lunedì 26 dicembre 2011

IL REGALO CHE NON TI ASPETTI

Quest'anno per la prima volta dacché ho memoria mio nonno paterno ha parlato apertamente di me e del papà.
"Io gliel'ho sempre detto: se continui a comportarti come ti stai comportando alla fine quella figlia la perderai e così è stato. Io non l'avrei mai, mai fatta una cosa del genere"
Non credo che lui si sia reso conto del valore che hanno avuto le sue parole, perché per timore di mortificarlo o far soffrire la nonna ho sempre cercato il più possibile di evitare ogni discorso su questo argomento ma il fatto di non poterne parlare, il pensiero che nessuno da quella parte della famiglia si sia mai fatto veramente avanti per me in questo senso ha significato che in fondo non meritavo poi così tanto di lamentarmi e soffrire per quello che mi era successo. Che sia stato proprio il nonno a legittimare la mia sofferenza ha avuto un peso immenso per me, anche se in fondo adesso ci sto molto meno male di una volta per questo. Le parole che gli ho visto uscire dal cuore sono state il regalo più bello che potessi ricevere per questo Natale.
La cosa divertente è che il 23 avevo pensato di mandare qualche riga proprio a mio padre.
Mi ricordavo di avergli scritto all'inizio dell'anno poco dopo essere entrata in terapia e di essere stata piuttosto brusca anche se non a torto, tanto che da quel giorno non l'avevo più sentito, e così mi sono detta che sarebbe stato un bene per entrambi se avessi fatto un passo verso di lui, e immaginavo così che se fossimo riusciti a vederci per Natale ci saremmo potuti scambiare finalmente degli auguri decenti e magari anche un abbraccio. Allora, armata delle migliori intenzioni, sono andata a ripescarmi il suo indirizzo e-mail e già che c'ero ho riletto le ultime righe che gli avevo spedito a marzo.

Sono stata molto dura nella mia mail, è vero e mi dispiace. In realtà non era quello che volevo ma quando l'ho scritta mi sentivo a terra ed ero molto scossa perché quella famosa domenica non mi aspettavo di vederti a pranzo...non ero "pronta" a trascorrere del tempo con te e la cosa mi ha destabilizzata.
Ciò che voglio dirti oggi, e che volevo dirti anche con la prima mail, magari non usando certi termini, è che non ti odio e non ti porto rancore per quello che è successo in passato. Lo so che gli esseri umani non sono infallibili, come so che io stessa a volte anche senza volerlo, ho fatto del male a persone che consideravo care, e come io desidero di essere perdonata per i miei errori è giusto che conceda anche agli altri lo stesso perdono.
Il punto è che non posso sforzarmi di volerti bene, ecco quello che intendevo dire.
Ero arrabbiata con te, lo sono stata per tanto tempo e lo sono stata anche quella domenica ma non perché tu sia stato un cattivo padre con me, ero arrabbiata perché non sei stato un padre né buono, né cattivo, né così-così. Non ci sei stato e basta.
Adesso le cose sono diverse, ho 32 anni e non ho più bisogno dell'approvazione degli altri ma quand'ero piccola, come ogni figlia, avevo bisogno di te, della tua presenza e del tuo amore. Ormai il passato è passato e mi rendo perciò conto che è assurdo continuare a portare rancore per qualcosa che nessuno potrà mai cambiare però cerca di capirmi, quella bambina arrabbiata e bisognosa è ancora dentro di me e a volte ritorna e io ne soffro, e ho bisogno di buttare fuori questa sofferenza. Non lo faccio con odio o con la precisa intenzione di ferirti. Può darsi senz'altro che io lo abbia fatto in passato, perché l'immaturità a volte ci fa fare e dire cose sopra le righe e di cui neanche ci rendiamo conto, ma adesso non sono più quella ragazzina, ho un'altra maturità.
Credo infine che la vita sia fatta di scelte più o meno consapevoli, e ogni scelta che facciamo comporta delle conseguenze.
Tu hai fatto le tue scelte e io non ti condanno per questo, però adesso devi accettare la conseguenza che ne è derivata, e cioè il fatto che non ti amo come genitore. Non voglio causare la sofferenza di nessuno, nemmeno la mia, e sarò felice se qualche volta potremo parlare e stare ancora insieme per qualche ora, però non fingerò né mi sforzerò mai di volerti bene. Farò del mio meglio per vedere il buono che c'è in te, anche se non l'ho visto in passato, e così so che tu farai del tuo meglio per capire i miei stati d'animo e non forzare le cose. Non ti giudico come padre di Richard perché non ne ho nessun diritto, anzi, cerco di non giudicarti più in generale, ti dico soltanto quello che provo e che riguarda me e te e nessun altro.
Io e te siamo partiti col piede sbagliato trent'anni fa. Pazienza, quel che è stato è stato, ma lo strappo a me ha fatto tanto male, e certe ferite hanno bisogno di lungo tempo per poter guarire, altre non guariscono mai, ma ciò non significa che tu sia una persona terribile o che io non sia degna d'amore come ho pensato per tutta la vita.
Credo che la cosa importante adesso sia ascoltare quello che abbiamo dentro e agire di conseguenza, perciò è giusto che tu dica e ti comporti come ti viene spontaneo con me, e io farò altrettanto. Adesso sai come stanno le cose davvero, e che la mia ritrosia e la mia rabbia non sono strumenti che uso per ferirti, ma solo momenti della mia vita che devo superare per poter guarire.

Non ce l'ho più fatta a mandargli gli auguri e nemmeno a pensare di riabbracciarlo, perché di quella durezza che ricordavo in tutta onestà qui non ne ho trovata nemmeno una briciola. Mi è sembrato anzi di essere stata fin troppo comprensiva con lui, quando dovrebbe accadere il contrario giacché non sono stata io a scaricare mio padre per andarmene a scegliere un altro.
Sono trascorsi nove mesi da queste righe e dopo una vita passata a non fare niente per me, a disinteressarsi completamente della mia esistenza lui si è sentito così offeso da non avermi mai più degnata di una risposta o di un qualunque altro cenno. La dottoressa mi dice di scrivergli lo stesso, ogni tanto, di mandargli cenni della mia esistenza per non dovermene pentire un giorno, suppongo quando lui sarà vecchio e morente, ma io non ci riesco, e l'orgoglio non c'entra niente. Continuo a non odiarlo ma credo che quell'uomo non mi meriti, che non si meriti il mio tempo, la mia energia e le mie attenzioni con la stessa fermezza con la quale lui crede di aver diritto al mio amore.
In ogni caso il 25 ci siamo schivati, perciò ho risolto tutti i miei problemi in questo senso.
Quanto al resto, e parlando di profezie che si autoadempiono, la mamma aveva già deciso il 22 che la torta di compleanno che avevamo ordinato per il nonno avrebbe fatto cilecca e così è stato, dato che il festeggiato e lo zio per cui abbiamo ordinato una bignolata anziché il ricciolo di frutta come l'anno scorso si sono lagnati perché c'era troppa cioccolata.
Mia mamma lavora nell'UFFICIO COMPLICAZIONE AFFARI SEMPLICI.
E per finire niente, ho mangiato così tanto zucchero in questi ultimi tre giorni che credo non ne vorrò più per il resto della mia vita, oggi sono inciampata sui tacchi STANDO FERMA e non so come sono riuscita a non rompermi neanche un osso e alla fine ho scritto un post troppo serio quando avrei tanto voluto buttarla un po' in vacca, e notare come ogni anno la mia emotività faccia dei progressi.
Vabè, sarà per il Natale prossimo...

domenica 18 dicembre 2011

VALE FATTI CURARE!

