domenica 11 settembre 2016

IGNORANZA, INVIDIA E CULO PESO

Tagliamo subito la testa al toro (povero toro): sto per scrivere delle banalità, ma il post ignorante mi serve proprio altrimenti poi non dormo. Anche stasera, che ho buttato l'occhio per due minuti alla home page di Facebook, ho sentito più che mai di non aver ancora capito un cazzo della vita in generale, della mia vita, di quello che ci sto a fare qui. 
Oh, a me fanno ridere,che ci posso fare? XD
Ovunque c'è ammore, c'è gente che sorride, molto yea!, che fa cose, coppie felici, coppie che figliano, gente realizzata che condivide post chilometrici su come, quanto, perché, in cosa si è realizzata. E io condivido video di gatti che si ciucciano i gommini e i post pieni di maschilismo di Senza futuro ma a cazzo duro (e rido pure mentre lo faccio). 
C'è chi ha un'opinione su tutto, dalle notizie di cronaca alla musica, dalla moda e i tormentoni alla politica, e soprattutto sulla politica. Io non so nemmeno chi è il presidente della Repubblica (e non lo voglio sapere), conosco giusto la faccia del Papa perché ogni tanto la tv la guardo anch'io.
So bene che spesso sui social le persone mostrano soltanto un lato della loro vita. So anche che non è necessario che tutti commentino tutto, che non è vero che accade sempre, e il mondo è pieno di gente che un profilo su Facebook nemmeno ce l'ha e si fa i cazzi suoi, però a volte mi sento lo stesso inadeguata se non partecipo come gli altri, come se mi fossi iscritta a una marcia con una comitiva e quella fosse partita mentre io ero bloccata al cesso. Esco dal cesso come faccio sempre, cercando di aprire la porta coi gomiti per non toccare la maniglia zozza mentre mi inondo di Amuchina Gel Mani, e vedo la compagnia che è già lontana. La guardo e penso "ok, non li raggiungerò mai"
E giusto per allungare la lista delle cose che so... so che il mio modo di vedere la vita è il frutto di un film mentale (ancora non ho capito chi è il coglione che ha scritto la sceneggiatura) che ha poco o niente a che spartire con la realtà oggettiva dei fatti, e anche che il confronto con le vite degli altri, o con ciò che decidono di condividere su un social network, è una pratica inutile, ma saperlo non mi impedisce di fare certi ragionamenti.

Sembra che tutti sappiate chi siete, cosa volete dalla vita e dove dovete andare, e io per questo talvolta vi invidio. 

Dalla porta di un cesso chimico vi guardo scomparire all'orizzonte e ci sto un po' male, finché non ci penso bene e mi rendo conto che a me le compagnie, specie se rumorose, non piacciono così tanto. Ah, e nemmeno le marce perché mi pesa, di molto, il culo. 
Raffaele Morelli mi racconta sempre di come l'ansia e la depressione traggano giovamento dall'imparare a convivere con le nostre contraddizioni, perché l'essere umano è per sua natura contraddittorio, e a me questa teoria piace moltissimo se non fosse che sono diventata rigida come il palo di una scopa, anche se in fondo sono sempre stata una fan della Coerenza. Insomma, dicevo di me stessa, facendomene un vanto e spesso criticando chi era diverso da me, io almeno sono coerente.

"La mia attuale coerenza" di cui abbiamo
una diapositiva
È difficile, certi giorni più di altri, rieducarmi alla morbidezza, alla flessibilità, all'accettazione delle sfumature e soprattutto delle mie millemila imperfezioni. È difficile, certi giorni più di altri, convivere con questa donna che non ama la compagnia ma che vorrebbe anche condividere, che vuole seguire la sua strada ma anche stare con gli altri, adeguarsi e sentirsi parte di qualcosa, invece che la fottuta particella di sodio in Acqua Lete.

Nessun commento:

Posta un commento

Siamo in un blog libero, dì un po' quello che te pare!