a metà prezzo che è sempre cosa buona e giusta.
Non ho perso tanto tempo a chiedermi il perché di questo bisogno, mi sono limitata ad assecondarlo sapendo che va bene così, che posso fidarmi della mia sensazione di voler ricominciare da dove sono partita alla fine del 2008 anche se la cosa in parte mi fa sentire un po' a disagio, perché mi ricorda la Lennie. Non è un ricordo negativo, è che siccome siamo partite insieme per questo viaggio e il periodo tra la fine del 2008 e il 2009 è stato uno dei più belli della mia vita, sinceramente non so che cosa comporterà riportare a galla certi ricordi. Ma forse è proprio questo che vuole il mio Sé Superiore, che io riguardi quei momenti con occhi diversi per imparare una nuova lezione.
Partire verso mete sconosciute senza pianificare niente a quanto pare sta diventando una costante nella mia vita, ma se ha funzionato tanto bene per la scrittura ho buone speranze che funzioni anche con tutto il resto.

Nel frattempo ho risentito Madreh.
Avevo rifiutato le sue ultime due chiamate perché proprio non me la sentivo di risponderle, non sapevo cosa dirle perché non sapevo io per prima come mi sentivo, ma stamattina ho preso la chiamata. Non volevo evitarla in eterno. Oserei dire che non è cambiato niente, e che neanche stavolta la chiamata era per me, nonostante le avessi detto di essere stata ammalata. Due domande e poi la solita tiritera.
Non posso cambiare mia madre.
Non posso entrare nella sua testa e sistemare le cose come va a me, e anche volendo non sarebbe giusto. Nemmeno io voglio essere cambiata dagli altri. L'unica cosa che posso fare è cambiare me stessa, prendere i suoi comportamenti così come sono e per quelli che sono, smettere di arrabbiarmi, di pretendere da lei quello che al momento non può darmi e che forse non mi darà mai, ma anche smettere di essere sempre a disposizione no matter what. Posso accettarla così com'è, e lo farò, ma lei dovrà fare altrettanto e accettare la nuova "me" anche se non le piacerà, perché non farà più i salti mortali per lei, perché non risponderà ogni volta a tutte le chiamate e non avrà più a cuore la sua felicità prima di tutto il resto. Alla fine anche essere una "vittima" dei comportamenti disagiati di mia madre era una mia precisa scelta, per la quale non mi biasimo (ognuno fa il proprio meglio con i mezzi che ha in quel momento della sua vita) ma da cui sono pronta ad emanciparmi.

Certe volte mi sembra ancora tutto così incasinato e difficile che vorrei solo riempirmi di farmaci e cambiare la chimica del mio cervello, per provare l'ebrezza di star bene per più di due settimane anche se è la scelta sbagliata sul lungo periodo, anche se è un modo di nascondere la testa sotto la sabbia e non affrontare i miei problemi, ma com'è come non è, non lo faccio mai e vado avanti. Sempre avanti.

Nessun commento:

Posta un commento

Siamo in un blog libero, dì un po' quello che te pare!