Per TORINO 2009


Un momentino di sclero a cena...
(notare BENE la cremina di aceto
balsamico intorno al piatto
che da al tutto un che di
novelle cuisine)

NATALE 2011:
quando dei semplici biscotti di zenzero
NON BASTANO!!

Limitarsi a mangiare le cose
anziché farci delle scritte
no, eh???!!!!

venerdì 16 dicembre 2011

A proposito di TANTA MA TANTA fuffa...

Not PRETTY sure, SURE SURE!
Oggi c'è un tempo che definirlo da lupi è fargli un favore, fa un freddo porco, piove, sono le due e venti del pomeriggio ed è già buio: ho bisogno di un post con delle cazzate a random e "A proposito di TANTA fuffa..." per tirarmi su.
Allora, per cominciare ieri notte ho fatto per la prima volta benzina da sola al self service e...vabè, vi sento già ridere tutti. Per me la benzina fai da te è sempre stata un limite da quella prima volta che ci ho provato anni fa e non sono riuscita nemmeno a svitare il tappo del serbatoio e ci sono rimasta malissimo, ma come vuole il detto "Quando l'acqua tocca il culo si impara a nuotare" ieri tornando da Pravisdomini o cacciavo dentro benzina, o spingevo la macchina fino a casa da Spinea. Allora ho fatto la cosa che faccio sempre quando sono da sola e devo uscire da una delle mie zone di comfort (in questo specifico caso costituita dal benzinaro, affettuosamente noto anche come"Uomo del pompone" che mi mette benzina): ho chiamato il Topo.
"TOPO, DEVO FARE BENZINA DA SOLA, DAMMI SUPPORTO MORALE!"
Alla seguente affermazione accompagnata da una leggera nota di panico nella voce è seguito un dialogo surreale a base di "Aspetta che infilo il pompone, schiaccio forte, un attimo che gli do un'ultima sgrullata", dopodiché ho pagato e mi sono rimessa in strada come se avessi appena vinto un Premio Nobel.
Ma voi già tutti così esperti di self service non potete capire la mia gioia.
In seconda battuta parliamo un attimo della Persy.
Anzi no, perché è una grandissima puttana e non la voglio più ascoltare.
Allora parliamo un attimo di quanto sono ancora incazzata con mia mamma.
Anzi no, perché se non smetto di dare energia a queste situazioni non smetterà di venirmi mal di testa e mal di stomaco.
Allora prendiamo per un istante in esame il corriere espresso a cui non ho chiesto quando consegnerà le mie strenne e che mi sta facendo pensare, e soprattutto temere, che arriveranno per la befana e che facevo prima con un piccione viaggiatore.
Oppure facciamo che per il tempo che mi occorrerà a mettere insieme questo post penserò a quello che funziona nella mia vita anziché a tutto quello che va tristemente a rotoli.
Nelle ultime 24 ore ho mangiato una quantità di cioccolatini alla menta tale per cui non riesco a calcolare il mio attuale livello di libidine. Ho mal di pancia ma chi se ne sbatte, e poi solo Iddio sa che scariche di adrenalina ricevo ogni volta che ci sono visite in questo blog dall'Inghilterra/Irlanda, tipo oggi che me ne sono accorta e ciao ciao, ho perso il contatto col pianeta Terra e adesso vivo in una landa spensierata che sta a metà strada tra Pufflandia e il Mondo dei Minipony -voo-ola mio Minipony, voo-ola mio Minipony dai voo-ola mio Minipony, quante avventure tu vivrai!
Vorrei che l'Universo ricominciasse a darmi ogni giorno questi segni di totale sintonia, queste sue speciali pacchette sulle spalle *pat-pat* indicative del fatto che sono sulla giusta strada verso l'erotomania il futuro che voglio, questi segni divini sei un'erotomane, scendi a patti con questa realtà che solo lui sa darmi, un po' come quando sto pensando alla Puccettina e lei mi manda un messaggio e io saltello sul posto mezzora oltre che un'erotomane sei anche una BiMbAmInKia.
Ma forse voi persone normali ed equilibrate non potete capire neanche questo e io non ve ne posso fare una colpa, ma dovete sapere che quando una persona ha addosso come me una quantità di mefitici fiati familiari ma vuole essere se stessa si inventa di tutto pur di liberarsene, perché la verità tra le cazzate è che a sentire loro niente di quello che faccio va bene e niente di quello che sono è giusto, e allora io dico tanto vale essere come mi pare e sognare quello che mi pare e tutti loro che si attacchino al tram.

martedì 13 dicembre 2011

POTREI SCRIVERLO CON ELEGANZA MA NON MI VA: AVETE ROTTO LA MINCHIA!

Non mi piace scrivere post quando sono triste o quando sono incazzata ma come spesso succede non posso farne a meno.
Non lo dico per tirarmela e sembrare la grafomane che non sono, ma è così che stanno le cose: quando sono triste, quando ho paura o sono incazzata se non ho il pc acceso mi ritrovo come per magia con una penna in mano e un foglio che si riempie presto di un po' di tutto. Perché l'ho sempre fatto, fin da quando ero piccola, un po' come gli autolesionisti che si tagliano per trovare sollievo solo che la mia compulsione fa meno male (se non spedisco i miei parti letterari, e molto spesso non lo faccio) e volendo non lascia segni. A volte non mi serve a un cazzo, io scrivo e scrivo e scrivo e riempio quaderni, poi li rileggo a distanza di anni e mi accorgo che sto scrivendo sempre le solite cose, quindi non ho fatto progressi, quindi questa cosa che scrivere è terapeutico è vera ma anche no, o forse non è vera per me o forse non lo so. I miei diari, i post it, i foglietti, le fotocopie smangiucchiate e sputacchiate dalla stampante, i cartoni della pizza e chissà cos'altro sono come gli avverbi nel romanzo di Gardumi, se li metti tutti in fila o se conti le parole ti esce un numero spaventosamente grande, tipo la circonferenza della Terra. A volte penso di non farci davvero niente con tutte quelle parole ma alla fine mi fanno un po' compagnia quando non c'è nessuno con cui parlare o quando io non voglio parlare con nessuno, perché mi piace fare la vittima però è anche vero che di persone disposte ad ascoltarmi ce ne sono sempre ma non sempre sono quelle di cui ho bisogno, e non perché siano loro ad avere qualcosa di sbagliato ma perché solo io mi posso sistemare certi casini, non c'è niente da fare. Ci sono tante parole che non riesco a dire, o che dette sono brutte e cattive ma scritte prendono un'altra forma, come la rabbia che se la esprimi la sputi e fa male ma se la metti nero su bianco puoi anche trasformarla in qualcosa di elegante.
Sono tanto arrabbiata ma anche stanca, così tanto che ancora non ho capito qual è il piatto della bilancia che pesa di più. 
Stando in tema di
"Ma tu
che cazzo vuoi dalla vita
lo sai sì o no?"

