lunedì 25 maggio 2015

TAENIA SOLIUM FOREVER

Ho davvero bisogno di sospendere i giudizi, su tutto e su tutti, perché di sicuro sono questi giudizi a farmi salire il disagio, soprattutto i giudizi dettati dalla rabbia, più ancora che quelli dettati dalla paura della non accettazione.
In fondo non è cambiato niente rispetto a una volta, adesso c'è solo un po' più di social ma aperitivi-disco-yeah!!-ragazze tiratissime-locali fighi-tunztunz-foto ricordo con bocca a culo di pollo c'erano anche quando avevo diciannove anni (forse i selfie no, non c'erano i cellulari e nessuno girava con la macchina fotografica nella borsa), e come allora continuano a non piacermi. Mi piace uscire in compagnia una volta ogni tanto, anche una volta al mese, mangiare una pizza e fare quattro salti in qualche locale, il punto è che con la maggior parte delle persone se questo rito non lo ripeti con una certa frequenza, meglio se settimanale, se non ti scambi millesettecento messaggi al giorno con aggiornamento in diretta su quello che stai facendo o che devi fare è inutile, sei fuori dal giro, e io sento che in qualche modo vorrei stare nel giro (o forse penso ancora che sia sbagliato non far parte del giro) ma nello stesso tempo non voglio scendere a compromessi per starci.

Complicata io? Ma non diciamo cazzate, per cortesia! 

Quando ragiono in questo modo sono una quattordicenne, la mia emotività fa un salto indietro nel tempo e mi riporta alla fase adolescenziale in cui volevo essere accettata, avevo il terrore che non succedesse e quindi facevo di tutto, anche quello che non mi piaceva, purché accadesse, è che a quattordici anni è consentito reagire così, fa parte della crescita, ma a trentasei? Ne vogliamo parlare?

Parliamone.

Essere una quattordicenne intrappolata nel corpo di una trentaseienne, secondo voi, quanto attrito può creare?
Non mi piace questo attrito. Mi piace essere emotivamente quattordicenne quando mi smutando virtualmente e perdo la testa per qualche attore/gruppo/cantante, e spero di continuare ad essere una fangirl per tutto il resto della mia vita o almeno finché non sopraggiungerà la menopausa (debbo forse ricordare a tutti che E. L. James, autrice della celeberrima trilogia "Gni gni gni... Cinquanta sfumature de sto cazzo!" è una cinquantenne che ha avuto delle fantasie erotiche sui protagonisti di Twilight, saga per adolescenti, e adesso è famosa in tutto il mondo e ci ha guadagnato una barca di soldi? Ecco, appunto, statevene zitti), ma non mi piace il giudizio che do a me stessa per questo né quello che do agli altri che si divertono agli aperitivi, in disco e a farsi selfie con la bocca a culo di pollo. 
Non mi piace essere una quattordicenne quando mi causa problemi di accettazione. Gli altri sono quel che sono, devo farmene una ragione.
Questo, e accettare che non farò mai parte di un "giro", qualunque sia, perché alla fine amo tante persone ma resto fondamentalmente un verme solitario, è materia per la trentaseienne che devo in qualche modo ritrovare.

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