lunedì 29 novembre 2010

"Gli altri ti hanno giudicato
e tu hai accettato le loro idee 
senza valutarle.
Stai soffrendo
a causa di tutti quei giudizi
e, a tua volta,
li butti addosso ad altri.
Se vuoi venirne fuori
la prima cosa è:
non giudicare te stesso.
Accetta con umiltà le tue imperfezioni,
i tuoi fallimenti, i tuoi errori,
le tue fragilità.
È semplicemente umano"

OSHO

sabato 27 novembre 2010

FEAR OF MY DARK

Mi sento come se gli ultimi due giorni li avessi trascorsi in un'altra dimensione.
Adesso torno «qui» sul pianeta terra e sono persa e frastornata.
Ieri ho deciso che ero in punto di morte.
Ho cercato di sdrammatizzare scherzando in ogni modo su quello che provavo e che non riuscivo a spiegarmi, mi sono ripetuta che ero una malata immaginaria, che di fronte a prove eclatanti della mia salute non dovevo preoccuparmi, ma l'unica cosa che vedevo e sentivo era che dovevo morire.
Non avevo (e non ho) niente.
Niente.
Lo ripeto, nel caso qualcuno non avesse bene inteso: NON HO NIENTE, a parte un leggero fastidio fisico, ma è un fastidio che peraltro sono sicura di aver già provato in passato senza averci dato più di tanto peso perché era allora quello che è adesso, cioè un fastidio che in pochi giorni se ne va, il genere di disturbo di cui ti accorgi solo se ci stai a pensare e che se non pensi tende a scomparire, perché benedetto Iddio, se continui a pensare che stai "sentendo" qualcosa finisci per sentirla davvero. Si chiama autosuggestione.
E allora perché questo NIENTE è stato capace di piegarmi?
Perché mi ha messa in ginocchio e sfinita al punto che ieri sera sono crollata addormentata alle dieci e mezza e ho dormito per dodici ore quasi filate?
Non sto parlando della paura di morire.
So di non essere eterna in questo corpo, non lo scopro adesso per la prima volta e allora perché, mi sono chiesta, tutti questi timori?
La verità è che ho paura di andarmene troppo presto e in modo violento.
La verità è che sento ancora di essere stata ferita ingiustamente, da quando ho memoria.
La verità è che ho sempre pensato che la vita volesse farmi lo sgambetto, e che il giorno in cui sarei stata serena e avrei avuto tutto quello che desideravo, la vita non lo avrebbe accettato, e mi avrebbe uccisa perché non meritavo di essere felice. E allora tutte le lotte di questi anni, tutti i tormenti autoinflitti, non erano forse il bisogno di combattere la paura di morire all'improvviso per la troppa felicità?
Se non sono mai felice, non muoio.
Top Dollar in "The Crow" dice: "L'infanzia finisce quando scopri che un giorno morirai".
Io l'ho mai avuta questa inconsapevolezza, dato che sono una bambina di quattro anni terrorizzata, e incastrata nel corpo di una trentunenne? 

venerdì 26 novembre 2010

2005-2010

Questa mattina nevica come cinque anni fa.
Sono cinque anni più matura, almeno dieci chili più grassa, mille volte più serena, solo un po' triste in questo momento perché non sei qui ma fuori a lavorare, e perché non c'è nessun viaggio che ci aspetta il 28 novembre come nel 2005, e quasi completamente diversa da quella ragazza che è arrivata in ritardo anche il giorno delle sue nozze (colpa dell'estetista, non mia!!!!).
Ma la cosa più importante è che sono ancora al tuo fianco, e tu al mio.

