Tutti pronti per molta FUFFA RANDOM.
Sono stata un po' depressa in queste ultime settimane.
Ho mollato il Camp NaNoWriMo prima della fine ma devo dire che non ci ho creduto già dall'inizio. Però ci ho provato e quindi va bene lo stesso - ovviamente, quelle persone che "OMG!11! NON SO CHE COSA SCRIVERE DURANTE QUESTO CAMP NANOWRIMO COME FACCIO!11!" hanno vinto venti giorni prima della scadenza. Seems legit.
Ho stoppato WDF perché la quarantena mi ha fatta rientrare nel loop "a letto alle 3, sveglia alle 10", con conseguente stato semi-vigile tipo morto vivente, più o meno con la scioltezza con cui caccio i piedi nelle ciabatte. Ho la freschezza e la presenza mentale di una cassetta di broccoli e comincia a fare caldo per lavorare a un progetto che prevede molta, molta neve, ma intendo ritornarci a breve, ora che ho fatto alcune importanti considerazioni** sugli altri progetti a cui volevo mettere mano in questo periodo.
**Importanti considerazioni: una veloce rilettura delle prime dieci pagine di Asylum, a un anno di distanza dalla pubblicazione, mi ha permesso di capire che con questo romanzo l'ho veramente fatta fuori dal vaso. Lasciando perdere l'imbarazzo per la badilata di infodump che non ricordavo e che mi son presa sulle gengive a pagina 2, la mia voglia di strafare mi è stata talmente evidente che credo di aver pianto sangue.
1) Ho voluto scrivere di una materia in cui non sono affatto competente.
2) Ho scritto una storia che è lontanissima (forse troppo) dal mio mondo convinta che ne avrei fatto comunque un grande romanzo.
3) Non ho MAI completato la progettazione, e le poche schede personaggio che ho trovato nell'archivio erano aggiornate al 2017. E lo sa il Cristo quanti punti della trama sono cambiati e si sono sviluppati da allora.
C'è una nota positiva in tutto ciò: ho venduto solo una copia di questo disastro prima di ritirarlo, e ne sono enormemente grata all'Universo. Non ho voglia di stare a sentire pippe sul fatto che dovrei affidarmi a un editor professionista perché lo so, ma non ho i soldi per pagarlo in questo momento. Allora cosa, dovrei rinunciare a pubblicare? Non credo proprio. Se se lo permettono certe autrici che fanno "uscire" le cose di tasca ai personaggi dei loro libri non vedo perché io non dovrei tentare la fortuna coi miei. Mi arrangerò, di nuovo, come potrò. Come ho fatto negli ultimi diciassette anni. Smadonnare sì, e anche tanto se occorre, ma mollare MAI.
Tutta la parte QUI SOPRA ↑ era di un post del primo di maggio, mi dispiaceva cancellarla (approvo ancora ogni singola riga) e quindi l'ho lasciata come stava.
Va bene, ho dato una veloce controllata alla grammatica. Veloce, eh. Senza tante pretese (è un post di blog, non prosa scelta).
Ulteriore FUFFA RANDOM ma di oggi, che è l'11 maggio e non posso fare a meno di chiedermi come cacchio è possibile che siano trascorsi già undici giorni da quando ho iniziato questo post.
La depressione galoppa - ma potrebbe dipendere dal premestruo (mi rimangono al massimo altri dieci, undici anni per dare all'avvicendarsi degli ormoni la colpa dei miei miseri stati d'animo, poi non so che farò. Probabilmente incolperò l'assenza degli ormoni).
Odio tutti gli sconosciuti e i conoscenti ma di un odio pigro, privo di slancio fisico, perché non riesco a comunicare con loro. Quindi alla fine il problema è mio, toh che strano, non l'avrei MAI detto.
Odio soprattutto gli scrittori. E i gruppi di scrittura.
C'è un tizio, di cui non ricordo né il nome né altro, che qualche tempo fa in un gruppo di scrittori emergenti ha riassunto il suo disagio all'incirca così: "Quanta saccenteria c'è in questo gruppo? È uno schifo, non si riesce a comunicare, perciò questo sarà il mio ultimo post e poi me ne andrò", e io, che ero davvero d'accordo con lui, stavo per dare al suo post una bella spolliciata quando ho letto il commento di un'altra utente, due righe del tipo "Se il gruppo non ti piace è un tuo problema, puoi anche uscire senza fare grandi annunci". Alla fine ero d'accordo anche con lei, così non ho spolliciato nessuno e ho abbandonato il gruppo. Madonna, quanto lo odiavo.
Odio gli scrittori. Ah, sì, l'ho già fatto notare.
Odio gli scrittori SACCENTI, ovvero il 90% degli scrittori che incontro sui social - e certi editor che a parte vantarsi di aver lavorato con gente pluripremiata (voglio dire, possono pure ammirare il pluripremiato arcobaleno del cazzo che me ne frega), trovano stimolante offendere gli utenti che non rispondono ai loro post interessantissimi - "Il mio post sì che era interessante, non tutta l'altra merda. Ma a voi piace solo la merda". Guarda, caro, l'arcobaleno del cazzo che me ne frega di te e dei tuoi post sta giusto dietro al pluripremiato. Prendili pure tutti e due, portateli a casa e attaccateli dove ti pare.
