lunedì 21 novembre 2016

NaNoWriMo DAY 21 - COLLASSARE

Ieri la sessione creativa è effettivamente finita con un buon NaNo-Punteggio, dato che mi sono riportata sulla media per riuscire a finire il 30 di novembre, ma tra una cosa e l'altra ho spento tutto, incluso il cervello, che erano le due e mezza di notte, e oggi ho pagato il conto. Sono oltretutto nel delicato momento del mese in cui dovrei avere più cura e rispetto dei miei limiti fisici (buon riposo, buona alimentazione), ma come sempre me ne fotto e poi sbiello incolpando impunemente gli ormoni.

Per farla breve...
Pur avendo fotta sufficiente per scrivere venti pagine di romanzo e ottantacinque post inutili nel blog mi impongo di spegnere tutto adesso che ho ancora la lucidità per farlo, perché non so che cosa accade di preciso ai miei neuroni, ma superata la boa dell'una di notte poi posso restare incollata al pc per cinque ore senza pause e non voglio che mi succeda anche stanotte.
Poter dormire la mattina è spesso motivo di gioia per me e, quasi sempre, di invidia per tutte le persone che conosco e che, al contrario della sottoscritta, hanno un lavoro per cui devono alzarsi che fuori è ancora buio (non la meno troppo sull'ovvia - ovvia per me - considerazione che preferirei di gran lunga avere un lavoro e uno stipendio piuttosto che svegliarmi e non sapere che cazzo fare della mia vita, dettaglio tra l'altro non trascurabile quando si soffre di ansia Feat. depressione. Diciamo che cerco di prendere il meglio da questa situazione di merda finché non trovo un rimedio). Ma proprio perché la mattina posso dormire ho enormi difficoltà a regolarmi con gli orari, e più ancora con la valutazione oggettiva delle mie risorse mentali e fisiche. 
Per natura non sono mai stata un tipo mattiniero, o di quelli che «bon, è suonata la sveglia» e si alzano. Anche in tempi remoti i miei risvegli erano accompagnati da crisi di identità, rantoli e intellegibili turpiloqui. Ho sempre avuto bisogno di quarantacinque caffè per ricordarmi le cose fondamentali tipo chi ero, dove dovevo andare e come arrivarci, e comunque non mi svegliavo mai del tutto prima delle tre di pomeriggio anche se riuscivo a rispondere a comandi e domande elementari (mettiamo che ho avuto il culo di venire al mondo dotata di un valido pilota automatico, peraltro utilissimo per i pranzi e le cene di cui non mi importa un cazzo - ovvero quasi tutti).
Quindi, sommando la situazione non proprio rosea in termini lavorativi all'essere un animale sostanzialmente notturno, vien fuori che tendo a tirar mattina anche quando il corpo mi implora di dormire, e quasi sempre per fare cose nocive come cercare di capire a quale malattia mortale corrisponde il sintomo che avverto da qualche giorno. Nutrire l'ansia è un'arte che io, modestamente, padroneggio alla perfezione (il dottor House mi fa una ricca sega). Ogni tanto uso le notti per fare anche cose carine, tipo scrivere o sfondarmi di live dei Metallica, ma anche se per un po' la mente e il fisico, in qualche modo, tengono botta (finché guardo live dei Metallica), prima o poi arriva il momento del collasso.
Ecco, oggi direi che sono al collasso.

Spero di dormire decentemente, e poter sfogare tutta la mia creatività bestiale domani. Spero che The Fotth ovvero La Fotta si mantenga attiva e non vada a spegnersi in qualche angolo del mio cervello da cui poi non vorrà più uscire.

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