lunedì 8 aprile 2013

ALIAS

Me la sto menando da...giorni? Settimane? MESI?!! non lo so di preciso, ma mi sembra da un sacco di tempo, circa il proposito di aprire o non aprire un nuovo blog.
Bloggo o non bloggo,
quale atroce dilemma...
Non ci sarebbe niente di sbagliato in questo se non fosse che ho già un altro milione e mezzo di cose a cui pensare, e quando cito"cose" intendo "cose più importanti" (vita pratica, casalinga. Voglio dire, la biancheria non si lava e non si stira da sola, per fare un esempio), ma inizia a venirmi il sospetto che baloccarmi con dubbi amletici come «Nuovo blog o non nuovo blog, questo è il dilemma!» sia soltanto un modo per scansare le altre faccende più serie.
Ma passiamo oltre.
A che mi serve un nuovo blog?
Mi serve per una nuova identità, perché un giorno che si perde nella nebbia dei miei giorni passati ho deciso che avevo bisogno di un ALIAS che pubblicasse il prossimo romanzo al posto mio, così, per vedere che cosa succede, perché per come sono andate le vendite degli altri libri finora sembra che il mio nome e cognome siano funestati da una cattiva fama e, badate bene, non presso il mondo ma presso me stessa medesima.
Tradotto in parole comprensibili significa: «Finché continui a pensare che sei una sfigata sui tuoi lavori aleggerà un alone di sfiga che tutti percepiranno a chilometri di distanza.».
C'è anche poi quella questione brevemente dibattuta con Lennie a proposito del fatto che mi sto boicottando (...nuoh, ma chi, io???!!!), sulla quale tuttavia dovrei scrivere non un post ma un'enciclopedia, e che per ovvie ragioni lascerò perdere, ad ogni modo secondo la mia mente un nome nuovo e una nuova, misteriosa identità potranno giovare alle mie future pubblicazioni.
Non certo smettere di cacarsi sotto e farsi una buona pubblicità, sbattersi un po', bussare a qualche porta, rompere le scatole a qualche editore, fare delle presentazioni, allargare il giro, proporre il testo...no, questa è fuffa in confronto al mio geniale piano di trovare una nuova identità e aprirle un altro blog.

Seriamente.
Penso di averne avuto abbastanza di lutti e dispiaceri, e che sia arrivato il momento di alleggerirsi un po'.
Negli ultimi mesi non ho fatto che rammaricarmi perché non mi riusciva più di scrivere e di dedicarmi alle cose che amo, ma rileggendo un po' tutti i vecchi post degli ultimi due anni capisco perché è successo.
Come faccio a concentrarmi sulle cose che amo se sono occupata a concentrarmi su tutto quello che detesto?
Non si tratta di fingere che vada sempre tutto bene anche quando non va tutto bene, e nemmeno di negare che qualche volta anche il guru più scafato si incazza, o è triste o nostalgico (ci sarà suppongo anche qualche guru donna che almeno un giorno al mese soffrirà il premestruo, no??!), si tratta solo di non concentrare tutte le mie energie su quello che non va. I post sulla scrittura e sui libri si contano sulle dita di una mano. Non dovrebbero essere quelli il mio pane quotidiano??!
Va bene, fine delle domande retoriche.

Sono contenta di far parte di quella schiera di persone che passano la vita a ricominciare.

Nessun commento:

Posta un commento

Siamo in un blog libero, dì un po' quello che te pare!