ecco lì la lettera sulla mano
che ogni anno mi chiedi,
e che ogni anno non ti va bene.
Sono arrabbiata perché ho cercato di dialogare con la mia parte odiosa, ho cercato di darle spazio e di mostrarle che insieme possiamo creare qualcosa di buono, che cooperando possiamo far nascere qualcosa come un romanzo, tipo io ci metto le parole e tu ci metti la costanza e il rigore ma invece no, no, quella parte ha dovuto rovinare tutto, le ho dato un po' di spazio e giusto un pezzettino di unghia per essere indulgente, per essere comprensiva, e lei si è presa tutto il braccio fino alla spalla e forse anche più in su e allora io dico adesso basta Persefone, hai superato il limite. Non ti ascolterò mai più, non ci sarà più nessun appello. Ti ho offerto una possibilità e tu ci hai sputato sopra perché tu non sai fare altro che rovinare tutto, che ricordarmi che sono una donna indegna perché non faccio altro che commettere errori. Errori tutta la vita. Sì, di errori ne commetto tanti, il più grosso che ho commesso di recente è stato quello di ascoltarti e darti un'altra volta la mia energia perché in fondo sono fatta così, perché sono buona, perché sono paziente.
Oggi ho realizzato che quella voce è la voce di mia mamma e la cosa mi ha fatto sanguinare il cuore perché la mia mamma è una ferita sempre aperta che non si rimargina mai, perché non riesco a scegliere consapevolmente di essere un'altra causa di sofferenza per lei, perché il pensiero mi terrorizza, non riesco a dirle chiaro e tondo che certe libertà con me non se le deve più prendere però è un tormento, se non riesco a dare alle sue parole il giusto peso che hanno, e permetto loro di entrami nell'anima e farmi male. Non è lei che deve cambiare, sono io a doverlo fare e a trovare la cosa ancora un po' difficile, perché vorrei che non mi importasse ma invece mi importa di quello che mi dice, quando mi dice che sì, in effetti se mi avesse avuta davanti in certe occasioni mi avrebbe volentieri presa a sberle, come se a sbagliare fossi sempre e soltanto io e non lei, o quando mi dice che eh, con tutte le fortune che ho sarei da prendere a schiaffoni quando mi lamento, come se lei sapesse che cosa provo e che cosa ho passato per colpa sua, o come se lamentarmi fosse un passatempo con cui mi diletto tra una faccenda e l'altra. La cosa bella è che contrariamente a tutto il resto del mondo io non le manco di rispetto e non le ho mai rinfacciato gli errori che ha fatto, ma lei è come Persefone, che se una cosa la faccio giusta potevo comunque farla meglio, se la sbaglio beh è ovvio, e non bisogna lasciarmela passare, non sia mai che ci sia un giorno della mia vita in cui non mi sento colpevole per qualche motivo.
Detto tutto ciò, a mio uso e sfogo, aggiungo soltanto che ho lasciato le lezioni di danza del ventre. Non facevano per me. La ragazza del corso avanzato che arriva mezzora prima, si siede nell'angolino e mi guarda sorridendo tutto il tempo non era compresa nel pacchetto, e non ce la voglio, mi mette a disagio quella sua espressione compassionevole da "Non sentirti spastica, tra mille lezioni sarai brava come me". Non hai una vita fuori dalla sala da ballo? Forse è ora che te ne fai una, porco cazzo. E non ho grande passione neanche per l'insegnante che non conta mai i passi e non fa due volte la stessa coreografia. "A me piace inventare, improvvisare" ...ma grazie al cazzo, anche a me piacerebbe improvvisare se solo mi dessi le basi per farlo, basi che sono la merce per cui ho pagato.
Insomma, tanto per fare un riassunto ci sono cose che potrei lasciar perdere o magari scrivere con eleganza, ma oggi proprio non mi va: MI AVETE ROTTO LA MINCHIA!!!

martedì 6 dicembre 2011

AFTER 3 (a.m.)

Ciao, ho appena finito di scrivere un romanzo in un tempo personalmente da record e tra quattro ore mi dovrei alzare per andare a lezione di yoga. 
Che dite, faccio un after?!
Fuck Yea Mode:
INTENSAMENTE ON
Comunque devo un grazie IMMENSO a quella pazza della Persy che mi fa finire le cose anche se le ripeto per ore che "Non ce la possiamo fare, È TARDI PERSY, fidati di me! Guarda l'ora diobono!!" ma lei mi tira due sberle e "Dai dai, ci sfondiamo l'ultima vaschetta di marmellata di ciliegie e ce la facciamo, dai che ce la facciamo!"
Persy, dove sarei senza di te?!
Vabè, vado a dormire, sono emotivamente provata da questa fatica letteraria, sul finale mi è pure scappata una lacrima che manco quando mi sono sposata l'ho fatta.
COOL STORY, BRO!!!

PS: ecco le ultime tre parti di UNDER MY SKIN che ho finito ieri ma che fingo di aver finito il 30 novembre perché con Blogger posso barare sulle date dohohohohohoho!!!!!!

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 28
UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 29
UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 30 (THE END)

sabato 3 dicembre 2011

LA NOTTE ETERNA DEL CONIGLIO

Sarà che sono fedele agli insegnamenti di King sugli avverbi, il che non significa affatto che io sia brava a gestirli ma significa piuttosto che so riconoscere quando gli altri non lo fanno (credo sia per via di quella storia della pagliuzza nell'occhio dell'altro e la trave nel nostro, YOU KNOW...), ma questo libro di Gardumi ho fatto una fatica a digerirlo che Dio solo lo sa, e giuro che non ho pregiudizi perché è uno scrittore italiano. E poi il mio è solo un giudizio personale, condivisibile o meno.
Il plot è interessante: un disastro nucleare su scala mondiale e un assassino che si aggira tra i pochissimi sopravvissuti. 
Promette tensione, mistero e suspense, ma poi ti ritrovi con frasi che contengono un avverbio ogni tre per due, un personaggio che parla con la "evve" moscia e la protagonista che usa il termine "ideuzza".
"Mi è venuta un'ideuzza".
Dei aiutatemi voi.

Ditemi pure che sono una piattola, ditemi che sono snob, chiedetemi chi mi credo di essere ma io resto fedele alle mie affermazioni.
Un personaggio che parla in questo modo: «Noi abbiamo chiuso, non volevamo vedeve quell'ovvibile cosa un secondo di più» in un thriller non so, mi fa venire voglia di tirare una craniata in fronte all'autore.
Un ragazzo poco più che ventenne che chiede «Notato qualcosa di significativo, là fuori?»  e dice «Devi restare qui a presidiare il rifugio nel caso io non tornassi, o tornassi ferito» per me non è credibile. Non dico che non lo sia in assoluto, dico che per me un ragazzo così giovane non sceglierebbe termini come significativo o presidiare, ma piuttosto interessante e controllare, che saranno anche più semplici ma mi sembrano più adatti. 
E tanto per finire con la critica iniziale gli avverbi...vogliamo parlare degli avverbi??!

«Avevo l'impressione che Steve, ora non più bloccato dalla tensione di dover prendere direttamente lui le decisioni, si stesse calando automaticamente nel ruolo di suggeritore lucido e scrupoloso, quello che viene a ruota del capo e lo corregge nelle dimenticanze e nelle decisioni affrettate.» e poche righe più avanti «"Ho capito, ho capito" commentò quasi acidamente» e a seguire «Steve protestò debolmente dicendo che poteva tranquillamente iniziare lui e che anche io ero in arretrato di sonno, ma poi obbedì subito quando gli indicai...» e ancora, per finire (perché tanto il romanzo è tutto così) «Mi scoprii a domandarmi come facesse zio Frank a sopportare quell'esperienza per più di pochi minuti, e quando finalmente l'orologio segnò le due e quarantatré e mi liberò da quel compito ingrato sospirai di sollievo più rumorosamente di quanto avessi desiderato.»

