lunedì 10 gennaio 2011

SESSANTASETTE

Ero a SESSANTASEI post e la cosa non so perché mi dava fastidio.
Meno male che non erano SEICENTOSESSANTASEI post...SEISEISEI...bah, come se me ne fregasse qualcosa dei numeri o avessi paura del diavolo (ho la bibbia satanica a casa e l'ho pure letta senza che mi si spalancasse la porta dell'inferno sotto ai piedi, perciò tre numeri francamente mi fanno un baffo)...

A dire il vero il presente, oltre che SESSANTASETTESIMO post, è anche un ALLEGRO RIEMPITIVO dei cinque minuti di inutilità quotidiana, che insieme alla stesura appunto, di un post assolutamente inutile, comprendono anche il mettere la faccia nella tazza di caffè bollente solo perché mi diverto quando si appannano le lenti degli occhiali.

Ho trascorso gli ultimi tre giorni chiusa in casa a guardare siti, foto e filmati di criptozoologia riuscendo a non vomitare (anzi, a un certo punto ho iniziato addirittura ad atteggiarmi e a fare sparate con una certa sicurezza tipo: "Tzk', dai choè, si vede che è un FAKE!" ) nonché siti e foto sulla porfiria, al che mi sono resa conto di non essere mai stata tanto felice della mia faccia in tutta la mia vita.
E a proposito di felicità, stavo pensando che il lato positivo delle crisi di ipocondria è che quando passano, e quindi mi rendo conto che sono ancora a) viva e b) sana (ovvero non destinata a morire nel giro di pochi giorni tra lacrime e dolore), la vita mi sembra incredibilmente bella anche se è lunedì mattina e piove e le vacanze sono finite (chi se ne frega, in questo momento so solo che ho voglia di pizza margherita anche se sono le 10.40 del mattino).
Detto questo, detto tutto. 
Vado a mettere la faccia nella tazza. Chao! 

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