Ti amo, Topo ♥

giovedì 25 novembre 2010

Prendi Quello

È stupendo, per non dire MERAVIGLIOSO, scoprire che a distanza di 16 anni nel momento in cui gli adulti supponenti suppongono che ormai abbia "messo la testa a posto", io continuo a prendermi delle vere e proprie sbandate musicali (che tradotto in altri termini significa che a trentun'anni sbavo per i gruppi ESATTAMENTE come quando di anni ne avevo quattordici).
Tanto per stare in tema, ho appena guardato il video dell'ospitata dei Take That a X-Factor che ho beccato per caso in rete, e di lì mi sono persa dietro una lunga serie di vecchi video degli anni Novanta, scoprendo così che conosco ancora tutti i testi delle canzoni a memoria, che ci sono tante cose che mi mancano della scuola e della mia gioventù nonostante le sfighe e i periodi esageratamente neri, e che per l'appunto, le mie reazioni emotive, il mio attaccamento morboso ai video, l'ebbrezza totalizzante della musica e delle parole che non mi fanno pensare/parlare d'altro per giorni interi, ecco, tutto questo è rimasto inalterato, com'era nell'adolescenza.
Che bello essere idioti.
Comunque con permesso, vorrei dire che Gary è maturato assai bene e che con la voce fa la sua porca figura, Robbie è UN GRANDE (voce *__* presenza scenica superba), Howard e Jason sono sempre in forma, ma ci sarebbe voluto un balletto per rendersene conto e Marcolino...dai, non lo fate cantare per piacere! Che lui è comunque un componente della band, è sempre carino e coccoloso (secondo me è Dorian Gray...in quindici anni non è cambiato di una virgola e la cosa un po' mi puzza ¬.¬ sei Dorian Gray, ammettilo!) ma non fatelo cantare, dai, su, che non ce la fa!!
Per concludere, io non sono un'esperta di musica, ascolto quello che mi piace a prescindere dal genere e morta lì, e da ciò si evince che sono facilmente invischiabile in lunghe diatribe a proposito del rock che è meglio del pop e argomenti simili nelle quali risulterei inevitabilmente priva di argomentazioni per ribattere perciò non ci provate neanche, a invischiarmi (risponderei con una improduttiva alzata di spalle e un "Ahn, vabè..." che sta per "E chi se ne fotte") ma lasciatemi dire, alla fine di questo mio fraseggio arzigogolato (O.o), che i Take That erano (e sono) maledettamente bravi nel loro genere, e che la cosa piaccia o meno ai critici, hanno pur sempre fatto una generazione.

PS:
Tra le tante, a distanza di anni, la mia preferita resta sempre ANOTHER CRACK IN MY HEART ♥

mercoledì 24 novembre 2010

GROW UP

Ok, ho capito che mi posso fare da parte.
Più chiaro di così il messaggio non poteva arrivarmi, ma va bene, sottoscrivo senza alcun problema perché sembra incredibile detto da me, ma non mi sto ripetendo il solito: "Ah, ma chi se ne frega!!" che vuol sottintendere "Me ne frega eccome..."...è che proprio non ce la faccio a mettermi qui a fabbricarmi una tonnellata e mezza di paranoie.
Quando ho detto alla Ele che ero stanca di farmi le seghe mentali, perché se nella vita arrivi a toccare il fondo mille volte vuol dire che di pare te ne sei fatte a non finire, ero sincera e non ho cambiato idea. Quella parte di me che sotto sotto sperava in una risposta diversa, e che si immaginava un riavvicinamento (lento, graduale, ma almeno possibile) ha sanguinato un po' ma va bene così, perché come insegna Krishnananda non ha senso rinnegare il nostro bambino emotivo. Fa parte di noi, e possiamo guarirlo solo se cerchiamo di capirlo, e allora capisco che anche se dicevo "Hey, non mi aspetto niente" qualcosa in realtà la volevo, e se non averla ottenuta non mi sta bene è un problema solo mio.
Ma sono contenta di constatare che questa "fase" ha avuto vita breve.
Ho pensato "Pazienza, me ne farò una ragione" perché si sopravvive a queste cose. Ho pensato che va bene così perché quando ho detto di essere stanca di farmi le seghe mentali ero sincera con la mia interlocutrice, ma soprattutto con me stessa. 
A Lennie avrei avuto ancora una montagna di cose da dire...che ha avuto ragione di pensare che un giorno avrei potuto "buttare" qualunque cosa che poteva ricordarmi un'amicizia finita, perché per come ero una volta avrei reagito così, ma che adesso è diverso, e non c'è niente che butterei via a prescindere da come sono andate le cose. Al contrario, tutto quello che riesco a pensare è che sono fortunata ad avere così tanti bei ricordi perché c'è chi non ne ha e non ne ha mai avuti, o chi come me fino a un po' di tempo fa, si guardava alle spalle solo per recriminare, colpevolizzarsi o notare le mancanze. E vorrei anche dirle che non l'ho messa su un piedistallo quando non se lo meritava (e in ogni caso quello che io penso di lei non conta un cazzo. NON DEVE contare un cazzo) ma che quelle buone qualità le aveva tutte, solo che io a volte le vedevo e a volte no, ma non significa che non ci fossero, o che avessi un'opinione esagerata di lei. Del resto, sotto le nuvole il sole splende anche se non lo vediamo.
E poi, e poi...altro, ma così lo scambio di posta non avrebbe più fine, e troverei il modo di diventare pressante, e dopotutto quello che dovevamo dirci ce lo siamo dette con sincerità, allora fine della storia.
Ieri ho detto che quando amiamo davvero qualcuno ci importa solo della sua felicità, e la sofferenza che proviamo per la sua mancanza se non fa più parte della nostra vita (o il senso di colpa per il pensiero di essere stati la causa di una rottura...i famosi "Se non avessi detto, se allora avessi fatto..."...) può passare in secondo piano.
E allora che passi in secondo piano.
Che crescere non sia facile lo sapevo, l'importante è non dimenticarmi che è possibile.