Se mettiamo in fila tutti gli avverbi disseminati per lo scritto otterremo la circonferenza del pianeta terra.
Gardumi, I'm sorry, ma spero che questa sia stata l'ultima volta che ci siamo incontrati!

venerdì 2 dicembre 2011

ME IN SLOW MOTION

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hyperventilation
forever more
Sto facendo del mio meglio, sul serio, ma questo è uno di quei famosi giorni in cui non capisco se ho davvero così tanto da fare oppure se le cose effettivamente importanti sono tre cagate e per tutto il resto c'è la mia ansia.
Un po' tipo mia mamma che iniziava a dirmi che era tardi con mezzora di anticipo (l'ha fatto anche il giorno del mio matrimonio alle sei e mezza di mattina, giungendo alla conclusione finale che anziché alle dieci e mezza mi sarei potuta sposare anche un po' più tardi, checcazzo!!) e io alla fine ero sempre in ritardo per principio (tranne il giorno delle mie nozze che ha ritardato l'estetista, giurin giurello!!!!).
A volte questo scherzo lo fa pure mio marito, che lui potrà anche essere quello che non rimette una cosa al suo posto neanche sotto minaccia armata (poi non trova mai una ceppa quando la cerca, chissà come mai) e lancia le mutande, rovesce, nel cestino della biancheria sporca così quando entro in bagno posso vederle penzolare per metà dentro e per metà fuori, ma per il resto è di una puntualità svizzera e odia arrivare in ritardo, tipo lui è già vestito e pettinato da un'ora io sto ancora smanettando su Twitter quando mancano venti minuti alla partenza, ma capita che inizi a gironzolarmi intorno pestacchiando perché "Non sei ancora pronta? GUARDA CHE DOBBIAMO USCIRE..." quando mancano ancora tre quarti d'ora, e vabbè, allora dillo che vuoi farmi incazzare.
Image and video hosting by TinyPic
WTF is she talking
about?!
Comunque sì, mi rendo conto di essere irritante e di non avere scuse valide per il fatto che mi pesa il culo venti ore su ventiquattro, che ho dei tempi da bradipo e d'inverno poi mi rallenta il letargo ma abbiate pazienza, e soprattutto fidatevi che è meglio la me stessa in versione SLOW MOTION piuttosto che in quella isterica, perché capitano anche a me i giorni in cui in venti ore faccio le cose che farei in una settimana ma poi a parte non riuscire a stare ferma c'è il problema che non riesco nemmeno a stare zitta,  capite cosa intendo?
Forse lo si intuisce anche da certi post...ah, i post, dove tutto può succedere, anche che mi sputtani senza motivo e che trovi la cosa assai divertente.
Vado a rendermi utile che è meglio, se non all'umanità almeno alla mia casa.
Tchuss!

mercoledì 30 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 30 -THE LAST NaNo DAY

Mi sono tenuta i ringraziamenti per l'ultimo giorno di novembre, e per l'ultimo post, perché volevo chiudere in bellezza l'avventura che è stata il NaNoWriMo.

Caro Luigi,
"Io non credo alle coincidenze, credo invece nei segnali universali -chiamali "segni divini" se sei credente- e penso che il tuo post sul NaNoWriMo sia stato proprio un segnale, dato che in questi giorni cercavo una soluzione al blocco che mi sono creata e che mi impedisce di scrivere più di cinquecento parole a session. Di idee ne ho tante davvero, mi piacciono e credo che possano funzionare, ma quando sto per scriverle mi accorgo di avere altrettante paure a riguardo, e allora credo proprio che un'esperienza come questa mi aiuterà a eliminare il blocco.
Non voglio sputare in alto, non lo faccio mai, però voglio essere ottimista e non limitarmi a sperare: quando arriverò a 50000 parole alla fine di novembre, ti dedicherò questa piccola -ma grande- vittoria" ...questo mio primo NaNo è TUTTO PER TE.
Farti questa "promessa" prima di cominciare ha dato un'impronta completamente nuova al mio lavoro, mi ha permesso di decidere in anticipo che sarei riuscita ad arrivare fino in fondo senza preoccuparmi di come l'avrei fatto e per me è stato un enorme passo avanti, e un'esperienza di valore incalcolabile che devo senza dubbio a te.
Continuo a non credere alle coincidenze ma al fatto che le persone non capitano mai per caso nella mia vita: se lo fanno è perché hanno qualcosa di importante da insegnarmi o da condividere, e così penso che sia stato con te, il tuo blog e il tuo talento quindi GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE =D

E grazie anche a quel santo uomo di mio marito che ha sopportato stoicamente l'andamento più altalenante del solito del mio umore, e alle amichette supporters, soprattutto LEI
Bye NaNo, see you next year!!!

martedì 29 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 29 -NaNo Consumi Totali

Siccome quando decido di fare una cosa la faccio bene anche se è una boiata, per non parlare poi del mio quotidiano bisogno di inutilità, ho preso nota di tutto quello che ho mangiato/bevuto durante le session di scrittura di questo mese e mi sembra giusto renderne conto.

NaNo Consumi Totali

*Tazze di tè: PREVISTE 60 CONSUMATE 18
*Tazzine di caffè: PREVISTE 60 CONSUMATE 25 
*Tazze di orzo: NON PREVISTE -CONSUMATE 10
*Tisane: PREVISTE 90 CONSUMATE 9
*Dolcini: NON PREVISTI ma ho mangiato più gallette di riso e mais che altro (strano ma vero)
*Scatolette di Tic Tac alla menta: PREVISTE 4 CONSUMATE 2 ½
*Ansie da prestazione/Crisi da foglio bianco: PREVISTE TANTE, AVUTE ZERO (come da post già scritto, al massimo ho avuto delle ansie da fuffa...)

*Session di meditazione: PREVISTE 30 FATTA MANCO UNA, l'unica sessione guidata che dovevo fare questo mese con l'insegnante di yoga me la sono persa perché è stata anticipata di un giorno e io, come spesso accade, sono scesa dal cacaro dato che nessuno mi ha avvisata. Però se vale la mini-session del martedì mattina, ovvero quei dieci minuti/quarto d'ora in cui la Franca ci fa sedere su un mattoncino di legno, incrociare le gambe e respirare con la pancia allora sono a quota tre su trenta. Comunque stare seduti sul mattoncino e respirare con la pancia è una faigata, sappiatelo.

A parte tutto, le cose che ho imparato durante questo mese su me stessa e il mio approccio con la scrittura sono incalcolabili. Mi sono resa conto che improvvisare non è così difficile se spengo il cervello e lascio andare le dita, e che è infinitamente più redditizio sbattersene un po' le palle della prima stesura e rimandare le pippe alla seconda, che tanto c'è sempre tempo per vergognarsi di se stessi.
Insomma, questa è stata senza dubbio una delle poche occasioni dacché scrivo con un po' di serietà in cui non mi sono preoccupata del "come fare" (come dovevo scrivere, come si dovevano svolgere gli eventi) ma ho prestato attenzione soltanto al fatto che ero sicura di arrivare alla fine, e così è stato. Si ha quel che ci si aspetta di avere, niente di più semplice. 

E tanto per essere precisa, e perché io do sempre a Cesare quel che è di Cesare, devo dire che senza la costanza della Persy non sarei mai arrivata in fondo. Lei è un sergente di ferro che mi detesta e io certe volte la odio e gliene dico di ogni, ma quando è brava, quando supera se stessa come ha fatto stavolta, sono davvero orgogliosa di lei!
Il romanzo poi lo finirò, spero in settimana o nel uicchend, e poi potrò mettere il cervello in standby per queste feste che ho cominciato a odiare già da due settimane, vale a dire da quando sono comparse le prime decorazioni nei negozi e nei supermercati.
Ma dov'è finito il mondo in cui si cominciava a parlare un pochino di Natale dall'otto dicembre in poi?!?!?!? LO RIVOGLIO!

lunedì 28 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 28 -TIME FOR REST


Tra stanotte e questo momento credo di aver guardato il video di congratulazioni dal NaNo Staff almeno un milione di volte solo per il piacere che traggo nel vedere un gruppo di meravigliosi sconosciuti che sono assurdamente felici per me e la Persy e la nostra vincita. Se non è una cosa da FOREVER ALONE questa, davvero non so quale altra lo possa essere.
Scherzi a parte...oggi è la giornata ufficiale del riposo e dello scazzo, perciò commenti, NaNo Consumi Totali e soprattutto RINGRAZIAMENTI sono rimandati a domani o mercoledì, che anche se ho finito la competizione non è ancora il 30 di novembre, e poi il romanzo non è finito, c'è ancora da lavurà!
Nel frattempo ecco la (NON RILETTA-NON CORRETTA →ci tengo sempre molto a sottolinearlo) ventisettesima parte di UMS affettuosamente noto come Cotante Ciuffole:

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 27

domenica 27 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 27 -PEPEPEPEPEPE PEPEPEPEPEPEEEHH

Non so perché per Open Office avevo già scritto 50129 parole ma per il resto del mondo ne mancavano ancora più di seicento, e io ero già lì con lo spumante per festeggiare ma più ancora pronta a mettermi il pigiama e andare a dormire che sono in piedi dalle sei e mezza di stamattina, sta di fatto che a caro prezzo di centinaia e centinaia di porchi e bestemmie ho dovuto cacciare in fretta le parole mancanti e credo di averle scritte molto a caso ma comunque CE L'HO FATTAAAAHAJFAJKòAJFANAKJFA.
Piuttosto, non ho voglia di copia/incollare per il post con l'ultima parte scritta di UMS (per il finale ci vorranno credo almeno altre dieci pagine) perché davvero mi stanno rotolando gli occhi fuori dalle orbite per il sonno quindi posto domani.
CIAO 'NOTTE A TUTTI.

Comunque aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh  →CONGRATULATIONS WINNER =D

sabato 26 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 26 -I'M OK NOW

Il titolo è ironico per lo stato della mia mente e soprattutto dei miei neuroni provatissimi da cotanto sabato.
Comunque eccomi qui a postare anche se tipo devo ancora fare la doccia e lavarmi i capelli e domani mattina ho la sveglia alle sei e mezza ma chi se ne fotte e oh, oggi io e il triceraTopo siamo sposati da sei anni SEI.
AUGURI AI TOPINI!!!  

Come?!
Ah sì, eccovi le Cotante Ciuffole of the day.
Enjoy!!

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 26

venerdì 25 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 25 -Non so se scrivo per non avere una vita sociale o se non ho una vita sociale perché scrivo...

Ho postato per un pelo stasera, perché scribacchiando e sminchionando non mi sono accorta che era quasi mezzanotte.
E pure dalle dita...
Avevo un unico grande progetto in mente, quello di spararmi mille mila parole, ma non so se l'ho già scritto, se non l'ho fatto prima lo scrivo ora che SONO VERAMENTE STANCA.
Stanca, con la testa vuota e una pizza battuta con le cipolle ancora alla bocca dello stomaco.
Comunque qui c'è la venticinquesima parte di UMS che immagino sarà terribile dato che l'ho buttata giù in velocità e non ho riletto nemmeno mezza riga. Mi spiace, non ce la faccio proprio adesso, ho il vomito al solo pensiero. Meglio se ci dormo su e ritocco la porcheria domani.
Sogni d'oro cari.

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 25

PS: ma dove sono finiti i tempi in cui il venerdì sera si usciva a gozzovigliare?!?!?!

PS di sabato 26 novembre : ho rivisto l'obbrobrio scritto ieri e fatto qualche piccola aggiunta. Ecco il nuovo link:

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 25 (corretta)

giovedì 24 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 24 -Ce la faccio a farcela!

Oggi ho scritto una camionata di parole, più di tremilaquattrocento, che è un record considerando che credo di non aver mai sforato per più di duecento parole il target quotidiano, perché stavo accarezzando l'idea di convalidare la vincita domani o al più tardi sabato mattina e poi svaccarmi tutto il fine settimana, ma finché non sono arrivata alla meta mantengo gli sputi ad altezza uomo. Comunque sono soddisfatta, alquanto.
Premesso ciò, dato che il post dovrà essere breve e circonciso perché ho una cena da cucinare e il computer da smollare al marito per la serale partita di poker on line non aggiornerò i NaNo Consumi Settimanali (che comunque avrei dovuto farlo ieri) così mi divertirò a fare un interessante totale alla fine di tutto (non mi sembra vero che è già passato quasi un mese, sul serio...) e vi lancio subito la nuova parte di Cotante Ciuffole:

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle (lunghisssssima) part 24

Non ho riletto le sopraccitate tremila e più parole quindi bla bla bla bla ...il ritornello lo conoscete.

mercoledì 23 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 23 -L'inutilità

Stanchezza + vomito per la stanchezza + vomito per lo stress = post inutile.
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asdkjòpolkjhgi
Però non molliamo mai, eh no, potrei avere anche la febbre a quaranta e/o mille mila altri problemi ma guai a non scrivere le tot parole quotidiane più il post che ancora non ho capito chi si legge a parte me, perché insomma, non mi vergogno mica a dire che certe volte mi rileggo i post che scrivo e mi faccio anche ridere da sola.
Vabè, diamo un taglio ai preliminari così vado a dormire.
Ecco il link:

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 23

L'entusiasmo del post sta a zero però la storia in realtà sta prendendo ritmo per lo sprint finale (volesse il cielo che finissi con poco più di 50.000 parole -.-), speriamo che gli dei mi assistano.
Ciao, 'notte.

martedì 22 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 22 -THAT'S ALL

Oggi proprio non è giornata, e ho scritto pure quattrocento parole in meno del previsto quindi, ecco il link e basta.
Ciao.

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 22

PS: sono VERAMENTE stanca.

lunedì 21 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 21 -SFIGATA!

Sono sconvolta per il fatto che stasera ho finito presto di fare qualunque cosa, incluso scrivere.
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EH?!!?
Notare che questa nelle mie intenzioni dovrebbe essere la regola e non un caso, comunque non stiamo qui a guardare il pelo nell'uovo, suvvia.
Sarà l'emozione del momento o il fatto che ho provato a buttar lì una frase in un forum e sono stata simpaticamente ignorata (SFIGATAAA!!!), ma all'improvviso mi è venuta la nausea, il che non è un bene dato che sto per andare a danza.
Vomiterò per strada, che vi devo dire?!?
E mentre io rimetto l'anima e il riso integrale con le verdure, voi godetevi la ventunesima parte di Cotante Ciuffole (forse sono arrivata a una svolta per davvero. Forse. Molto forse. Conoscendomi non lo darei per scontato perciò ho barrato questa parentesi in quanto inutile.).

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 21

domenica 20 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 20 -It's a new hat


Stamattina sono uscita per comprare una cartuccia e i sacchi per l'aspirapolvere e sono tornata con le cartucce in multipacco, quattro cd nuovi e un cappello-coniglio.
Mi piace il Natale quando arriva in anticipo!!!
Quanto al NaNo, davvero non so come ho fatto a mettere insieme ben 2163 parole (fuffa, ma facciamo finta di niente come sempre) tra la cena e questo momento ma l'ho fatto, quindi...

OFF TOPIC (con una LIEVE punta di autocompiacimento)

Non so perché stasera mi sono messa a rileggere qualche pagina a random di questo romanzo, ma so che sono ancora tramortita dall'onda dei ricordi.
L'anno prossimo lo finisco, stavolta per davvero.