E non parliamo delle bitches, le bullette che si mettono in gruppo sui social per sentirsi più forti mentre dichiarano la loro superiorità intellettuale. Loro sanno tutto, sono piene di evidente talento e possono dispensare consigli soprattutto non richiesti perché hey, sono smart, conoscono il loro mestiere (ve lo direi io qual è il loro mestiere ma preferisco lasciare un po' di suspense). Se non mi facessero così tanto schifo mi farebbero persino un po' di pena.
POSCRITTO IGNORANTISSIMO:
Un anno e tre giorni che Tobi, i suoi alter ego, i suoi completini aderenti e il suo pisello sono entrati nella mia vita. Una parentesi di gioia in tutta questa acidità.
1) Ho voluto scrivere di una materia in cui non sono affatto competente.
2) Ho scritto una storia che è lontanissima (forse troppo) dal mio mondo convinta che ne avrei fatto comunque un grande romanzo.
3) Non ho MAI completato la progettazione, e le poche schede personaggio che ho trovato nell'archivio erano aggiornate al 2017. E lo sa il Cristo quanti punti della trama sono cambiati e si sono sviluppati da allora.
C'è una nota positiva in tutto ciò: ho venduto solo una copia di questo disastro prima di ritirarlo, e ne sono enormemente grata all'Universo. Non ho voglia di stare a sentire pippe sul fatto che dovrei affidarmi a un editor professionista perché lo so, ma non ho i soldi per pagarlo in questo momento. Allora cosa, dovrei rinunciare a pubblicare? Non credo proprio. Se se lo permettono certe autrici che fanno "uscire" le cose di tasca ai personaggi dei loro libri non vedo perché io non dovrei tentare la fortuna coi miei. Mi arrangerò, di nuovo, come potrò. Come ho fatto negli ultimi diciassette anni. Smadonnare sì, e anche tanto se occorre, ma mollare MAI.
********
Tutta la parte QUI SOPRA ↑ era di un post del primo di maggio, mi dispiaceva cancellarla (approvo ancora ogni singola riga) e quindi l'ho lasciata come stava.
Va bene, ho dato una veloce controllata alla grammatica. Veloce, eh. Senza tante pretese (è un post di blog, non prosa scelta).
Ulteriore FUFFA RANDOM ma di oggi, che è l'11 maggio e non posso fare a meno di chiedermi come cacchio è possibile che siano trascorsi già undici giorni da quando ho iniziato questo post.
La depressione galoppa - ma potrebbe dipendere dal premestruo (mi rimangono al massimo altri dieci, undici anni per dare all'avvicendarsi degli ormoni la colpa dei miei miseri stati d'animo, poi non so che farò. Probabilmente incolperò l'assenza degli ormoni).
Odio tutti gli sconosciuti e i conoscenti ma di un odio pigro, privo di slancio fisico, perché non riesco a comunicare con loro. Quindi alla fine il problema è mio, toh che strano, non l'avrei MAI detto.
Odio soprattutto gli scrittori. E i gruppi di scrittura.
C'è un tizio, di cui non ricordo né il nome né altro, che qualche tempo fa in un gruppo di scrittori emergenti ha riassunto il suo disagio all'incirca così: "Quanta saccenteria c'è in questo gruppo? È uno schifo, non si riesce a comunicare, perciò questo sarà il mio ultimo post e poi me ne andrò", e io, che ero davvero d'accordo con lui, stavo per dare al suo post una bella spolliciata quando ho letto il commento di un'altra utente, due righe del tipo "Se il gruppo non ti piace è un tuo problema, puoi anche uscire senza fare grandi annunci". Alla fine ero d'accordo anche con lei, così non ho spolliciato nessuno e ho abbandonato il gruppo. Madonna, quanto lo odiavo.
Odio gli scrittori. Ah, sì, l'ho già fatto notare.
Odio gli scrittori SACCENTI, ovvero il 90% degli scrittori che incontro sui social - e certi editor che a parte vantarsi di aver lavorato con gente pluripremiata (voglio dire, possono pure ammirare il pluripremiato arcobaleno del cazzo che me ne frega), trovano stimolante offendere gli utenti che non rispondono ai loro post interessantissimi - "Il mio post sì che era interessante, non tutta l'altra merda. Ma a voi piace solo la merda". Guarda, caro, l'arcobaleno del cazzo che me ne frega di te e dei tuoi post sta giusto dietro al pluripremiato. Prendili pure tutti e due, portateli a casa e attaccateli dove ti pare.
E non parliamo delle bitches, le bullette che si mettono in gruppo sui social per sentirsi più forti mentre dichiarano la loro superiorità intellettuale. Loro sanno tutto, sono piene di evidente talento e possono dispensare consigli soprattutto non richiesti perché hey, sono smart, conoscono il loro mestiere (ve lo direi io qual è il loro mestiere ma preferisco lasciare un po' di suspense). Se non mi facessero così tanto schifo mi farebbero persino un po' di pena.
POSCRITTO IGNORANTISSIMO:
Un anno e tre giorni che Tobi, i suoi alter ego, i suoi completini aderenti e il suo pisello sono entrati nella mia vita. Una parentesi di gioia in tutta questa acidità.
Nessun commento:
Posta un commento
Siamo in un blog libero, dì un po' quello che te pare!