martedì 23 novembre 2010

Go On

Devo solo smettere di pensare che questo è un momento di cui abbiamo parlato tante volte, che abbiamo "sognato" per così dire, perché se ci penso mi fa male il cuore, e direi che ne faccio volentieri a meno. Non è per farti una colpa di qualcosa, né per farla a me, ormai quello che avevo da dire l'ho detto e so esattamente come stanno le cose. La mia è solo una semplice constatazione.
Ma del resto, non ho mai pensato che sarebbe stato facile andare avanti...

lunedì 22 novembre 2010

LOVE IS THE ANSWER

Stamattina dopo essermi fatta un pianto mi sono accorta di non avere il fazzoletto per asciugarmi gli occhi, allora ho preso al volo una salvietta e mi sono pigiata ben bene le dita nelle orbite. Quando ho riaperto gli occhi ho visto questo:


Certe volte penso sul serio che la vita sia magica (e non me ne frega un piffero se sembro sdolcinata...)...


(...and after all, you're my wonderwall...)

domenica 21 novembre 2010

EFFETTO MADELEINE

TANTO PER CAMBIARE oggi piove, che si fa?
Si va alla Comet (di domenica è un suicidio -___-).
Andiamo alla Comet allora, dove tu compri una tivì nuova col digitale incorporato che non potremo usare prima del 30 novembre, e io altri tre economici della Feltrinelli perché insomma, dei libri da leggere proprio mi mancavano.
Ma prima andiamo al Brico Center, dove tu compri i chiodi e io faccio un tuffo nel passato con le penne PROFUMATE ALLA FRUTTA

"...oddio...! CHE ODORE DI SCUOLA *sniff sniff* Che schifo, quanto odiavo andare a scuola...però mi piace ricordare le cose che odiavo. Mi aiuta a rendermi conto di quanto sono felice ADESSO!"


*PS: alzarmi alle sette di domenica mattina mi ha fatto riprovare l'ebbrezza che provavo andando a letto alle cinque antelucane infrasettimana.
"CIAO, sono la tizia spettinata in vestaglia rossa a pallini bianchi che sorbendo un Nescafè, guarda la pioggia e il vicinato che dorme..."...

*PS²: COMPITO DEL GIORNO.
Date le tabelle 1 -"I BISOGNI ESSENZIALI" e 2- "I BUCHI ENERGETICI", dove con "buchi energetici" si intendono quei "bisogni essenziali" di amore, protezione e sicurezza che sono stati frustrati nell'infanzia, rispondete alle seguenti domande:

1) Ripercorrete la lista dei bisogni essenziali. Chiedetevi: "Ho un buco connesso a questi bisogni?"
Non ho UN buco, ho UN COLABRODO!

2) Focalizzatevi su quel particolare bisogno e chiedetevi: "Come questo buco condiziona il modo in cui mi relaziono agli altri e alla vita?"
PASSO!

3) State con questo buco e chiedetevi: "Come sento questo buco dentro di me?"
FORTE E CHIARO!