Dopo aver steso quel velo immacolato sul corpo di Virginia, Nika si avvicinò all'infermiera e con un gesto inaspettato la condusse verso la porta. Era buffo, sembrava davvero che anche in quel caso i ruoli si fossero invertiti, e che Nika non fosse più la malata anche se in realtà lei lo era. Ma forse Doc alla fine aveva avuto ragione, e il suo arrivo lì aveva portato lo scompiglio che precede l'inizio di una nuova era. Non c'era rivoluzione senza sangue, lo diceva anche la storia, e per un cambiamento occorreva sempre una forte scossa. E lei aveva avuto e provocato entrambi i fattori necessari.
Quel giorno si sentiva più pazza di quanto non si fosse mai sentita in tutta la sua vita con i genitori, e in tutti i giorni che aveva trascorso sino a quel momento nell'ospedale. Era pazza perché anziché comportarsi come sarebbe stato logico per tutti assecondando il suo stato interiore, stava trattenendo tutto il male e l'orrore dentro di sé. Era folle perché l'aveva rinchiuso in quella prigione che era stata la sua mente invece che tornare lei stessa in quella cella. Apparentemente sarebbe stata la cosa più semplice da fare: si sarebbe di nuovo dimenticata di se stessa e del suo corpo e senza di quello, non avrebbe avuto nessuna necessità e nessun pensiero tranne quello di attendere che la morte sopraggiungesse. Eppure, non c'era nulla di semplice in quella prospettiva. Una lunga attesa poteva essere una punizione sufficientemente pesante per ciò che aveva fatto? Non sarebbe stato peggio che continuare a vivere con quel pensiero a trafiggerle il cuore ogni giorno, ad ogni respiro e battito di ciglia? Si stava impegnando a pensare alla sua vita come ad una punizione costante per ciò che era sempre stata: una malata, una pazza che aveva fatto fuggire la madre e fatto commettere al padre degli errori imperdonabili, che aveva venduto i suoi ricordi in favore di una nuova vita che aveva distrutto sul nascere con le sue stesse mani. Avrebbe davvero voluto punirsi rendendo la sua vita uno scotto quotidiano, ma non era quello a mandarla avanti. Era il suo bisogno morboso, il vero motore. Keith era la sua vera malattia. La sua croce, la sua condanna, il veleno che l'aveva contaminata e l'unico che poteva fungere da antidoto per salvarla. Era l'ostinazione a mantenerla in vita, a non permettere a se stessa di tornare ad imprigionarsi in quella rete di spine che era la sua mente, dove in quel momento c'erano il male e il dolore che ruggivano contro le sbarre. Erano una bella bambolina coi boccoli neri e le labbra di fragola che la imploravano tra le lacrime di aprire la porta e al suo diniego si trasformavano in mostri, con le bocche piene di denti aguzzi che grondavano saliva e sangue.  Gridavano brandendo un martello, che una volta fuori lei l'avrebbe pagata, che non ci sarebbe più stato spazio per i suoi bei germogli perché loro li avrebbero dati tutti alle fiamme. Nika  li ignorava e posava altrove le sue sensazioni ma si sentiva il cuore pesante nel petto, e chiudendo gli occhi aveva l'impressione di poter vedere l'organo spasimante malato, due volte più grosso del normale, che si contraeva e si rilassava guardandola, sputando sangue, minacciando anche lui di esplodere da un momento all'altro. Ogni cosa intorno a lei era diventata ostile, fastidiosa. Persino il sole, che Nika si ritrovò a stramaledire con tutto il cuore. Maledetto sole che quando decideva di mostrarsi sembrava far del suo meglio per illuminare il meno possibile le stanze e i corridoi. Tirava fuori solo gli avanzi dei suoi peggiori raggi, stanchi, malaticci e corti come dita mozzate,oppure si nascondeva dentro un cielo di latte, o si copriva di nuvole per non essere visto e sembrava che la cosa lo divertisse, come se fosse stato un bambino ricco e viziato desideroso di umiliare qualcuno più povero di lui. Ma quel giorno, quando in segno di lutto e di rispetto il sole si sarebbe dovuto ritirare altrove si era invece spogliato di tutto il superfluo per dare il meglio di sé. Il divo da passerella, la prima attrice, la stella nascente. Il maledetto, pensò nuovamente Nika, che spandeva senza ritegno quella luce feconda, in realtà una forza malvagia, che frugava con violenza e senza rispetto in ogni anfratto dei malati, che violentava le loro anime ed esasperava le brutture. 
Una volta fuori dalla stanza di Virginia, Nika e Julia si separarono. 
La ragazza annaspava, aveva il fiato corto come se invece di stare immobile nel corridoio stesse correndo una maratona. Sapeva di dover uscire per prendere un po' d'aria, e sapeva di doverlo fare in fretta prima che il male sempre crescente esplodesse in lei e la uccidesse. Guardare in faccia gli altri fu difficile come lo era guardare se stessa, che dopo la fuga del Clown e il suo ferimento aveva evitato ogni superficie che potesse riflettere anche solo parzialmente il suo volto. I visi dei pazienti sembravano tutti uguali sotto quell'inespressività che era un grido unanime: non può essere successo veramente. Persino Wade, sempre beffardo di fronte ad ogni situazione sembrò lievemente scosso. Nika sapeva che di lì a poco si sarebbe dimenticato di quell'episodio e di certo non avrebbe pianto per Virginia, ma per un istante anche il suo viso sembrava davvero essere diventato come quello di tutti gli altri. 
La Morte aveva festeggiato quella notte appena trascorsa insieme a Virginia lasciandosi alle spalle le pulizie del giorno dopo, gli schizzi di sangue come allegri festoni alle pareti, i pezzi di lei dappertutto e lugubri maschere tutte uguali come i camici dei dottori, le divise degli inservienti, lo spavento nelle loro anime. E tutti si erano infilati la maschera che aveva reso il loro volto identico e non avevano più nemmeno il coraggio di muoversi.
Toccava a lei fare un primo passo. Solo il Clown avrebbe potuto farlo al posto suo, soltanto lui avrebbe avuto le parole giuste pronte per ricondurli tutti verso un grado di pazzia accettabile, e se quello non poteva succedere e i malati erano condannati ad annegare nella paura la colpa era soltanto sua, del suo egoismo, del morboso bisogno di Keith.
Con un gesto meccanico Nika si passò le mani sul viso per asciugarlo. Inutile, giacché le lacrime erano un flusso costante e ininterrotto come un sistema di irrigazione guasto, ma lo fece ugualmente e raddrizzò la schiena. Anche il Clown piangeva a volte, e le lacrime nere gli strisciavano sul viso farinoso come serpenti insidiosi, ma in cuor suo trovava sempre il coraggio di andare avanti, quel coraggio per cui Nika in quel momento avrebbe ucciso. Sapeva benissimo di non avere la forza né le carte in regola per essere un leader e che nessuno l'avrebbe seguita o degnata di uno sguardo attento perché la paura ormai aveva preso a regnare sovrana, ma aveva pur sempre quei segni accanto alle labbra che parlavano chiaro, e dicevano a gran voce che lui si sarebbe comportato così, lui avrebbe trovato il coraggio, lui avrebbe guardato avanti.
E così forse, i malati avrebbero rivisto per un attimo l'ombra del Clown e pensato che magari un po' della sua forza era rimasta imprigionata tra quelle pareti.
Nika si voltò lentamente a cercare Tiny e lo individuò nello stesso punto in cui l'aveva lasciato per entrare a coprire Virginia. Se anche lui inizialmente si era messo la maschera a quel punto doveva averla già tolta, perché quando lei lo guardò lo vide diverso dagli altri. Era vivo. Spaventato ma vivo. Gli si avvicinò con il cuore che continuava a battere rabbiosamente, cercò la sua mano e la strinse forte.
“Usciamo” disse con un filo di voce, mentre Tiny piangeva in silenzio e sembrava implorarla di dirle che era tutto una finzione, che non era successo nulla di ciò che sembrava e che Virginia aveva solo inventato un'altra delle sue storie.
“Lei è là?”
Nika annuì, con le lacrime che le mostravano il mondo attraverso un vetro smerigliato.
“Dorme?”
“Sì”
“Ma si sveglia poi, vero?”
“Non lo so, Tiny. Forse sì, un giorno....si sveglierà nel posto in cui ci sveglieremo tutti quanti”
“E dove?”
“Nel Paradiso dei Matti”
“Me lo giuri?”
“Te lo giuro. Adesso usciamo"

