«Come sempre l'amministratore era di cattivo umore; il viso floscio, con gli occhi gonfi, esprimeva profondo disgusto, come se non camminasse sulla terra, ma su una brodaglia di letame.»
«"No, aspetti" disse Noonan. Chissà perché si sentiva frodato. "Ma se non sapete cose così semplici... Va bene, lasciamola stare, la ragione... Ma la Visita? Cosa ne pensa in ogni caso della Visita?"
"Va bene... " disse Valentin. "Immagini un picnic..."
Noonan sobbalzò.
"Come ha detto?"
"Un picnic. Immagini: un bosco, un paesino, una radura. Dal paesino una macchina va verso la radura. Dalla macchina scendono dei giovani, delle bottiglie, cesti con le provviste, ragazze, radioline, cineprese... Si accende il falò, si montano le tende, parte la musica. La mattina dopo se ne vanno. Le bestie, gli uccelli e gli insetti, che per tutta la notte hanno osservato terrorizzati quanto stava avvenendo, sbucano dai loro rifugi. E cosa vedono? Sull'erba c'è del lubrificante versato, benzina, candele che non funzionavano sparse qua e là e filtri dell'olio. C'è in giro roba vecchia, lampadine fulminate, qualcuno ha perso la chiave inglese. I battistrada hanno lasciato una fanghiglia ce si è trasformata in una specie di stagno... e poi, be', ci arriva da solo, le tracce dei falò, torsi di mele, le carte dei cioccolatini, scatole di conserva, bottiglie vuote, un fazzoletto da naso, un temperino, vecchi giornali logori, monetine, fiori appassiti presi da altri campi..."
"Ho capito" disse Noonan. "Un picnic sul ciglio della strada."
"Precisamente. Un picnic sul ciglio di una strada cosmica [...]"»
Arkadi e Boris Strugatzki
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