(Cit. "Uscire dalla paura -rompere l'identificazione col bambino emozionale" di Krishnananda che mi perdonerà il sarcasmo, perché in fondo non è colpa mia se ho avuto una famiglia di cacca).

venerdì 19 novembre 2010

NICE FRIDAY

Carletto surfista sopra un mare di appunti (e cucina sullo sfondo) ovvero: "Io ce li ho sempre, cinque minuti da perdere"...
HAVE A NICE FRIDAY ^^

mercoledì 17 novembre 2010

FELIX

Vorrei che sapessi quanto sono felice in questo momento.
Sembra che non sia cambiato niente e invece è cambiato tutto, credo solo nella mia testa, ma questi sono dettagli.
Adesso posso andare avanti sul serio, e dedicarti ogni giorno un pensiero come ho sempre fatto, ma stavolta senza pretendere qualcosa in cambio.

martedì 16 novembre 2010

A VOLTE VERGOGNARSI DI SE STESSI È TERAPEUTICO

Sento il bisogno di dichiarare pubblicamente il mio amore e la mia stima per Krishnananda (alias Thomas Trobe), in primo luogo perché pur essendo un maestro spirituale non mi si rivolge come tale, ma mi parla da essere umano che ancora si inalbera come una scimmia se qualcuno gli dà dei consigli non proprio richiesti. Certo, al contrario di me lui sa come reagire di fronte a questi atteggiamenti nel modo corretto, ma rimane il fatto che non rinnega la sua, chiamiamola "umanità". Questo non significa che altri grandi maestri di cui ho letto si siano posti su un piedistallo e mi abbiano fatto la predica, significa solo che mi sono sentita più vicina a quest'uomo che mi ha raccontato di come senta ancora il suo Bambino Emotivo che gli tomella i marroni, piuttosto che a chi di questo bambino ne parla al passato.
In secondo luogo, gli voglio bene perché in ogni pagina che leggo del suo libro ci ritrovo me stessa, con la conseguenza che un po' mi vergogno, e un po' rotolo (il rotolamento è dovuto al fatto che mi piace pensare che c'è qualcun altro al mondo che sta messo come me).

"Infine, quando siamo nello stato mentale del bambino, speriamo magicamente che arrivi la persona giusta a liberarci da ogni nostra paura e dal nostro dolore, speriamo di venire liberati dalla solitudine e da tutto ciò che ci affligge. Cerchiamo di cambiare amici e amanti in ciò che vorremmo che fossero, oppure andiamo da qualcun altro sperando che questi soddisferà finalmente le nostre aspettative. In entrambi i casi non dovremo sentire il dolore della solitudine quando ci deluderanno. Il nostro bambino emozionale non può vedere le cose così come sono perché le idealizza: ha bisogno di sentirsi al sicuro e mettere ordine nel proprio mondo interiore. Quello che fa è semplicemente immaginarsi che le cose sono così come vuole che siano, mette certe persone su un piedistallo e vive nella speranza e nell'illusione" (ma dai?...*firulì firulà*)


"Il secondo tipo di comportamento del bambino emozionale è l'avere aspettative.
Solitamente crediamo che le nostre aspettative siano del tutto ragionevoli e questo mi sembra il modello di comportamento cui è più difficile portare consapevolezza. Ci afferriamo alle nostre aspettative con la testardaggine di un mulo, perché il risvolto della medaglia è la solitudine: lasciare andare le aspettative è un risveglio doloroso, significa ritrovarsi in un mondo che non è come il nostro bambino emozionale vorrebbe che fosse" (*firulì firulà*²)

"Ho aspettative su come la gente mi dovrebbe trattare, su quanto e come dovrebbe amarmi, sul fatto che dovrebbe riconoscere la mia creatività, su quanto pronti e responsabili gli altri dovrebbero essere nel darmi ciò che voglio e nell'anticipare i miei sentimenti e i miei stati d'animo. Ho grandi aspettative sull'essere compreso...ne ho anche sul tempo farà domani! E se le mie aspettative non sono soddisfatte reagisco. A volte accuso, altre volte tengo il broncio, oppure fingo di essere indifferente. Di solito divento irritabile. Spesso non sono nemmeno consapevole di un'aspettativa finché non viene frustrata, mi sento irritato senza sapere perché, ma la ragione è sempre la stessa: non sta accadendo ciò che vorrei che accadesse" (...co-come? Sta parlando di me? Ma no, non sta mica parlando di me, figuriamoci se io mi riconosco in codesto quadretto...*firulì firulà*³)

Si capisce adesso perché gli voglio così tanto bene?
Krishnananda mon amour ♥

NB: i brani sono tratti dal libro "Uscire dalla paura -rompere l'identificazione col bambino emozionale". Seriamente e vivamente consigliato.

lunedì 15 novembre 2010

STOP

Ok, ho dato abbastanza.
Bambina emotiva che sei in me non ti rinnego, ti comprendo, ma adesso basta.

domenica 14 novembre 2010

#daicazzo

Dai porcodisel, PARLAMI!
DAI CAZZO!!!!!