sabato 19 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 19 -VAFFA

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fanculo
ispirazione de stocazzo!
Contrariamente ai giorni scorsi oggi ho avuto un pomeriggio intero per dedicarmi a UMS e che cosa ho ottenuto alla fine?!
Ho scritto più o meno lo stesso numero di parole e son qui ad aggiornare il blog alle 23.15, e non serve che aggiunga altro.
La rottura di cazzo che è stata scrivere questo capitolo voi davvero non la immaginate ma fa niente, anche se ci ho messo una vita e mezza sono arrivata dove volevo arrivare (con quali risultati è meglio che continui a non chiedermelo in questa fase di lavoro -.-) e ho superato anche un po' il "target per day", inoltre ho trovato finalmente un nome che mi garba per il mio paese "in the middle of nowhere" (un immenso grazie a SERENDIPITY -che Dio benedica chi l'ha inventato) e giacché mi sentivo particolarmente inutile ho donato tre euro a Wikipedia.
E poi basta, su UMS e il mio splendido sabato non ho molto altro da aggiungere, e per il resto credo di avere un grossissimo problema perché mi sta venendo in mente un'altra trama ma dubito di poter gestire l'apertura di un nuovo cantiere in questo momento, sempre che non mi svegli domani mattina con un altro cervello e delle braccia in più sulla schiena modello Dea Kali. 
È un problema quando ho a che fare con quei sogni che mi restano piantati nel cervello perché non svaniscono la mattina dopo e neanche dopo tre mattine, mi tormentano per giorni e giorni dopo essere finiti e finché non li ho messi in qualche modo per iscritto non mi danno pace, e quindi temo che anche stavolta mi toccherà sottostare alla capricciosa volontà dei miei neuroni (che sono solo due e in più sono una coppia di deficienti) e scrivere 'sta cacchio di altra storia.
Ma nel frattempo, tra il tormento e la carta...

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 19

venerdì 18 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 18 -CIAO, 'NOTTE!

Ho appena realizzato che scrivere tanti dialoghi mi fa accumulare più parole che non una camionata di seghe mentali della protagonista che povera, le sta venendo l'ulcera ormai e secondo me un po' mi odia.
Farsi odiare dalle proprie creature è bello, sìsì.
Oggi non ho ispirazione per un post, a momenti non ne avevo neanche per mettere insieme le misere 1400 paroline che ho scritto in giornata perciò non mi dilungherò.
Ho sonno.
MEH.
E poi domani ho la prima session di meditazione della mia vita e vorrei evitare di addormentarmi a metà perciò ciao,'notte.

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 18

giovedì 17 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 17 -Sotto la fuffa niente

Da quando ho finito le pagine di vantaggio che avevo accumulato all'inizio del NaNoWriMo a quanto pare non mi riesce più di postare prima di una certa ora.
Ecco Vale, così la smetti di fare LA SBORONA!!!
Scherzi a parte devo dire che oggi ho ritardato volutamente, perché erano giorni che mi andava di fare un giro in centro armata di macchina fotografica e se non la facevo questo pomeriggio 'sta passeggiata non la facevo davvero più, allora ho buttato giù mille parole, poi sono andata a Vic, sono rientrata, mi sono scofanata una pizza carote +  stracchino + cipolla e ho finito il capitolo così come mi è venuto.
Non ho riletto come al solito e non intendo rileggerlo nemmeno domani, quindi cari i miei Pifferi, se avete lamentele o commenti da fare tenetevi tutto dentro fin dopo le feste cioè quando inizierò la correzione, e a quel punto vi concederò di tirarmi tutti i moccoli e le madonne del caso.
Nel frattempo, insieme alla diciassettesima parte di Under my skin meglio noto come "Cotante Ciuffole" -vedere il solito link below- eccovi l'interessantissimo resoconto dei NaNo Consumi settimanali:

*Totale tazze di tè: 5
*Totale tazzine di caffè: 7 (+ un orzetto solo soletto -perché l'orzo come surrogato del caffè mi sta un po' sul cazzo, ecco...)
*Totale confezioni di gallette di mais/riso: solo ½ perché ho cambiato marca e queste nuove erano al sapore di scopa di saggina (ho capito io mangiare sano però ci sono dei limiti che non me la sento ancora di superare)
*Totale scatolette di Tic Tac alla menta: 1
*Totale tisane del buonumore/al tiglio: 3
*Totale ansie da prestazione/crisi da foglio bianco: nessuna, al massimo ho avuto delle crisi da "So che ho scritto fuffa, LO SO!"

e per chiudere in bellezza una foto ricordo che ho fatto oggi, che non c'entra una pizza né col post né col NaNoWriMo ma pazienza, ce la metto lo stesso.

Ciao, sono una foto del cacchio ma
mi spaccio per artistica.
UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 17

mercoledì 16 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 16 -One hundred per cent PURE FUFF (ovvero Pura Fuffa)

Restare focalizzata sul ritardo non fa che attirare altro ritardo nella mia vita, dovrei saperlo ormai. Certo che però anche quegli stronzi di Retequattro non potevano mandarmi in onda la replica de "I pilastri della terra" a un orario decente anziché in seconda serata??!!?!?

TRADUZIONE:
anche oggi in ritardo, di corsa, non ho riletto, ho scritto caccafuffa ecc..., ma ieri sera finite le due puntate settimanali di The Mentalist (dopo aver scoperto con sommo raccapriccio che la prossima settimana finisce la serie...cioè, che cacchio faccio io poi il martedì sera, porcozio?!?!?!) ho realizzato che davano la replica della prima puntata del sopraccitato telefilm e ho pensato dai, ne guardo UN PEZZETTINO SOLO tanto per avere un'idea di com'è e domani sera mi calo la seconda puntata.
L'ho guardato TUTTO ovviamente.
È finito all'una e venti, e con la scusa che sono andata a letto subito dopo essermi staccata dalla tivì, quindi senza la canonica mezzoretta/oretta di pausa relax per il cervello ci ho messo un casino a prendere sonno, e poi ero intrippatissima per il film che è stupendo, quindi cercavo di addormentarmi ma intanto stavo così 

ero proprio presa benissimo, una favola sìsì.
Quindi ecco, stamattina ho dormito fino a tardi e ho perso di nuovo l'anda ma NIENTE PAURA, ce l'ho fatta anche oggi.

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 16

Comunque stare al 58% del lavoro mi sta esaltando un botto, in barba alla fuffa.

martedì 15 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 15 -Everyday is a challenge

Due giorni che arrivo a fine sessione più lanciata di Wile E. Coyote in una fionda e vi dico: BASTA, NE HO I ROGNONI PIENI DI ARRIVARE A FINE SESSIONE PIÙ LANCIATA DI WILE E. COYOTE IN UNA FIONDA!!
Ok, non ci siamo, devo organizzarmi meglio. A lavorare così non ho il tempo di rileggere, e il fatto di non sapere che cacchio ho scritto e se quello che ho scritto ha senso o è coerente mi dà una leggerissima ansia.
Premesso tutto ciò, tiè:

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 15

A domani per correzioni e riconteggio parole.
Ciao.

