Oggi sono arrabbiata, ma così arrabbiata che mi sta quasi venendo voglia di urlare, ma proprio in virtù di questo sentimento capisco quanto mi sono repressa negli ultimi anni. Poi per forza perdo la brocca per delle cazzate come il corriere che fa un po' lo stronzo per consegnarmi un pacchetto. Non è simpatico aspettare quasi tre giorni senza notizie certe e sentendosi raccontare un mucchio di balle (il classico, intramontabile "Consegna non effettuata per destinatario assente" così indegnamente propinato anche quando sono rimasta in casa tutto il giorno apposta per ricevere tale consegna), ma da qui a rimettere in discussione la mia intera esistenza il passo è bello lungo. Tuttavia accade.
Non c'è da stupirsi se arriva un lunedì in cui mi sveglio alle sei meno dieci di mattina, dopo sole quattro ore di sonno, non riesco più a chiudere occhio e sto lì al buio a pensare che non sopporto più niente ma che non mi sento più male per questo. In perfetto stile "repressione nazi-cattolica" mi ripetevo che non dovevo incazzarmi, che non ne valeva la pena, che una brava persona non l'avrebbe fatto, che dovevo trovare il modo di allontanare la rabbia... non devi, non devi, non devi, NON DEVI. Non è che devo o non devo, è che mi succede. Mi succede di incazzarmi. Ho mai menato qualcuno per questo? No. Ho mai fatto danni alle cose degli altri? No, al massimo ho fatto danni alle cose mie e con le cose mie ci faccio quello che mi pare.
Mi riapproprio anche oggi, col nervoso, di un pezzetto di me. Non sarò perfetta, ma di sicuro sono autentica e spontanea.
Nessun commento:
Posta un commento
Siamo in un blog libero, dì un po' quello che te pare!