C.C.

Oggi mi voglio male.
Niente Venezia, è troppo grigio e troppo umido.
Finisco il caffelatte e vado al centro commerciale, che in apertura domenicale equivale a suicidarsi.
Magari ritrovo la mia dimensione dopo la tormentata notte appena trascorsa.

Ti amo, davvero, ma stai diventando il mio incubo quotidiano!

P(ost) P(ost)

Capiterà anche a qualcun altro, di aver paura di andare a dormire?
Di guardare ossessivamente il quadrante luminoso della radiosveglia pensando "Non vedo l'ora che sia mattina..." o di svegliarsi nel cuore della notte e sperare che sia un'ora decente per alzarsi, e poi non riuscire a tirarsi su dal letto quando la sveglia effettivamente suona?
Ieri notte digitavo nel sonno, e cliccavo su uno schermo di pc grande come tutta la parete della mia camera da letto. Una cosa mostruosa.
Credo che stanotte non andrò a dormire, farò una maratona di qualcosa, e domani andrò a Venezia per addormentarmi in treno.

SOTTO TREMILA

Sono presa male.
Un bel po' male.
Ma mica con gli scritti, no, intendevo col cervello.

Questi sono i post-it che lascio in giro per casa, casomai mi dimenticassi che insieme a quello che mi fa schifo non faccio neanche più quello che mi piace...

giovedì 11 novembre 2010

MOMENTO DI MASOCHISTICO GODIMENTO

Dovrei andare a mettere il pigiama, leggere e programmare (stavolta per bene...) e invece? Non starò per caso sfogliando Quella Cartella (notare bene la scelta non casuale di maiuscole/corsivo)??!
Sì, ma stavolta non è perché mi voglio male.
Stavolta succede perché una parte di me, stronza e tenace, ancora si aggrappa all'affetto e allora è lì, a grattare il fondo del barile per recuperare tutto quello che c'è rimasto di buono, con me che l'assecondo perché ho scoperto che se faccio così, tornare ad essere l'isola sperduta che ero prima del tuo arrivo mi fa molto meno male.

Stasera non ho scritto un cazzo.
Volevo "fare" (la produttività anzitutto) ma sentivo che era necessario aprirmi una paginetta di Facebook per "Deliri e Ossessioni" e ci ho perso delle ore, perché in certe cose sono ancora lenta come la digestione del pranzo di Natale, e allora potevo forse andare a dormire senza aver scritto qualcosina? Un piccolo post stronzo da sentimentalemo del cazzo? 
Eh no.
Toglietemi tutto, ma non il mio quotidiano, masochistico godimento!

mercoledì 10 novembre 2010

I SOGNI SON DESIDERI (che nessuno ti scassi le palle per qualche ora)

Ieri sera prima di addormentarmi ho pensato: "Mi programmo un sogno".
Non lo facevo da un po' e non credevo di riuscirci così al primo colpo, invece mi è andata bene. Fino ad un certo punto almeno, cioè fino a quando, mentre we were having so much fun, è arrivato il terzo in comodo. Anzi, la terza in comoda.
Poi mi stupisco che la mattina ho la faccia da uovo sbattuto...

martedì 9 novembre 2010

Ci andrai, lo so.
Lo farai.
E io qui come una cogliona a pensare a tutto quello che ho sbagliato.
Ma del resto è vero, mica è un tuo problema, la mia coglionaggine...

FUS(A)O ORARIO

Ero nel fuso orario di Taipei, ecco perché non mi tornavano i conti O.o
Quando si dice "La genialità offuscata dai pensieri stupidi" ...dove con "Pensieri Stupidi" si intenda aria fritta, ovvero tutto quello che concerne il passato remoto che più remoto non si può.
Che poi oggi in realtà ho scoperto di avere un nuovo limite, che non ha niente a che fare con il limite massimo di stiramento del mio tendine radiale al fine di raggiungere il bottiglione di Dash che sta sul ripiano più alto della lavanderia (ma vaffanculo, perché non ho montato dei ripiani a misura di hobbit quella volta?!??!?!) ma riguarda quello che proprio non posso accettare e non per una questione di principio (per una volta che non faccio questioni di principio mi dovrei inciuccare) ma perché mi spezza il cuore.
Vabè, tanto l'ho fatto fare coi mattoncini Lego, così si rompe e si rimette insieme in un paio di click. Tiè! 
Sono un'isola, sì o no?
Sono autosufficiente.