lunedì 14 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 14 -Giro di boa

Non sembro affatto
una deficiente
quando metto
IL CAPPELLORSO, no no!
Eccolaaaaaajkljòpjlkjjbhkl *puff puff pant pant* ...sono arrivata anche oggi in velocità e un po' all'ultimo momento ma ho scritto qualche parolina in più rispetto all'obbiettivo quotidiano e sto a metà del lavoro quindi, tre hurrà per me.
Detto ciò dovrei chiudere il post dato che aggiornamenti particolari sulla trama non ce ne sono, altre cose più o meno interessanti nemmeno, ma volendo potrei scrivere un bel tema a proposito del fatto che stasera ho lezione di danza e devo cenare tra tipo dieci minuti che non ho fame per niente e poi mi sento ebete a mangiare alle sei, oppure che stanotte ho dormito così bene sul cuscino ergonomico che penso di aver fatto la bava, o magari che non seguo la serie di Doctor Who perché non sono capace di seguire le serie tv e poi non ho tempo, ma su Tumblr girano continuamente foto e gif animate e non so perché, quell'attore* a me un po' mi scombina l'ormone, olè (*NB per la Puccia se legge questo post: non mi riferisco a SGUGNOMAN che comunque son d'accordo che ha il suo because).
Il bello non è averli comprati,
il bello è metterseli
e uscire anche di casa
Va bene ho capito niente temi dell'ultimo minuto, adesso vi posto una foto dei miei spettacolari scaldamuscoli nuovi e vi smollo la quattordicesima parte di UMS, che lo so che siete lì che non aspettate altro u.u (seh, stocazzo! Io però continuo a illudermi che sia così perché è divertente. E perché la mente è avanti e non distingue il vero dall'immaginato, lei è semplicemente contenta, tutto il pippame vario ce lo mette senz'altro l'Ego, il Razionale, Colui Che Non Crede o nel mio caso quella grandissima stronza simpaticona della Persy -che però oggi tace più del solito. È l'ormone, secondo me...).
Ciao cari!

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 14

domenica 13 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 13 -Quando i post degenerano

Sono in ritardo col post oggi, lo so.
Le mie intenzioni erano le migliori: svegliarmi alle otto e mezza, alzarmi intorno alle nove, fare colazione, bere il tè, fare la cacca, scrivere duemila parole e il pomeriggio cazzeggio, Ikea, leggere.
Ne avessi imbroccata una.
FRANZ
di cui abbiamo una diapositiva
Ho imbroccato solo l'Ikea perché a causa di Franz che due notti fa ci ha pisciato senza motivo sul letto avevamo urgente bisogno di nuovi cuscini (finalmente ho un cuscino ergonomico, sono la donna più felice del mondo!) e un  copripiumino, e poi ho imbroccato anche la porta della Lovat così mi sono comprata altri due libri da mettere sulla pila immensa "che leggerò il mese prossimo", ma per il resto mi sono alzata a mezzogiorno, non ho ancora bevuto il tè e non ho scritto duemila parole (e cosa peggiore non ho ancora fatto la cacca >__<). 
Tuttavia ieri ho postato un'aggiunta alla dodicesima parte di UMS visto che avevo finito il capitolo, perciò intanto beccatevi questa:

La maglia che anche Kate Middleton
mi invidia
UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 12 (con aggiunta)

e più tardi il prossimo aggiornamento.
Tchuss!!!!!!


PS: i miei post stanno degenerando, I know.
(Se quella putt...simpaticona della Persy smette di tomellare i maroni perché non sono perfetta magari riesco a darmi più da fare...) (fate finta che queste parentesi non esistano)
Mai come le mie magliette, comunque.


PS² delle 21.20: visto che sono una donna di parola ecco la tredicesima parte di UMS, che ho buttato giù in velocità perciò se fa tanta tanta merda scusatemi, e comunque avete ragione e vi autorizzo a insultarmi.

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 13

sabato 12 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 12 -Le Fu

Giorno 12 del NaNo, bigio la lezione di saidi e faccio un po' di lavatrici prima di rimettermi al lavoro (UMS SPOILERINO ---> non avevo stabilito un momento preciso in cui Sadie avrebbe dovuto pucciarsi un po' con Frank -finalmenteeee!!!- e raccontargli l'orribile verità a lungo taciuta, ho sempre pensato che il momento sarebbe arrivato quando doveva arrivare ma poi ieri sera era mezzanotte e mezza, avevo le palle degli occhi che per il sonno mi si rigiravano come quelle dei camaleonti e forse ho avuto un'allucinazione, e ho visto 'sti due poveretti da soli nel bosco che mi guardavano come per dire oh, o la smetti di metterci in queste situazioni compromettenti senza farci far nulla o ti spacchiamo la faccia!!!! e secondo me avevano ragione, della serie che il giuoco è bello quando dura poco e questo durava già da 33 pagine. Ho sfrantecato le palle, me lo dico da sola.). 
Non avevo proprio il cuore, per non dire lo sbattimento, di uscire di casa alle due di pomeriggio per ritornare alle sei senza aver potuto scrivere manco una riga.
In realtà oggi avevo immaginato di postare la foto del mio biglietto per il concerto dei Kasabian di domenica prossima a Milano (tirandomela anche di brutto perché l'avevo trovato giusto alla fine, tzk' ù.u) ma poi è successo che mentre facevo la strada per andare al punto vendita Ticketone il Folletto dei Concerti si è fottuto gli ultimi biglietti disponibili e allora niente, mi sa che me lo sono preso un attimino nel culo.
Image and video hosting by TinyPicIl post di oggi quindi sarà un'invettiva contro i pantaloni girovagina e la mancanza di alternative tra i fuseaux ascellari modello Fantozzi e i jeans che non coprono nemmeno la metà del culo.
No scherzo, don't worry!
Don't worry, be happy.
E mentre siete HAPPY cliccate on the link below e leggetevi la parte 12 di Under my skin!

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 12

venerdì 11 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 11 -What a wonderful world (che meRDaviglia)

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(ma soprattutto cagano farfalle...)
Sono felice di come la mia vita va e viene.
Un giorno scrivo cinquecento parole, il giorno appresso tremiladuecento.
E poi boh, all'una e mezza di notte mi ritrovo a cambiare il piumino e girare il materasso perché il gatto ha pisciato senza motivo tra i cuscini.

Amici, io vado a vivere in un posto migliore.
Ciao.

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 11

giovedì 10 novembre 2011

NaNoWriMo DAY 10 -Ipocondria Forever

"...a proposito ce l'hai una mentina??
Così mi profumo l'alito hohohohoho!"
(Cit. Ace Ventura e l'interrogatorio di Culo)
Cercavo qualcosa di interessante da scrivere a proposito della prima scatoletta da 100 Tic Tac alla menta che ho finito dall'inizio del NaNoWriMo ma non mi è venuto in mente niente (non sottovalutate MAI la mia capacità di imbastire post lunghissimi partendo da argomenti apparentemente inutili come una scatoletta di Tic Tac alla menta. Vi potrei sorprendere. E molto.).
Sono troppo occupata con la mia nuova passione cioè il botulismo alimentare, devo passare in rassegna e annusare il contenuto di tutte le scatolette che ho nella dispensa e nel frigo, e rendermi conto se presento già qualche sintomo dell'intossicazione dato che ieri sera ho mangiato del mais in scatola.
Capitemi, è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo, e chi meglio della Persy può occuparsi di instillare il panico e il terrore in me per ogni cosa che guardo, mangio, tocco, annuso...ecc...?!?

Sono a buon punto con la trama, nella mia testa s'intende.
Ieri sera ho rinunciato alla prima puntata de "I pilastri della terra" perché volevo scrivere e poi alla fine ho messo insieme quante, cinquecento parole?! È che sto ancora cercando di interiorizzare il fatto che io e solo io sono padrona del mio corpo e della mia vita e vi assicuro che è un lavoraccio a volte, peggio che sbloccare uno scarico intasato senza Mr Muscolo Idraulico Gel.

Va beh, insomma, oggi non è post, si è capito, ma ce la sto mettendo tutta ed è questo che conta.

UNDER MY SKIN -Appena sotto la pelle part 10