mercoledì 13 maggio 2020

AVANTI

Dopo una notte di incubi e sonno intermittente, tutto quello che sento di dire a me stessa è AVANTI. Aggiungerei un "dai, forza e coraggio!"... che porca puttana, non è la fine del mondo. 
Per dire, la dirimpettaia se la sta passando sicuramente molto peggio di me dato che oggi seppellisce il marito e con una giornata grigia, umida e fredda, che sembra ottobre. 
Quelli delle pompe funebri stazionano qui sulla via da almeno un'ora, stanno in circolo con la mascherina sotto il mento a fumare e a parlare tra loro e col fratello del defunto - devono essere tutti membri onorari del Club di Quelli Che Hanno Davvero Capito Come Ci Si Protegge Dal Coronavirus - e prima, mentre portavo i gatti fuori in giardino, uno di loro ha tossito, sgracchiato e sputato lì sul marciapiede con una grazia inarrivabile, da vero gentleman.
Praticamente non lo conoscevo il vicino, l'ultima volta che ci siamo scambiati una veloce occhiata è stato otto anni fa quand'è morto mio suocero, e l'ho sempre ritenuto un gran rompicoglioni per l'abitudine di fare ogni genere di lavoro rumoroso negli orari di riposo e soprattutto il sabato e la domenica. Ma era una persona che oggi qualcuno piange.
Non so perché ho sentito il bisogno di farlo, ma sono stata un bel po' alla finestra a spiare la casa di fronte da dietro le tende, a guardare le sagome dei parenti assiepati sul pianerottolo, a sentire la voce piangente di una delle figlie di lui e gli altri mormorii. Una scena simile a quella che ho guardato nello stesso modo, con la stessa morbosa curiosità, alla fine dell'anno scorso, quando lui ha dato di matto e ha cominciato a gridare e a lanciare vasi di fiori e tutto quello che gli capitava in mano giù dal primo piano. Allora lo hanno portato via con l'ambulanza, sedato e ben impacchettato in una barella. Oggi ha fatto un ultimo viaggio dentro una cassa di legno.
Mi sento depressa. 
Ho acceso l'ultimo bastoncino del mio incenso preferito che avevo in casa (si chiama Pesca d'Estate, e un giorno o l'altro scriverò un post su quanto amo l'incenso Pesca d'Estate ma soprattutto perché lo amo così tanto), che stava lì in un cassetto apposta per una giornata come questa, con un cielo grigio-giallognolo e l'aria immobile.
Non ho ancora pranzato. Adesso mi cucinerò qualcosa al volo e mi dedicherò un po' ad Asylum perché non pensare, in questo momento, è l'unica medicina che posso prendere per trovare un po' di sollievo.

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