UMIDITÁ

Tanto per cambiare stamattina piove.
Inizia a venirmi il vago sospetto che venti giornate di pioggia e tempo grigio di fila mi stiano un po' guastando l'umore. La casa è una spugna, ci stanno crescendo dentro i funghi.
Come mi piace questo autunno...

lunedì 8 novembre 2010

LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI!

Oibò, cosa vedo?
Parrebbe quasi LA PRIMA RECENSIONE AL MIO LIBRO...aaaaaaaaaaahhhh...!!
Mi concedete di essere tronfia, untuosa e compiaciuta per un po'?
Dopotutto è la mia prima recensione... ♥

Memorie dal sottosuolo

“Ma questi sono solo bei sogni. Oh, ditemi, chi è stato il primo a dichiarare, chi è stato il primo a proclamare che l’uomo compie infamie solo perché non conosce i suoi veri interessi; e che, se lo si illuminasse, se gli si aprissero gli occhi sui suoi veri e normali interessi, allora l’uomo smetterebbe subito di compiere infamie, diventerebbe subito buono e nobile, perché, essendo illuminato e comprendendo i suoi veri vantaggi, vedrebbe appunto nel bene il suo proprio vantaggio, ed è noto che nessun uomo può agire consapevolmente contro i propri interessi, dunque, per così dire, si metterebbe a fare del bene per necessità? O infante! O puro e innocente fanciullo! Ma, in primo luogo, quando mai è successo, in tutti questi millenni, che l’uomo abbia agito solo per il suo semplice vantaggio? Che dire dei milioni di fatti che testimoniano come gli uomini consapevolmente, cioè comprendendo a pieno i propri veri vantaggi, li abbiano lasciati in secondo piano e si siano gettati su un’altra strada, a rischio, a casaccio, senza esserne obbligati da niente e da nessuno, ma appunto solo come se non desiderassero una strada indicata, e testardamente, seguendo il loro arbitrio ne abbiano battuta un’altra, difficile, assurda, cercandola quasi nelle tenebre? E dunque quella testardaggine e quell’arbitrio erano per loro in effetti più piacevoli di qualunque vantaggio…"

Fëdor Dostoevskij

MA LO SCHIFO PUÓ PRENDERE VITA?

Dio grazie che ho finito "Memorie dal sottosuolo" (saltando qualche pagina). Ancora un po' che proseguiva e sarei morta per lo schifo che usciva dalle pagine sotto forma di Slimer e mi si infilava in gola mentre dormivo.
Adesso Kafka o Coe?
Direi qualunque cosa purché non contenga la parola "SCHIFO"!

Off Topic: 
pic di una custodia consunta e sbrindellata ma piena di ricordi (ricapitatami in mano di recente)... ♥

QUESTO POST PUZZA...

Merda, certe volte davvero non mi capisco.
E comunque messe così le cose, I dolori del giovane Werther mi fanno proprio una pluripremiata!

...ho già detto merda?!

sabato 6 novembre 2010

SEMPRE SE

Ok, se riesco a non litigare con nessuno per un anno di fila, FORSE questo blog dura.
Sempre se, beninteso.


Off Topic:
notare bene IL TEMPO che stimola proprio tantissimo a fare cose...
(
)

NON È QUELLO


Non è tanto il fatto di aver sprecato una serata intera a rimettere insieme un blog, è il fatto di averne avuti cinque e di averli cancellati tutti in un colpo solo perché sono una stronza impulsiva.

Vabè, un giorno FORSE diventerò adulta...

PS: noto che finalmente Blogger mi lascia inserire le gif.
Olè!
Il prossimo passo sarà lasciarmele mettere dove voglio io anziché dove vuole lui.

Back on Blogspot

A proposito di fuffa...
Il blog di Wordpress mi fa veramente cagare.
Ciao Blogspot, sono tornata!

...ma dillo, che sentivi la mia mancanza!!!